“Non si raccolgono consensi abbandonando la propria identità e se stessi”.
Gianni Alemanno, personalità tra le più importanti di Alleanza Nazionale, ha concluso in questo modo, rifacendosi ad un’affermazione del presidente francese Sarkozy, il suo intervento alla conferenza programmatica del partito che An ha tenuto a Palazzo Sirena nel pomeriggio di sabato.
La folta platea di dirigenti e militanti finiani era già calda, quando ha preso a parola l’ex ministro. L’entusiasmo nasce soprattutto dalla caduta del governo. Il leitmotiv, il comandamento, dei vari interventi per i quali si sono avvicendati il coordinatore provinciale Mauro Febbo, il coordinatore regionale Fabrizio Di Stefano e gli altri, è stato uno e uno solo: tornare a governare il Paese per rimandare a casa Coletti e Del Turco. Ma anche gli altri presidenti delle varie province abruzzesi, tutte di centrosinistra.
An dunque nei prossimi giorni lavorerà per realizzare la grande Alleanza per l’Italia, “ora più che mai una necessità – ha sottolineato Alemanno – per un cambiamento profondo del nostro Paese”. Per raggiungere pienamente l’obiettivo bisogna andare alle elezioni anticipate. Non ha dubbi, l’ex ministro. “Dopo che hanno rifiutato, all’indomani del loro insediamento, visto il sostanziale pareggio nei voti, la proposta di un governo da guidarsi con un’ampia coalizione, constatato che in questi due anni non hanno fatto altro che penalizzare tutte le categorie a noi legate, assistito al modo in cui hanno concluso la loro esperienza, non vedo margini di intesa con il centrosinistra. Non è possibile un governo istituzionale basato sull’astensione d uno dei due poli. Il centrodestra deve essere unito e coeso e tornare a governare l’Italia. Subito”.
Un centrodestra di nuovo capeggiato da Silvio Berlusconi. “La leadership di Berlusconi è indiscutibile, il suo è il partito più forte”, ha sentenziato Alemanno. Al centro dell’attenzione della conferenza abruzzese il documento “Un’Alleanza per l’Italia: ecco la sfida del futuro”, predisposto dai vertici del partito in vista della conferenza nazionale che An terrà a Milano tra il 14 e il 16 marzo prossimi. “Con la fine della disastrosa esperienza del governo Prodi – ha spiegato Di Stefano – è quanto mai necessario accelerare la fase di costruzione di quel partito degli italiani di cui parla Gianfranco Fini: un progetto politico che ridia una voglia di futuro alla nostra comunità nazionale, per uscire dalla sindrome di chi pensa a un’Italia priva di prospettive».
Sul documento finale che sarà approvato a Milano, nel quale si tornerà a dar peso all’identità nazionale, al valore della vita e della dignità della persona, alla famiglia, alla legalità, ad un’equità fiscale che tuteli il ceto medio, al diritto al lavoro e alla sicurezza dei lavoratori, al welfare, anche l’Abruzzo darà, dunque, il suo contributo. “An - ha aggiunto Di Stefano - è un partito dalle solide radici e, consapevole della centralità del suo ruolo, intende incidere profondamente sulla società per concorrere al rilancio della nazione e per innescare un nuovo protagonismo economico e sociale, a partire dalla nostra Regione. È per questo – ha concluso – che lanciamo un appello ai cittadini, alle altre forze politiche, alle parti sociali, alle associazioni, affinché si possa costruire un centro-destra capace di allargare i suoi consensi e di candidarsi stabilmente, e ad ogni livello, alla guida del Paese».
Fonte: Cronaca d’Abruzzo (di Simone Daita)
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"La posizione di An nell'incontro che avremo con il Presidente Napolitano sara' assolutamente unitaria. Riteniamo che l'unica strada per uscire dall'attuale crisi sia quella di convocare subito le elezioni, non attendere altro tempo. L'Italia ha bisogno di un nuovo governo".
Cosi' il deputato di An Gianni Alemanno, oggi a margine di una riunione dei vertici regionali di An, riuniti a Fancavilla al Mare, per la conferenza programmatica regionale del partito. "Occorre evitare che ci siano assolutamente pateracchi che non servirebbero a fare le riforme, ma soltanto a confondere le idee agli italiani e a far perdere tempo all'Italia".
"In un grande atto di responsabilita', ha deciso di fare un atto d'amore nei confronti della Sicilia: dimettersi e andare a nuove elezioni."Cio' ha aggiunto Alemanno sulle dimissioni del presidente della Regione Sicilia Salvatore Cuffaro. "Cio' dimostra che quando ci sono di mezzo persone del centrodestra, ci sono gli atti di responsabilita' che, invece, non vediamo in personaggi come Bassolino. Il governatore della Campania ieri si e' fatto respingere la mozione di sfiducia. Cuffaro, invece, ha preferito dimettersi con un forte atto di responsabilita'".
Fonte: leggimi.eu
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