«La sinistra torna a mostrare un debole per la grande distribuzione – è quanto dichiarano i componenti del gruppo consiliare regionale di An nel corso di una conferenza stampa tenuta questa mattina a Pescara – segno che lo scivolone dell’autunno scorso sulla deregulation del settore non era frutto di una svista, bensì di un disegno molto preciso».«Ora come allora – sottolinea Fabrizio Di Stefano – la maggioranza è sorda alle istanze delle associazioni di categoria e sta preparando, grazie ad una legge sibillina e capziosa, un’invasione in grande stile dell’Abruzzo da parte della mega-distribuzione».«In particolare – continua Di Stefano – i commi 3 e 4 dell’articolo 22 del progetto di legge, sanciscono la possibilità per i comuni di autorizzare oltre venti outlet che, in alcuni casi, possono raggiungere una superficie di 100mila metri quadrati».Ancora il coordinatore regionale di An: «se da un lato si dice che in questa operazione non rientra la distribuzione alimentare, dall’altro – con il comma 5 dello stesso articolo 22 – si introduce la possibilità di 2mila metri quadri di “food” per ogni outlet».«Un altro bel regalo alla grande distribuzione – spiega Di Stefano – lo si fa con l’articolo 83 che stabilisce le disposizioni transitorie della legge, con il quale si dà l’opportunità alle strutture realizzate non a norma di regolarizzare la propria situazione attraverso una sanatoria che non prevede sanzioni».«In conclusione – ci tiene a precisare Di Stefano – voglio evidenziare che noi non siamo pregiudizialmente contro la grande distribuzione o gli outlet, ma pensiamo che in una Regione come la nostra non ci sia spazio per un numero così eccessivo di esercizi di tale dimensione; al contrario, riteniamo che siano da tutelare le piccole e medie strutture dedite al commercio, che rappresentano la spina dorsale dell’economia abruzzese e che reinvestono nel territorio i proventi delle loro attività economiche; inoltre preannunciamo che presenteremo emendamenti che possano concedere facoltà ai piccoli comuni di derogare per tutto l’anno alle chiusure dei giorni festivi e che stanzino somme per azioni di marketing e promozione dei centri commerciali naturali delle grandi città, iniziative per le quali appaiono veramente ridicoli i mille euro previsti dal progetto di legge».
Fonte: AbruzzoNews
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