Stamattina alle quattro, dopo diciassette ore di spossante dibattito senza quasi soluzione di continuita', il Consiglio regionale ha approvato la legge finanziaria e il bilancio di previsione 2008 e pluriennale 2008-2010.
Una lunga seduta, iniziata alle 11.00 del mattino e sospesa, solo per 15 minuti, non per fare una pausa, ma per incontrare con le rappresentanze sindacali sul tema del precariato, con i precari li', presenze ingombranti e piu' che interessate. Il Consiglio, nelle tante ore di confronto, ha vissuto dei momenti di forte tensione tra i Consiglieri di minoranza e la Presidenza del Consiglio in merito alla gestione dei lavori.
La nuova Finanziaria e' di fatto composta da un emendamento e un complicato intrigo di sub-emendamenti che ne hanno reso difficile la lettura ai Consiglieri del centro destra- e probabilmente anche a qualche collega di centro sinistra- presenti in Aula.
Ad una prima analisi del dedalo dei testi approvati, non sembra esserci nessuna importante novita': pochissime le risorse a disposizione con la maggior parte dei capitoli portati a zero e un paio di associazioni che sono riuscite a portare a casa qualche spicciolo in piu' rispetto alle altre, che ricorderanno sicuramente il 2007 come il Natale piu' povero di contributi.
Il momento piu' caldo si e' avuto intorno alle dieci di sera quando, a causa di uno scambio di battute non proprio eleganti, si e' arrivati a sfiorare la rissa tra il Consigliere dell'Udc, Mario Amicone, e il capogruppo dello SDI, Camillo Cesarone, subito divisi dai colleghi presenti. La minoranza ha piu' volte minacciato il ricorso alla magistratura contro gli "atti di terrorismo istituzionale perpetuati dal Presidente Marino Roselli". E, per tutta la durata dei lavori, proprio Roselli e l'Assessore al Bilancio D'Amico sono stati i maggiori bersagli dei pesanti attacchi verbali dell'opposizione.
Alla fine a maggioranza, 23 voti a favore e sette contrari (IdV ha votato contro), la Legge Finanziaria e la Legge di Bilancio sono stati approvati anche quest'anno entro la data del 31 dicembre. Alla fine, pero', la qualita' dei documenti approvati a tarda notte dal Consiglio non puo' certo considerarsi soddisfacente e per aspettare dei provvedimenti piu' incisivi bisognera' attendere una prossima legge di variazione di Bilancio.
Rinviato il "caso precari" che ha continuato ad aleggiare tra i corridoi di Palazzo dell'Emiciclo fino a tardissima notte. Gli ultimi rappresentanti dei Co.Co.Pro hanno abbandonato l'Aula solo alle due del mattino, quando hanno dovuto prendere atto della decisione di rinviare tutto al prossimo anno.
LA POSIZIONE DI ALFREDO CASTIGLIONE (CAPOGRUPPO AN in CONSIGLIO REGIONALE)
"Un bilancio da sartoria raffinata, confezionato sulle esigenze particolari di assessori e consiglieri di maggioranza, che non tiene nel minimo conto le esigenze degli abruzzesi e non offre alcuna prospettive di sviluppo".
Così Alfredo Castiglione - a margine della conferenza stampa tenuta stamattina dai consiglieri regionali di centrodestra - definisce bilancio e finanziaria regionale approvati questa notte.
"E' incredibile la nonchalance con cui l'assessore Bianchi ha assistito silenziosa al saccheggio selavaggio delle voci di bilancio di propria competenza: via i fondi per artigiani, commercianti e imprese. In compenso, l'assessore incassa ben 402.000 euro per la redazione del piano cave, palesando un clamorosamente evidente conflitto di interessi con la propria attività privata. Del resto, non essendo stata eletta, non avverete il senso di responsabilità di chi fa politica per offrire un servizio alla collettività. Neanche una parola, ovviamente, sulla mancata approvazione del piano commercio, che pure il presidente del consiglio Roselli si era impegnato a determinare entro il 31 dicembre. Stessa ammirabile disinvoltura l'ha mostrata l'assessore Fabiani, che ha permesso tagli indiscriminati sul fondo sociale e del lavoro: vere e proprie emergenze che peggioreranno grazie all'ignavia di questi amministratori. Ma l'assessore che si è superato è D'Amico: pochi secondi per illustrare con sufficienza il bilancio, nessuna esposizione di linee strategiche e programmatiche, l'uomo sbagliato nel ruolo sbagliato. Una parola di solidarietà la spendiamo, invece, per il povero consigliere Teodoro che si era impegnato a sostenere le ragioni dei piccoli Comuni riportando a casa solo un fondo per i piccoli Comuni di 8 milioni per il 2008, neanche la metà di quanto i Comuni hanno impegnato nel solo 2007 sulla base degli stanziamenti regionali poi rimangiati da questa maggioranza circense. Una presa in giro di proporzioni colossali, che getta i Comuni in una situazioni di estrema difficoltà.
Se solo conservassero un minimo di dinità - conclude Castiglione - giunta e consiglieri si dimetterebbero ma posso capire che sarebbe come chiedere a chi ha fatto tredici di restituire la vincita".
LE DICHIARAZIONI DI FABRIZIO DI STEFANO (AN)
"PEZZO DI CARTA, SENZA DIGNITÀ"
«Quella di oggi non può chiamarsi con dignità manovra di bilancio. É un pezzo di carta che non ha la dignità di un documento contabile. Tra l’altro accompagnato da una serie di norme e di emendamenti, per la maggior parte fatte dalla maggioranza, che ne stravolgono in parte i contenuti. Dal 21 dicembre ad oggi, sono stati trovati improvvisamente 60milioni di euro, non si capisce come, non si capisce dove. E continuano a rispuntare qua e là residui della Legge Omnibuus. Abbiamo visto il finanziamento delle strutture sportive, che era scomparso, frutto di qualche inciucio di qualche componente di opposizione con buona parte della maggioranza. Da questo noi ci chiamiamo chiaramente fuori».
«Compare anche un fondo di solidarietà per i comuni che hanno bisogno di “un Ente Regione serio e non solidale”. Con questo documento si danneggia la Regione Abruzzo. Meglio era prendere tempo approvando un esercizio provvisorio e fare un’operazione vera di bilancio con fondi certi, perché questi fondi sono assolutamente incerti, visto che il governo non ha acconsentito allo spostamento di quelle somme vincolate su altri capitoli».
DE MATTEIS (IdC)
«IL BUCO DELLA SANITÀ È UN FALSO PROBLEMA»
«Il buco della sanità è ormai un falso problema», sostiene Giorgio De Matteis (IdC), «nel mese di marzo è stato siglato un accordo tra Regione e Governo. O questo accordo è un accordo capestro o non l’hanno saputo fare. Altrimenti non si spiega come mai sia impossibile produrre un bilancio che non si regga in piedi. Il disavanzo del 2006 delle Asl è di 540milioni di euro. Nel bilancio di previsione mancano questi presupposti: cioè capacità di acquisizione di risorse finanziarie esterne al bilancio, un controllo maggiore delle spese correnti, una capacità di investimento che dia la possibilità di comprendere come la regione sta prezzandosi per superare le difficoltà economiche non solo abruzzesi, ma generali. E su questo chiaramente si chiamano a responsabilità anche le associazioni, da quelle sindacali, a quelle di categoria, Ance, Confindustria. Non è un problema di Del Turco e basta, è un problema dell’intero Abruzzo. Ma se neanche si vogliono fare le audizioni con i sindacati e le associazioni di categoria, come è possibile pensare ad una possibile di programmazione? Si va avanti con la programmazione fatta dalla Giunta Pace, cioè sui mutui contratti per investimenti, per metano, casa, riqualificazione urbana, strade, interporti.Una giunta forte, un consiglio regionale forte, dovrebbe essere in grado di coinvolgere il sistema creditizio per il reinvestimento di gran parte della quota dovuta all’acquisizione di risparmio sul territorio abruzzese, e non fuori». E poi sferzata ai sindacati. «Non l’abbiamo né visti, né sentiti. La cosa ci amareggia e ci addolora».
MARIO AMICONE (UDC)
«Cifre difficili da digerire, che parlano di un disavanzo nel 2006 pari a 294milioni di euro, 7milioni e 800mila euro in più rispetto a quello del 2005, e di una spesa sanitaria in ulteriore crescita. Spese senza controllo», attacca il consigliere, che punta il dito pure sui 20mln di euro spesi dal governo regionale per contenziosi contro i 14mln destinati all’edilizia popolare. Durissimo, poi, contro la partitrocrazia regionale, «con dirigenti della Regione che fanno parte della struttura del Pd e che si sono limitati a dare solo un parere (favorevole) sui bilanci delle società regionali». Bilanci, incalza Amicone, non allegati, come dovrebbe essere, al Bilancio regionale.
Fonti: leggimi.eu; primadanoi.it
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