"L'umanita' ha bisogno di Dio e nello stesso tempo non ha posto per lui'': lo ha affermato Papa Benedetto XVI, nella solenne messa di mezzanotte celebrata a San Pietro per festeggiare la nascita di Gesu'.Il Papa ha preso spunto dalla nativita' di Cristo nella stalla di Betlemme, dopo che Giuseppe e Maria non avevano trovato posto in un albergo,per fare la denuncia di una societa' ''troppo occupata con se stessa, da non lasciare nulla per l'altro, per il prossimo, per il povero, per Dio''.
La stalla rappresenta anche la terra ''maltrattata'', un 'immagine sempre piu' attuale in un mondo ''inquinato e minacciato per il suo futuro'', a causa ''dell'abuso delle energie e del loro egoistico sfruttamento senza alcun riguardo''. Gesu' - raccontava Giovanni - ''venne fra la sua gente , ma i suoi non l'hanno accolto'' . Parole che riguardano - ha spiegato il pontefice - in definitiva noi, ogni singolo e la societa' nel suo insieme''. ''Abbiamo tempo per il prossimo che ha bisogno della nostra, della mia parola del mio affetto ? Per il sofferente che ha bisogno di aiuto? per il rifugiato o il profugo che cerca asilo? Abbiamo tempo e spazio e per Dio? '', si e' ancora chiesto Benedetto XVI, in un crescendo di interrogativi drammatici. Certo, ha osservato , ''grazie a Dio , la notizia negativa non e' l'unica, ne' l'ultima che troviamo nel vangelo''. ''Esistono anche quelli che lo accolgono (Gesu') e cosi', a cominciare dalla stalla, dall'esterno, cresce silenziosamente la nuova casa, la nuova citta', il nuovo mondo'', ha ricordato il Papa. Nella stalla di Betlemme ''ricomincia la regalita' davidica in modo nuovo...il nuovo trono dal quale questo Davide attirera' il mondo a se' e' la Croce'', ha detto Benedetto XVI. ''Il messaggio di Natale ci fa riconoscere il buio di un mondo chiuso'' ma ci dice anche che ''Dio non si lascia chiudere fuori'', ha concluso Ratzinger. A seguire la messa, concelebrata, insieme al Papa, da una trentina tra cardinali e vescovi, una folla che ha gremito la basilica: dignitari, diplomatici, religiosi, gente comune.
Fonte: leggimi.eu
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