In ricordo di Gabriele Sandri a una settimana dalla sua morte.
Contro una follia che non appartiene al calcio e a coloro che questo sport lo amano davvero. Contro chi tenta di "coprire" un folle gesto che ha ucciso una vita, parlando di violenza negli stadi, anche se in quel momento non c'entrava nulla. Contro chi si professa tifoso e mette a ferro e fuoco una città. Contro un ministro dell'Interno che senza pudore ammette di aver scoperto la tragedia dopo 4 ore di allarmismo. Contro chi antepone gli interessi economici di uno sport diventato business all'incolumità generale e non ha il coraggio di fermare un campionato anche solo per avere il tempo di interrogarsi su una tragedia inspiegabile.
Tutto questo è pazzia.
Vogliamo un calcio pulito, rivogliamo quei valori sportivi sani sui quali si fonda, senza corruzione, doping, violenza e speculazioni. Lo vogliamo per Gabriele Sandri, per Filippo Raciti e per tutti quei giovani e giovanissimi che stanno crescendo e ai quali dobbiamo far amare e vivere col cuore uno degli sport più belli e più seguiti nel mondo.
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