Da ieri, la società Lanciano calcio, militante in C1, girone B, è sotto custodia giudiziaria affidata dallo stesso tribunale ad Andrea Colantonio.
Lo ha deciso il giudice civile Massimo Canosa che ha così accolto la richiesta d’urgenza, avanzata mercoledì scorso dall’ ex presidente Riccardo Angelucci, il quale il 14 dicembre si è visto confermare dal tribunale frentano il sequestro delle quote societarie, pari a 700 mila euro, contro la proprietaria Patrizia Bernardi Patrizi, moglie dell’attuale presidente del Lanciano calcio Paolo Di Stanislao.
Angelucci chiese il sequestro delle azioni poiché non avrebbe ricevuto finora alcun compenso dalla Patrizi per la vendita della società, nel 2006. Lo scorso dicembre il giudice non designò alcun amministratore giudiziario. La nuova richiesta, è stata accordata, dal custode giudiziario, per tutelare il patrimonio della società di calcio, in considerazione anche che in queste ore si entra nel mercato calciatori.
L’udienza di comparizione delle parti è stata fissata al 31 gennaio prossimo. Ma c’è anche un’altra vicenda giudiziaria che riguarda il Lanciano calcio. Il tribunale del riesame di Chieti ha confermato il provvedimento di sequestro disposto dal procuratore di Lanciano Tullio Moffa di un cd musicale ritenuto diffamatorio contro il giornalista sportivo lancianese Donato Di Campli, cd che sarebbe stato diffuso allo stadio durante la gara Lanciano-Lucchese, del 25 novembre scorso. Un inno che sembra facesse riferimento al soprannome con il quale è noto Di Campli. Contestualmente al sequestro, avvenuto prima della gara Lanciano-Pescara, il 9 dicembre scorso, onde evitare la reiterazione del reato, il procuratore ha inviato avvisi di garanzia nei confronti della proprietaria del Lanciano Patrizia Bernardi Patrizi, l’amministratore Alfredo Di Paolo e Mario Berghella, autore del contestato jingle musicale, nonché di altri.
da CronacaD'Abruzzo
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