mercoledì 30 gennaio 2008

Prodi è caduto in disgrazia con tutti i suoi amici...

Le immagini sono tratte da: La Destra.info Designer R.Laren






Di Stefano:“Sull’insediamento del Centro Oli Del Turco rifiuta il confronto”

«Sull’insediamento del Centro Oli dell’Eni ad Ortona Del Turco rifiuta il confronto» è l’accusa lanciata dal consigliere regionale di An, Fabrizio Di Stefano, a margine dei lavori del Consiglio Regionale in corso di svolgimento a Pescara.
«La mia proposta di legge che prevedeva la sospensione di qualsiasi insediamento industriale nei territori che dovrebbero entrare nel perimetro del Parco della Costa Teatina era giacente da tempo in commissione – spiega Di Stefano – per cui ho ritenuto opportuno richiederne l’iscrizione senza relazione all’ordine del giorno del Consiglio così come previsto dal regolamento, ma Del Turco, accortosi che la sua maggioranza si stava sfilacciando, ha richiamato tutti all’ordine chiedendo il rinvio del provvedimento in commissione, eliminando così ogni possibilità di confronto su una vicenda ancora tutta da chiarire».
«Da mesi, infatti – prosegue il consigliere di An – sono stati resi noti i dati del Mario Negri Sud che mettono in guardia dai rischi per la salute connessi alla realizzazione del progetto dell’Eni, nonostante ciò Del Turco ritiene che non sia un argomento da approfondire e obbliga al silenzio l’assemblea regionale».
«Da parte nostra – conclude Di Stefano – c’è la volontà di discutere sul problema avendo la certezza che fino a quando non avremo ben chiari tutti gli aspetti di ordine sanitario ed ambientale non ci sarà il via libera al progetto: ci fa piacere che alcuni consiglieri di maggioranza come il collega D’Alessandro, l’Italia dei Valori ed altri abbiano condiviso questo intento, purtroppo la loro presa di posizione non è stata sufficiente a sconfiggere la politica dello struzzo imposta dal governatore regionale».

domenica 27 gennaio 2008

Conferenza programmatica di AN Abruzzo con Gianni Alemanno


“Non si raccolgono consensi abbandonando la propria identità e se stessi”.


Gianni Alemanno, personalità tra le più importanti di Alleanza Nazionale, ha concluso in questo modo, rifacendosi ad un’affermazione del presidente francese Sarkozy, il suo intervento alla conferenza programmatica del partito che An ha tenuto a Palazzo Sirena nel pomeriggio di sabato.
La folta platea di dirigenti e militanti finiani era già calda, quando ha preso a parola l’ex ministro. L’entusiasmo nasce soprattutto dalla caduta del governo. Il leitmotiv, il comandamento, dei vari interventi per i quali si sono avvicendati il coordinatore provinciale Mauro Febbo, il coordinatore regionale Fabrizio Di Stefano e gli altri, è stato uno e uno solo: tornare a governare il Paese per rimandare a casa Coletti e Del Turco. Ma anche gli altri presidenti delle varie province abruzzesi, tutte di centrosinistra.

An dunque nei prossimi giorni lavorerà per realizzare la grande Alleanza per l’Italia, “ora più che mai una necessità – ha sottolineato Alemanno – per un cambiamento profondo del nostro Paese”. Per raggiungere pienamente l’obiettivo bisogna andare alle elezioni anticipate. Non ha dubbi, l’ex ministro. “Dopo che hanno rifiutato, all’indomani del loro insediamento, visto il sostanziale pareggio nei voti, la proposta di un governo da guidarsi con un’ampia coalizione, constatato che in questi due anni non hanno fatto altro che penalizzare tutte le categorie a noi legate, assistito al modo in cui hanno concluso la loro esperienza, non vedo margini di intesa con il centrosinistra. Non è possibile un governo istituzionale basato sull’astensione d uno dei due poli. Il centrodestra deve essere unito e coeso e tornare a governare l’Italia. Subito”.

Un centrodestra di nuovo capeggiato da Silvio Berlusconi. “La leadership di Berlusconi è indiscutibile, il suo è il partito più forte”, ha sentenziato Alemanno. Al centro dell’attenzione della conferenza abruzzese il documento “Un’Alleanza per l’Italia: ecco la sfida del futuro”, predisposto dai vertici del partito in vista della conferenza nazionale che An terrà a Milano tra il 14 e il 16 marzo prossimi. “Con la fine della disastrosa esperienza del governo Prodi – ha spiegato Di Stefano – è quanto mai necessario accelerare la fase di costruzione di quel partito degli italiani di cui parla Gianfranco Fini: un progetto politico che ridia una voglia di futuro alla nostra comunità nazionale, per uscire dalla sindrome di chi pensa a un’Italia priva di prospettive».

Sul documento finale che sarà approvato a Milano, nel quale si tornerà a dar peso all’identità nazionale, al valore della vita e della dignità della persona, alla famiglia, alla legalità, ad un’equità fiscale che tuteli il ceto medio, al diritto al lavoro e alla sicurezza dei lavoratori, al welfare, anche l’Abruzzo darà, dunque, il suo contributo. “An - ha aggiunto Di Stefano - è un partito dalle solide radici e, consapevole della centralità del suo ruolo, intende incidere profondamente sulla società per concorrere al rilancio della nazione e per innescare un nuovo protagonismo economico e sociale, a partire dalla nostra Regione. È per questo – ha concluso – che lanciamo un appello ai cittadini, alle altre forze politiche, alle parti sociali, alle associazioni, affinché si possa costruire un centro-destra capace di allargare i suoi consensi e di candidarsi stabilmente, e ad ogni livello, alla guida del Paese».


Fonte: Cronaca d’Abruzzo (di Simone Daita)


***


"La posizione di An nell'incontro che avremo con il Presidente Napolitano sara' assolutamente unitaria. Riteniamo che l'unica strada per uscire dall'attuale crisi sia quella di convocare subito le elezioni, non attendere altro tempo. L'Italia ha bisogno di un nuovo governo".


Cosi' il deputato di An Gianni Alemanno, oggi a margine di una riunione dei vertici regionali di An, riuniti a Fancavilla al Mare, per la conferenza programmatica regionale del partito. "Occorre evitare che ci siano assolutamente pateracchi che non servirebbero a fare le riforme, ma soltanto a confondere le idee agli italiani e a far perdere tempo all'Italia".


"In un grande atto di responsabilita', ha deciso di fare un atto d'amore nei confronti della Sicilia: dimettersi e andare a nuove elezioni."Cio' ha aggiunto Alemanno sulle dimissioni del presidente della Regione Sicilia Salvatore Cuffaro. "Cio' dimostra che quando ci sono di mezzo persone del centrodestra, ci sono gli atti di responsabilita' che, invece, non vediamo in personaggi come Bassolino. Il governatore della Campania ieri si e' fatto respingere la mozione di sfiducia. Cuffaro, invece, ha preferito dimettersi con un forte atto di responsabilita'".


Fonte: leggimi.eu

giovedì 24 gennaio 2008

Caduta Prodi: video dei festeggiamenti in aula e in strada...

Il momento della caduta di Prodi al Senato!




Al Senato si festeggia con spumante e mortadella!!!




PRODI VATTENE... PRODI VATTENE... PRODI VATTENE... PRODI VATTENE...
ENTUSIASMO A ROMA PER LA FINE DEL GOVERNO PRODI
E' STATO COME VINCERE UN ALTRO MONDIALE DI CALCIO!!!




Festeggiamenti davanti a Palazzo Chigi



Festeggiamenti di fronte Palazzo Madama!

Prodi sfiduciato: cade il Governo. W l’Italia!



Il giorno tanto sperato è finalmente arrivato! Tutti a casa! Subito!


Il Governo Prodi è appena caduto a Palazzo Madama, non ottenendo la fiducia dal Senato (156 SI; 161 NO).


L’ormai ex-maggioranza è praticamente implosa. Il carrozzone multicolore del centro-sinistra italiano si è praticamente sfasciato a meno di 2 anni dal suo insediamento; un carrozzone troppo eterogeneo, unito sempre e solo dall'ormai vetusto e perdente collante dell’anti-berlusconismo e da beceri interessi di bottega. La rivoluzione catto-comunista è rimandata sine die!

Mentre scrivo l’ormai ex-premier Prodi si sta recando al Quirinale per formalizzare le dimissioni al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano.

Finalmente –e spero per sempre- l’Italia si libera di Romano Prodi, il peggior Presidente del Consiglio che l’Italia repubblicana ricordi.
Finalmente è caduto in Parlamento un governo che già da molto tempo era minoranza nel Paese.


Oggi vengono a galla tutte le contraddizioni di questa fallimentare esperienza del centrosinistra nostrano: che fosse un carrozzone sgangherato lo si era capito sin dall’inizio, dalla presentazione di un programma elettorale che aveva l’abilità di dire tutto e niente, per non dispiacere ora a questo alleato ora all’altro.



E così l’Italia, in questi tragici 20 mesi di legislatura di centro-sinistra, è rimasta al palo in tutti i settori, ha perso terreno nel percorso delle riforme e dello sviluppo e l’immagine internazionale, da ultimo con il caso “emergenza rifiuti” ed il grave episodio del Papa all’Università di Roma, si è fortemente indebolita e ridicolizzata.




TAV sì, TAV no, PACS sì, PACS no, liberalizzazioni, riforma della scuola e dell’università, riforma del mondo del lavoro: appena si metteva mano ad uno qualsiasi dei settori, un alleato era pronto ad alzare la voce e a minacciare crisi di governo. E l’Italia si è bloccata!





Un esecutivo che mai prima di oggi è stato tanto contestato da tutte le categorie sociali, da tutti gli operatori, dall’intero Paese. Oggi l’Italia è più povera e più insicura. L’immigrazione e la sicurezza sono ancora priorità nell’agenda politica.
Ora è necessario ricominciare, il popolo italiano chiede una svolta, un segno forte di discontinuità. Il Parlamento ha finalmente recepito il malessere crescente e l’insofferenza serpeggiante tra i cittadini comuni stufi e impoveriti.
Chi verrà dopo Prodi, a seguito di elezioni regolari, avrà grandi responsabilità nel percorso di risanamento del Paese.

Cosa succederà nelle prossime ore? Gli scenari possibili sono 3:


  • Napolitano reincarica Prodi per verificare la possibilità di un governo più snello a termine. Ipotesi molto improbabile, proprio a seguito della sfiducia appena incassata al Senato.

  • Il Presidente della Repubblica affida l’incarico di formare un nuovo Governo ad un’alta personalità, gradita ad entrambi gli schieramenti per formare un Governo “istituzionale”, di traghettamento verso le imminenti elezioni politiche. Pochi punti nell’agenda politica, tra cui la riforma della legge elettorale. I candidati a questo incarico potrebbero essere Franco Marini, Giuliano Amato o qualche profilo più tecnico (Mario Draghi o Mario Monti).

  • Napolitano convoca direttamente i comizi elettorali da tenersi il prima possibile (probabilmente in primavera).

Romano Prodi paga oggi a caro prezzo la sua arroganza e la sua testardaggine ma, putroppo, chi paga di più in questo momento è l’Italia tutta, perché è evidente il momento di enorme debolezza politica, ma anche economica e sociale, che il nostro paese sta attraversando.


La decisione più saggia (e forse più probabile) è quella di un governo istituzionale breve, con l’accordo dei principali partiti dei 2 schieramenti che convergono su una legge elettorale condivisa.


Una legge elettorale che dovrà impedire il sorgere di mini-aggregazioni partitiche, che spuntano come funghi già all’indomani delle elezioni, nel consesso parlamentare. Sbarramento alto, logica di coalizione, premio di maggioranza: ecco i cardini di una buona legge elettorale, buona per entrambi gli schieramenti, perchè garantisce governabilità e stabilità evitando un indegno ricatto quotidiano anche di singoli parlamentari, buona per il Paese che vuole e deve ripartire e combattere la recessione.

Vedremo nelle prossime ora cosa accadrà…


Marco Di Giovanni

Conferenza Regionale di AN: sabato 26 gennaio a Francavilla

In vista della conferenza nazionale "Un'Alleanza per l'Italia: ecco la sfida del futuro" (Milano, 14-15-16 marzo), il Presidente Gianfranco Fini ha inviato a tutte le federazioni il testo del documento base da fare oggetto di confronto a livello locale.
A tal proposito la relazione sarà discussa nel corso della Conferenza Regionale di Alleanza Nazionale convocata Sabato 26 gennaio - ore 16 - Palazzo Sirena - Francavilla al Mare.
E' un momento importante per il nostro partito, in un clima politico confuso e che vede le elezioni politiche sempre più imminenti: da qui ripartirà il cammino di Alleanza Nazionale, un'Alleanza per l'Italia e per gli Italiani.

Ai lavori parteciperà l'On. Gianni Alemanno.

Tutti gli iscritti ed i simpatizzanti sono invitati a partecipare.

CLICCA QUI PER IL DOCUMENTO COMPLETO


Per informazioni: anlanciano@libero.it - Cell. 328.4614491

Il Presidente
Marco Di Giovanni

Sessantottismi: Dibattito sul '68 quarant'anni dopo

Venerdì 25 gennaio - ore 18.30 Auditorium "Le Crocelle" - Via dei Crociferi, 1 - CHIETI

Sessantottismi. Dibattito sul '68, 40 anni dopo.

Saluto di Fabrizio Di Stefano (Ufficio di Presidenza - Consiglio Regionale dell'Abruzzo)

Intervengono:
  • Aldo BRANDIRALI
  • Giampiero MUGHINI
  • Marcello VENEZIANI

COOP Lanciano: chiuderà? L'ombra di una speculazione...

Rischiano la chiusura i magazzini Coop di via San Giovanni da Capestrano a Lanciano.
L'attuale consiglio di amministrazione della "Cooperativa Abruzzo", presieduta da Angelo Morena, ha infatti, stabilito, senza interpellare i 4 mila soci, di smantellare l'attivita' e di vendere i locali che ospitano l'esercizio commerciale.
L'assemblea dei soci e' stata convocata per il 31 gennaio prossimo, alle 18, ma in quella riunione le migliaia di soci che 25 anni fa hanno dato vita alla Coop si troveranno davanti a decisioni gia' prese, che potranno solo ratificare. L'assemblea "pletorica" infatti, si trovera' a discutere di un ordine del giorno che parla di "approvazione del contratto preliminare per l'alienazione dell'immobile" e di "approvazione del contratto preliminare di cessione del ramo d'azienda per l'esercizio dell'attivita' di vendita al dettaglio di generi alimentari e non".
"Un'operazione - dice Antonio Manzi, socio della Coop di cui e' stato per 15 anni presidente - priva di fondamento, non giustificata neppure dalle esigue perdite dell'attivita' commerciale. Non si puo' cancellare senza ragione un pezzo di storia della citta'. Occorre prendere tempo - aggiunge - e scegliere le strade migliori da seguire. Non c'e' fretta e non c'e' ragione di smembrare la struttura in questa maniera e di mandare allo sbaraglio anche 9 lavoratori, che hanno finora avuto solo rassicurazioni verbali sul proprio futuro". Per scongiurare la chiusura della Coop ieri sera un gruppo di soci si e' riunito, ha costituito un comitato spontaneo e ha incaricato un gruppo di legali di verificare la regolarita' delle operazioni di vendita in atto, ritenendo che, in questa vicenda, finora passata sotto silenzio, non sempre sarebbero state rispettate le leggi e le norme statutarie.
"Esistono - riprende Manzi - proposte alternative allo smantellamento e alla messa in liquidazione della Coop. Ci sono imprenditori abruzzesi interessati e pronti a rilevare la struttura commerciale e a rilanciarla, a risolvere i problemi senza speculazioni". Il magazzino, nei progetti degli attuali vertici, che hanno ignorato anche la Legacoop Abruzzo, dovrebbe finire nelle mani di imprenditori emiliani pronti a trasformarlo temporaneamente in discount. Ma in quell'area, per il futuro, e' previsto un progetto di "edilizia concertata", gia' depositato in Comune, per la realizzazione di palazzine ad uso residenziale.

Da Leggimi.eu

mercoledì 16 gennaio 2008

MASTELLA SI E' DIMESSO! FINALMENTE!!!



Finalmente una bella notizia!




Clemente Mastella si è appena dimesso da Ministro della Giustizia a causa di una vicenda giudiziaria che sta coinvolgendo la sua famiglia portando agli arresti domiciliari la moglie, Sandra Lonardo, Presidente del Consiglio Regionale della Campania.






Rifiuti: Relazione del Coordinamento Regionale di AN

Pubblichiamo di seguito uno stralcio della relazione generale sull'emergenza rifiuti in Abruzzo approvata dal Coordinamento Regionale di Alleanza Nazionale.
"A nostro avviso una riflessione va prioritariamente rivolta ad un’analisi delle condizioni in cui versa il territorio regionale ed è paradossale scoprire che quella che viene definita la “Regione Verde d’Europa” viva una situazione che, senza esagerare, potremmo definire pre-emergenziale se non addirittura emergenziale (...)
È necessario:
-promuovere la velocizzazione della buona pratica delle 5 R del ciclo integrato (riduzione all’origine, raccolta differenziata, recupero materiali, riuso materiali e recupero energetico);
-favorire la costituzione di rete impiantistica degna di questo nome e finalmente coerente con le ragioni del territorio e l’esigenza dei nuovi Ato;
-promuovere la termovalorizzazione dei rifiuti che gli stessi teorici– ambientalisti del disastro campano tenteranno di ostacolare creando una barriera preventiva all’utilizzo di questa tecnologia complessa ed innovativa di cui l’Abruzzo ha oggettivamente bisogno". (CONTINUA)

lunedì 14 gennaio 2008

Il centrodestra abruzzese e' contro i rifiuti campani,domani manifestazione pacifica

Il centrodestra abruzzese e' compatto contro la decisione del presidente della Regione, Ottaviano Del Turco, di accettare i rifiuti della Campania nella discarica Cerratina di Lanciano. Nel corso di una conferenza stampa, alla presenza dei consiglieri regionali Fabrizio Di Stefano, Giorgio De Matteis e Paolo Tancredi, dell'ex consigliere Antonio Menna, del sindaco di Teramo Gianni Chiodi e quello di Lanciano, Filippo Paolini, e dell'assessore di Avezzano Emilio Iampieri, sono state messe in evidenza le "incongruenze politiche portate avanti da Del Turco.


"E' della fine di novembre la delibera con cui si dichiara l'emergenza rifiuti e in deroga a tutto si obbliga a riaprire discariche e si minacciano i consorzi di commissariamento se non presentano progetti definitivi per nuove discariche - hanno detto -. E' del 19 dicembre la nuova legge sui rifiuti che impedisce la realizzazione di termovalorizzatori se non si raggiunge almeno il 40% di raccolta differenziata. Ora, come i politici sudamericani, Del Turco prende decisioni contrarie a quanto aveva affermato, annunciando agli abruzzesi, a Porta a porta la sua decisione unilaterale di accogliere i rifiuti di Napoli; vuole chiedere un'autorizzazione al Governo per realizzare un termovalorizatore quando basta cambiare la legge che ha appena voluto".


I politici di centrodestra hanno evidenziato inoltre che l'Abruzzo, in stato di emergenza, e' pronto ad accogliere 15 mila tonnellate, mentre regioni che hanno diversi termovalorizzatori, hanno dato disponibilita' oscillanti tra 1.500 e 6.000 tonnellate. "Non sono state sentite - dicono gli esponenti di centrodestra -le province come stabilito dalla legge. Solo oggi la Regione si preoccupa di incontrare quella di Chieti, quando camion campani sono gia' a Cerratina. Chiediamo inoltre le dimissioni di Franco Gerardini, dirigente esterno della Regione, che in 48 ore si e' rimangiato tutte le sue dichiarazioni sullo stato di emergenza, diventando addirittura il delegato a trattare con il commissario Di Gennaro".


Domani mattina ci sara' una manifestazione di cittadini e politici davanti alla discarica di Lanciano. "L'autorizzazione della questura e' stata negata", ha detto Paolini. "In maniera pacifica noi ci saremo comunque", ha aggiunto Di Stefano. "L'augurio e' che anche in questa occasione ci siano a protestare i Verdi e anche esponenti di centrosinistra contrari a questa soluzione", ha aggiunto il primo cittadino di Lanciano. Il sindaco di Teramo ha invece ricordato che tra quattro mesi la situazione abruzzese sara' come quella napoletana.


Fonte: leggimi.eu

Rifiuti: AN a Cerratina per ribadire il NO ai rifiuti campani!

Domani mattina, a partire dalle 9, Alleanza Nazionale sarà presente a Cerratina per ribadire la totale contrarietà alla decisione di conferire nei prossimi 4 mesi nella discarica frentana ben 15.000 tonnellate di rifiuti provenienti dalla Campania.
Per il nostro territorio, per i nostri cittadini NON vogliamo che Lanciano diventi la discarica d'Italia!
Chiediamo, inoltre, che venga rivisto il Piano Rifiuti -approvato di recente dalla Regione- per permettere la realizzazione di un termovalorizzatore anche sul nostro territorio.
L'ottusità ideologica del centrosinistra sta mettendo in seria difficoltà la nostra Regione. Vogliamo scongiurare in ogni modo il verificarsi di un "caso-Campania" anche in Abruzzo!
Il Presidente
Marco Di Giovanni

Arrivati i primi 4 camion di rifiuti a Cerratina di Lanciano

I mezzi che trasportano il pattume della Campania, gli autocompattatori, sono giunti questa mattina con leggero anticipo.
Si tratta di quattro tir che non hanno avuto alcun problema per accedere all'interno dell'impianto e che conferiranno i rifiuti nella discarica "Cerratina" di Lanciano. Si tratta dei primi mezzi che per 4 mesi - il tempo dell'emergenza decretato dal Governo - scaricheranno circa 120 tonnellate al giorno di pattume nell'impianto frentano per un totale di 15 mila tonnellate. L'impianto di Cerratina e' presidiato dai poliziotti del Nucleo mobile di Roma e dai carabinieri della Brigata mobile di Bari, tutti in assetto antisommossa. Una ventina le camionette delle forze dell'ordine presenti all'esterno della discarica dove, invece, non c'e' traccia di manifestanti. E' per domattina, pero', che l'associazione "Frentania Provincia" ha organizzato per le 8.30 un sit-in di protesta aperto a tutti i sindaci del territorio e a tutti gli esponenti politici. Alla manifestazione sono attesi anche diversi agricoltori che si recheranno sul posto a bordo dei loro trattori.
Fonte: leggimi.eu

Rifiuti: OdG di Alleanza Nazionale in Consiglio Comunale e Provinciale

Invitiamo tutti gli eletti negli enti locali coinvolti nella "questione rifiuti" abruzzese a proporre il seguente ordine del giorno nei rispettivi consigli comunali già presentato da Alleanza Nazionale in Consiglio Provinciale e Comunale

Scarica qui l'OdG in formato Word (.doc)

ORDINE DEL GIORNO SUI RIFIUTI

IL CONSIGLIO PROVINCIALE/CONSIGLIO COMUNALE


PREMESSO

  • che a distanza di circa tre anni la Regione Abruzzo si trova a dover affrontare nuovamente la problematica connessa all’emergenza rifiuti in Campania;
  • che il Governo nazionale, lo scorso 9 gennaio, ha convocato i Presidenti delle Regioni invitando gli stessi a farsi carico di una quota parte dei rifiuti campani da smaltire;
  • che nell’ambito di tale vertice il Presidente Del Turco ha aderito all’invito dando la disponibilità della Regione Abruzzo “sic et simpliciter” allo smaltimento dei rifiuti campani, in totale assenza di concertazione con i sindaci, i Presidenti delle Province, nonché i Presidenti dei Consorzi interessati;
  • che tale decisione è stata assunta autonomamente dal Presidente Del Turco ed in evidente contrasto con quanto comunicato ufficialmente dal Dirigente del Servizio Regionale Dott. Franco Gerardini (cfr. Il Centro del 9/1/2008) il quale aveva chiaramente rappresentato la grave situazione di emergenza esistente in parte della Regione Abruzzo (L’Aquila e Teramo), costretta a smaltire fuori ATO ma anche fuori regione, posizioni poi immotivatamente ritrattate dallo stesso Geradini;
  • che proprio per tali motivazioni (Cerratina che accoglie i rifiuti dell’Aquila, Isernia che accoglie quelli di Sulmona, Spoltore che accoglie quelli di Teramo), la DGR n. 1190 del 23/11/2007 pubblicata sul BURA speciale del 2/1/2008, testualmente recita che “permangono gravi difficoltà operative che non consentono un regolare svolgimento delle attività di smaltimento di rifiuti urbani, in particolare, nei territori delle Province di L’Aquila e Teramo e che tali difficoltà sono, non solo fonte di aggravi economici non più sopportabili per i bilanci degli Enti Locali interessati, ma stanno causando ulteriori difficoltà in altri territori (Province di Chieti e Pescara), per la “pressione” esercitata sugli impianti di smaltimento esistenti determinata dal conferimento di consistenti quote aggiuntive di rifiuti urbani provenienti dalle altre province”;
  • che la Regione Abruzzo ha appena licenziato il Piano Regionale Rifiuti, che all’art. 34, comma 1), stabilisce l’assoluto divieto di smaltimento di rifiuti urbani provenienti da fuori regione, fatta eccezione per deroghe straordinarie concordate e autorizzate dalle Province interessate;
  • che la Provincia di Chieti competente per territorio (la discarica di Cerratina in Lanciano è stata successivamente individuata con un dietro-front dal Dirigente Gerardini quale discarica oggetto dello smaltimento di ben 15.000 ton di rifiuti urbani provenienti dalla Campania nei prossimi 4 mesi) non è stata né coinvolta né interessata (dichiarazioni del Presidente Coletti nel Consiglio Provinciale del 10/01/2008);
  • che la discarica di Cerratina rimane comunque di proprietà dei sindaci, che attendono da mesi il riconoscimento della volumetria sottratta agli stessi dai conferimenti obbligati extra provincia (soprattutto L’Aquila) del 2006 e 2007, e che devono essere essere necessariamente coinvolti nelle decisioni riguardanti la discarica stessa;
  • che per lunedì 14 gennaio in Lanciano è stata disposta la convocazione d’urgenza dell’assemblea dei 53 sindaci e che sembra istituzionalmente corretto attendere la decisione che verrà assunta in quella sede

    CONSIDERATO CHE

il piano concordato tra il Commissario De Gennaro e i Presidenti della Regioni prevede lo smaltimento di alcune decine di migliaia di rifiuti compatti non meglio classificati nelle seguenti regioni: Piemonte, Abruzzo, Liguria, Emilia, Molise, Lazio, Calabria, Sicilia, Sardegna, Toscana con quantitativi variabili tali che l’Abruzzo comunque accoglierà rifiuti indifferenziati e compatti in misura
- 15 (quindici) volte superiore a quelli della Liguria
- 10 (dieci) volte superiore a quelli della Calabria e della Sicilia
- 5 (cinque) volte superiore a quelli del Molise
- 4 (quattro) volte superiore a quelli della Toscana
- 3 (tre) volte superiore a quelli dell’Emilia Romagna

Tutto quanto sopra premesso

DELIBERA

di impegnare il Presidente della Giunta Provinciale / il Sindaco ad inviare una nota ufficiale al Presidente Del Turco con cui si chiede:

-la revoca immediata di qualsiasi decisione assunta dalla Regione Abruzzo relativa allo smaltimento delle 15.000 tonnellate di rifiuti campani;

-il coinvolgimento delle Province interessate (delegate alla materia), dei Comuni sedi delle discariche individuate e delle Assemblee dei Sindaci dei Consorzi titolari delle stesse, al fine di valutare la possibilità di accogliere un quantitativo che venga comunque ridotto da 15.000 ton a 5.000 ton, valore in linea con quelli accettati dalle altre Regioni;

-l’intervento immediato dell’A.R.T.A. e dell’A.S.L. territorialmente competente al fine di classificare qualitativamente la tipologia dei rifiuti in ingresso, prima che ne venga autorizzato lo smaltimento in discarica (come, ad esempio, hanno imposto altre regioni, tra le quali il Lazio);

-che il Presidente Del Turco faccia formale richiesta al Governo Nazionale affinché si impegni a coinvolgere tutte le regioni d’Italia, senza distinzione alcuna, trattandosi di evento che riveste carattere di estrema urgenza e interessa, pertanto, l’intera Nazione;

-che dalla Regione Campania giungano, a fronte di questa ulteriore dimostrazione di solidarietà e disponibilità, segnali forti di assunzione di responsabilità per una situazione che nuovamente si è dimostrata priva di ogni e qualsivoglia strategia di governance .

sabato 12 gennaio 2008

Questione Rifiuti: AN Lanciano chiede Consiglio Comunale straordinario e opposizione al provvedimento

Sulla questione rifiuti dalla Campania alla discarica di Cerratina a Lanciano, lo scempio che si sta consumando in questi giorni è sotto gli occhi di tutti.


Alleanza Nazionale di Lanciano si mobilita e sostiene ogni forma di protesta ed iniziativa a difesa del territorio frentano contro l’ennesima decisione scellerata ed inopportuna del governo regionale di Del Turco.


La “battaglia” va sostenuta ed intrapresa anche nelle istituzioni: chiediamo pertanto all’Amministrazione Comunale di Lanciano la convocazione di un consiglio comunale straordinario sull’argomento.
Contestualmente chiediamo che nella Assemblea straordinaria dei 53 sindaci soci del Consorzio comprensoriale di smaltimento, convocata lunedì prossimo, si valuti la possibilità di bloccare il provvedimento
di conferimento dei rifiuti campani nella discarica di Cerratina.


La questione non è soltanto un problema politico, che ancora una volta mette in crisi il nostro territorio a causa di decisioni politiche sbagliate ed immotivate, ma presenta anche un profilo ambientale e di salute pubblica per i nostri cittadini: è inaccettabile che non vi sia nessuna garanzia sulla provenienza e sulla tipologia delle 15.000 tonnellate di rifiuti che verranno conferiti a Cerratina!


Il Presidente
Marco Di Giovanni

Rifiuti in Abruzzo: AN si mobilita sul territorio

“La solidarietà è certamente un valore nobile e pertanto apprezzabile, lo è meno se mercificata per acquisire crediti nei confronti del governo nazionale, esigibili per altri fini o magari addirittura per coltivare ambizioni personali. E perché altrettanta solidarietà non si è manifestata, a tempo debito, per risolvere gli annosi problemi di Teramo? Forse perché lì l’amministrazione è retta dal centro destra?”

A porsi e soprattutto a porre tali questioni è stato Fabrizio Di Stefano – coordinatore regionale di An e consigliere segretario della Regione Abruzzo – nel corso della conferenza stampa tenuta questa mattina a Pescara alla presenza di numerosi dirigenti di Alleanza Nazionale e amministratori locali.
Accanto al presidente emerito della Regione Abruzzo Giovanni Pace, al capogruppo di An in Regione Alfredo Castiglione, e ai membri del coordinamento regionale Albore Mascia e Di Luzio, infatti, c’erano numerosi amministratori interessati al problema: il sindaco di Lanciano Filippo Paolini, Giuseppe Bussolo di Mozzagrogna, Emilio Nasuti di Castel Frenano, Antonio Tavani di Fara San Martino, Nicola Romagnoli e Alberto Amoroso - rispettivamente sindaco e vice sindaco di S. Maria Imbaro - , Nicola D’Alessandro di Orsogna, Gianni Di Rito di Rocca San Giovanni, Luigi Comini, assessore di San Vito e Paolo Di Guglielmo di Civitella Messer Raimondo.

Di Stefano ha ribadito di non condividere la “decisione assunta da Del Turco in piena solitudine. E’ solo il presidente e non il monarca”. Il coordinatore di An ha ricordato "come soltanto il 9 gennaio Franco Gerardini, dirigente del settore ambiente della Regione, si era espresso decisamente contro, escludendo che l’Abruzzo potesse ospitare rifiuti esterni e sottolineando le gravi difficoltà già esistenti per smaltire quelli abruzzesi.

Anche l’ARTA, successivamente, ha espresso il proprio parere contrario e la stessa Giunta Regionale, con delibera n. 1190 del 23 novembre 2007, aveva manifestato piena coscienza della situazione. Non è un caso, del resto, - ha sottolineato Di Stefano – che lo stesso Piano Rifiuti, recentemente approvato con legge regionale n. 45 del 2007, all’art. 34 ponga chiari vincoli in merito. Se si tratta di una vera e propria emergenza nazionale – domanda il coordinatore regionale di An – perché non se ne fa carico l’intero paese?
E invece, se si considerano le quantità di rifiuti che le Regioni disponibili si sono impegnate a smaltire (Piemonte 5000 tonnellate, con parere contrario della Provincia; Liguria 1000, con parere contrario della Provincia; Toscana 4000; Emilia Romagna 5000; Molise 3000; Lazio 5000; Calabria 1500; Sicilia 1500) la domanda sorge spontanea: perché l’Abruzzo ben 15000? Una quantità di tre volte superiore a quella del Lazio e dell’Emilia Romagna! Si tratta solo di 4 mesi, termine peraltro della nomina assegnata a De Gennaro? Ma la Campania non ha termovalorizzatori e in 4 mesi non si realizzano nuove discariche.

L’interrogativo, più preoccupante, è un altro: chi garantisce su che tipo di rifiuti arriverà? La regione Lazio, al riguardo, ha posto dei limiti ben precisi, perché l’Abruzzo non ha fatto altrettanto? E perché Gerardini, che ha firmato per portare 15.000 tonnellate di rifiuti in Abruzzo, ha cambiato idea? Ha avuto pressioni? E Caramanico cosa ne pensa? Cosa sta facendo in Australia in questi giorni? Forse pensa di aprire lì un termovalorizzatore?

Da parte nostra – ha dichiarato Di Stefano – chiederemo con gli alleati la convocazione di un consiglio straordinario urgente. Valuteremo la possibilità di un’eventuale opposizione in via amministrativa al provvedimento e sosterremo le manifestazioni di protesta che già si annunciano sul territorio. Nello stesso tempo, i nostri eletti si attiveranno perché vengano convocati nel minor tempo possibile i consigli comunali e provinciali sull’argomento".

venerdì 11 gennaio 2008

Coordinamento Regionale AN a Lanciano sulla questione RIFIUTI


Oggi pomeriggio alle 18, presso l’Hotel Villa Medici di Lanciano, è convocato il Coordinamento Regionale di Alleanza Nazionale Abruzzo per discutere dell’emergenza rifiuti e assumere tutte le iniziative necessarie, nelle sedi istituzionali e non solo, per fronteggiare tale scelta.
SIAMO PRONTI A MOBILITARCI PER BLOCCARE QUESTO SCEMPIO!


Di Stefano sulla questione rifiuti

“Evidentemente il penultimo posto nella classifica di gradimento dei presidenti di Regione pubblicata dal Sole 24 Ore sta stretto a Del turco, che punta a conquistarne la coda superando persino Burlando”. Così Fabrizio Di Stefano, coordinatore regionale di An e consigliere segretario della Regione Abruzzo, commenta la “scellerata e irresponsabile disponibilità offerta da Del Turco ad ospitare i rifiuti campani, ribadita ieri sera nell’imbarazzante performance televisiva a Porta a Porta”.
“Non si possono affrontare problemi di tale rilevanza a cuor leggero trincerandosi dietro una presunta solidarietà fondata sul nulla – continua Di Stefano – ignorando con arroganza mista a superficialità il parere tecnico del settore ambiente della Regione, che ha giustamente parlato dell’Abruzzo come di una regione a rischio, e, soprattutto, calpestando sprezzantemente la volontà degli abruzzesi. Anche in questa occasione, come in innumerevoli altre, infatti, Del Turco ha manifestato la propria insofferenza per ogni principio di confronto democratico, facendo finta di dimenticare che decisioni così impegnative, complesse quanto delicate, non possono non essere prima approfondite e poi eventualmente condivise dal consiglio regionale. A Del Turco vogliamo ricordare che il ruolo di presidente della Regione non corrisponde a quello da lui interpretato quale monarca. Se Del Turco pensa di barattare l’ingresso dei rifiuti campani per acquisire un credito con il governo centrale – al fine magari di ottenere l’autorizzazione ad utilizzare le economie vincolate necessarie a far quadrare un bilancio vuoto quanto illegittimo o magari chissà cos’altro – si è sbagliato di grosso: la tutela ambientale e, con essa, la salute degli abruzzesi rappresentano un patrimonio che non è nelle disponibili del presidente”.


“Rifiuti dalla Campania: l’opposizione chiederà un Consiglio straordinario”

«Insieme agli altri esponenti dell’opposizione chiederemo che Del Turco riferisca nel corso di un Consiglio regionale straordinario circa la volontà che ha manifestato nel corso del vertice di Palazzo Chigi».
«Vogliamo che ci venga spiegato come e in che modo l’Abruzzo può accogliere i rifiuti che provengono da Napoli, anche e soprattutto in virtù del fatto che Gerardini, dirigente del settore rifiuti della Regione, ha chiarito che le nostre discariche sono al capolinea: una posizione forte considerato che a sostenere questa tesi è un ex deputato Ds che ha un incarico fiduciario, essendo stato assunto per chiamata esterna».
«È ora che Del Turco capisca che in Abruzzo c’è anche un’assemblea che rappresenta il popolo con cui ha il dovere di condividere le scelte e che le sue accelerazioni in solitaria, sino ad ora, hanno avuto l’unico risultato di sfiancare la Regione senza produrre alcun esito positivo».


“Sui rifiuti campani inammissibili le dichiarazioni di Del Turco”

«Prima ancora che il governo glielo chieda, Del Turco ha già dichiarato la disponibilità ad ospitare i rifiuti campani: la cosa è inammissibile e faremo sentire la nostra voce».
«Solo 24 ore fa il dirigente del settore rifiuti della Regione Abruzzo ha spiegato che entro il 2008 non avremo più spazio per i nostri rifiuti e, nonostante ciò, Del Turco si impegna ad ospitare quelli di altri» prosegue Di Stefano, che continua: «basta pensare alla situazione di Teramo e L’Aquila per capire che accettare il pattume partenopeo equivale ad un suicidio».«La realtà è che Del Turco va a Roma per barattare l’ingresso dei rifiuti campani con l’autorizzazione ad utilizzare le economie che servono a far quadrare il bilancio, a far chiudere un occhio sul mancato risanamento sanitario e ottenere risorse aggiuntive necessarie a nascondere i limiti della sua incapacità ma se i conti regionali sono totalmente fuori controllo e il debito regionale cresce è chi amministra a doverne pagare le spese, non l’Abruzzo».
«Non ci può essere solidarietà quando di mezzo ci sono vicende torbide e condite da un uso spregiudicato e clientelare di ingenti risorse statali ed europee se non quella intollerabile che si sta delineando per pagare dazio ad un collega di partito, altrettanto inadatto a gestire una regione».
«Pensavamo che il centro-sinistra ci avesse fatto già toccare il fondo del barile ma, francamente, da questa classe politica c’è sempre da aspettarsi una gara al ribasso e la dichiarazione odierna di Del Turco ne sono una prova; sappia, però, il governatore, che stavolta la nostra protesta sarà ancor più vibrante e certo non ci fermeremo solamente alle sedi istituzionali, chiamando alla mobilitazione tutti gli abruzzesi in difesa del territorio».

Rifiuti: in Abruzzo arriveranno 15 mila tonnellate in quattro mesi

La Regione ha dato la disponibilità a smaltire cento tonnellate al giorno fino a un massimo di 15 mila tonnellate di rifiuti provenienti dalla Campania per un periodo di quattro mesi, lo stesso della durata del commissariamento.
E se Napoli ringrazia in Abruzzo sale la tensione e crescono le critiche nei confronti del presidente Del Turco «colpevole» di aver preso una decisione «in totale autonomia».Il quantitativo è stato indicato ieri dalla Regione al tavolo tecnico-politico presso la presidenza del Consiglio dei Ministri - «non determinerebbe squilibri o scompensi gestionali nella situazione abruzzese».
Lo smaltimento avverrebbe nella discarica di Cerratina di Lanciano (Chieti), nella quale furono conferiti anche i rifiuti della crisi campana del 2004 e per il cui smaltimento il Consorzio di gestione non ha ancora ricevuto il pagamento di 64.000 di euro.
Nei prossimi mesi - ha detto il dirigente del servizio gestione rifiuti dell'Assessorato regionale all'ambiente Franco Gerardini - apriranno almeno altre due discariche, a Sulmona (300 mila metri cubi) e nella Marsica (tra Gioia dei Marsi e Pescina), le quali potranno rendere meno problematico lo smaltimento dei rifiuti prodotti in Abruzzo, dove vi sono situazioni di criticità.Intanto il presidente della Regione, Ottaviano Del Turco, ha convocato per lunedì prossimo all'Aquila un tavolo tecnico-politico. Alle ore 11,30, incontrerà a palazzo Centi, all'Aquila, i presidenti delle quattro Province abruzzesi per discutere delle problematiche infrastrutturali. Nel pomeriggio, alle 15, sempre a palazzo Centi, il presidente Del Turco ha in programma una riunione di maggioranza che si occuperà di Piano sanitario ed emergenza rifiuti.
«SIAMO I PIU' GENEROSI»
Nella gara di solidarietà, così come la definisce il presidente Del Turco, l'Abruzzo sembra decisamente tra le regioni più buone: Emilia Romagna e Piemonte riceveranno infatti appena 5mila tonnellate a testa, (anche se la provincia di Torino si era detta invece contraria). In Toscana ne arriveranno 4mila tonnellate, come anche nelle Marche.Nel Molise 3mila, e mille in Calabria. Ha cambiato idea la Liguria che si era detta contraria: ha fatto sapere ieri, invece, di essere disponibile ad accogliere «un migliaio» di tonnellate.Solo Lombardia e Veneto devono sciogliere la riserva ma si confida, rilevano le fonti del palazzo, che si raggiunga la «totale adesione».Ed in Sardegna è giunta una prima nave con quasi 500 tonnellate e con essa sono aumentate anche le polemiche, cominciate già mercoledì sera dopo l'annuncio del presidente Soru.
MASCITELLI (IDV), NO A CAMPANIA PER SENSO REALISMO
E mentre ormai gli accordi sono stati fatti c'è chi dice ancora no.«Qui non è questione di solidarietà o di egoismo, ma solo di senso di realismo e di responsabilità nel comprendere i limiti oggettivi e l'impossibilità ad accogliere i rifiuti di altre regioni visto che già la nostra Regione è in una fase di pre-emergenza». Lo ha dichiarato il coordinatore regionale dell'Italia dei Valori Alfonso Mascitelli a seguito delle dichiarazioni del Presidente della Giunta.
D'ALESSANDRO (DL), PENSARE A TERMOVALORIZZATORI
«La drammatica vicenda della Campania deve essere colta come un monitor che riguarda anche la nostra Regione», sostiene invece il consigliere regionale Camillo D'Alessandro.«In Abruzzo, dalle informazioni in mio possesso – ha aggiunto - pur non trovandoci nelle vergognose condizioni della Campania, la situazione non e' tutta rose e fiori. La classe dirigente abruzzese deve porsi con assoluta urgenza tali domande e aprire una riflessione sulle opportunita' di installare in Abruzzo - precisa D'Alessandro - uno o piu'termovalorizzatori, almeno uno per ogni provincia di non grande impatto, ma che risolverebbe strutturalmente il problema e non ci troveremmo piu' di fronte a possibili emergenze».
PROVINCIA CHIETI, CDL DICE NO A PATTUME CAMPANIA
I gruppi di minoranza di An, Fi e Udc alla Provincia di Chieti hanno presentato ieri un ordine del giorno con il quale pur condividendo la necessita' di attuare un piano di solidarieta' nazionale per risolvere l'emergenza rifiuti della Regione Campania, «esprimono parere contrario allo smaltimento dei suddetti rifiuti presso impianti della nostra provincia, considerata l'oggettiva impossibilita' ed anche al fine di non stravolgere il piano di gestione recentemente approvato dalla Regione Abruzzo».Nell'ordine del giorno, inoltre, la minoranza «censura la dichiarata disponibilita' del presidente della Regione Abruzzo Ottaviano Del Turco, offerta in autonomia e senza il minimo raccordo con le amministrazioni locali».
COSTAMBIENTE ATESSA, SI' CONDIZIONATO A CAMPANIA
«Rifiuti di Napoli a Cerratina sì a determinate condizioni», è invece il parere dell' associazione CostAmbiente di Atessa (Chieti), che si dice favorevole a smaltire i rifiuti di Napoli nella discarica di Cerratina, pur proponendo alla Regione Abruzzo di prevedere dei paletti onde evitare l'esperienza negativa del 2004, quando in discarica finirono rifiuti campani senza che venissero pagati i costi di smaltimento.«Alla luce della decisione presa da Del Turco - dice il coordinatore Pasquale Colantonio - diventa urgente rendere esecutivo il nuovo piano regionale dei rifiuti per scongiurare rischi di emergenza anche in Abruzzo».
L'associazione chiede quindi di «accettare quantitativi limitati di immondizia e per un breve periodo», e che «siano rifiuti solidi urbani non potenzialmente pericolosi da provocare danni al nostro territorio, sollecitare il Governo a licenziare subito il nuovo codice sull'ambiente che modifica alcuni aspetti sui rifiuti».
Fonte: PrimaDaNoi.it

giovedì 10 gennaio 2008

Neve Azzurra 2008. Fini a Roccaraso: Le alleanze prima del voto, i valori per allearsi, le liberalizzazioni


FI, tramite il capogruppo alla Camera Elio Vito, fa un passo in avanti sulla riforma elettorale aderendo alla proposta di An di dichiarare le alleanze prima del voto, e il leader di An rimarca: "E' svolta".


Sulla legge elettorale
Dalla festa di Fi Neve Azzurra di Roccaraso il centrodestra prova a chiudere la sua proposta di riforma alla legge elettorale, nel dibattito a cui hanno preso parte il presidente di An Gianfranco Fini, il capogruppo alla Camera di Fi Elio Vito e il senatore del Pd, Nicola Latorre.


Elio Vito (Forza Italia)

Nicola Latorre (Partito Democratico)


Fini bacchetta il partito di Silvio Berlusconi dichiarando apertamente: "Le regole della partita bisogna condividerle. Se, invece, uno se le fa per conto suo, e' ovvio che l'alleanza viene meno". Un avvertimento netto, quello del presidente di An, a ritrovare l'unita' e la discussione nella coalizione.

All'Udc Fini riconosce la coerenza ferma sulla richiesta di legge proporzionale, mentre parla apertamente di "grande incognita" quando si riferisce a Forza Italia. Il microfono passa ad Elio Vito che coglie l'occasione per dichiarare: "Siamo assolutamente favorevoli all'ipotesi di rendere obbligatoria la dichiarazione di alleanze pre-voto". "Come opzione o come obbligo?" chiede Fini. Netta anche questa risposta del capogruppo azzurro: "Come obbligo". Allora Gianfranco Fini saluta il pronunciamento definendolo come una "novita'". "Credo che - aggiunge - sia una vera e propria svolta perche' fino ad oggi la posizione di Forza Italia era molto piu' sfumata".


Sul Centrodestra
"Bisogna essere chiari: senza un accordo all'interno la Casa delle Liberta' non c'e' piu'".
Gianfranco Fini lo ripete piu' volte e quasi ossessivamente alla manifestazione di Fi a Roccaraso, per chiedere agli alleati di non andare avanti in ordine sparso sulla legge elettorale. La convergenza registrata nelle ultime ore da parte di Fi, Udc, Pd e Prc preoccupa il leader di An che osserva: "Pensare che la legge elettorale possa essere approvata in parlamento dividendo il centrodestra, significa compiere un errore strategico. Puo' anche accadere, ma e' giusto che chi se ne assume la responsabilita' sia cosciente delle conseguenze". Per evitare il pericolo di marginalizzazione Fini si dice anche non interessato al problema leadership. Alla domanda specifica di un giornalista osserva: "So che non mi credete, ma non mi interessa. Mi interessano, invece, i valori, i programmi e le regole dello stare insieme". Per Fini la bozza Bianco ha ancora altri 15 giorni di vita, dopo e' praticamente "affossata". Una necessita' quella della condivisione, secondo Fini, anche per rafforzare la posizione del centrodestra nei confronti della maggioranza. "Se io e Berlusconi parliamo la stessa lingua - sottolinea - siamo piu' forti verso Veltroni". Durante e dopo il dibattito sulla legge elettorale il capogruppo forzista Elio Vito cerca di rassicurare l'alleato: "La scelta della coalizione - dice - non e' l'unico aspetto che ci interessa. Noi vogliamo che la proposta contenga tutto quello che Veltroni ha detto a Berlusconi, e cioe' i meccanismi che favoriscano la governabilita' e le aggregazioni. Se questi non ci sono, allora noi non siamo interessati".

Sull'economia
"Con noi gli italiani non arrivavano alla quarta settimana, con il governo Prodi mi sembra che ci si fermi al mercoledi' della terza settimana".

Gianfranco Fini, sollecita il governo ad intervenire sul fronte dei salari degli italiani, che sono al di sotto della media europea. Il leader di An riconosce che i margini di manovra non sono molti, ma avanza le sue proposte: "Bisogna partire dalla liberalizzazione dei servizi municipalizzati di gas e acqua, e quindi aggredire questi tesoretti. Poi - aggiunge - ci sono le nicchie dei cartelli, come quello delle assicurazioni, e le accise sul petrolio". Con 'Misterprezzi' i redditi degli italiani non troveranno giovamento, osserva il presidente di An che evidenzia: "Ci sono troppi contratti non rinnovati. Una massa di 10 milioni di persone, a cominciare dal pubblico impiego, che aspetta la rivalutazione dei propri stipendi". Altri fronti sui quali il governo puo' fare qualcosa sono la riduzione del carico fiscale, attraverso la creazione del quoziente familiare, e non l'aumento delle imposizioni sulle rendite, e la definizione di una nuova contrattazione salariale che agganci il guadagno alla produttivita'.


Fonte: leggimi.eu

mercoledì 9 gennaio 2008

Rifiuti Campania: l’Abruzzo (anzi Lanciano!) si accollerà la “munnezza”. Chi pagherà?

Alla fine ricade ancora su Lanciano ed il suo comprensorio la spada di Damocle dei rifiuti campani.
Eh sì, perché il grande genio di Del Turco ha detto che “dobbiamo accettare questa gara di solidarieta' con il popolo campano”!
E allora perché non mette la “munnezza” nel giardino di casa sua??
E’ già la seconda volta, dopo il 2004, che l’Abruzzo, anzi il Consorzio Rifiuti di Lanciano, viene coinvolto in questa poco onorevole “gara di solidarietà”!!
Tra l’altro la recidiva Campania pare debba ancora saldare con il Consorzio stesso un debito di 63.0000 euro per il conferimento del 2004.

Come conferma il dirigente regionale Gerardini, Lanciano rimane una delle poche, forse l’unica discarica, ad avere ancora un piccola disponibilità di spazio. Insomma, se non si corre presto ai ripari, tra un po’ anche la nostra Regione rischierebbe una emergenza rifiuti.
Tra le voci che si oppongono alla posizione di Del Turco c'è pure quella immancabile dei Verdi abruzzesi che fanno finta di dimenticare di essere i principali responsabili dello scempio e della scandalosa situazione che si è creata a Napoli e dintorni e di quello che potrà succedere in molte altre parti d'Italia.
L'ottusità ideologica, infatti, ha portato fino ad oggi i Verdi italiani ha schierarsi puntualmente ed aspramente contro la realizzazione dei termovalorizzatori (gli stessi che ora il Governo ha deciso di far costruire in Campania come risposta all'emergenza!!!), giudicati inquinanti ed impattanti dal punto di vista ambientale.


Insomma, anche in questo caso, i Verdi di casa nostra, invece di tacere e mettere la coda tra le gambe, strillano ai quattro venti che il territorio abruzzese e frentano vanno difesi dalle irresponsabilità ed inadempienze che i loro stessi compagni di partito e di coalizione hanno compiuto in tutti questi anni nella vicina Campania!

Abbiamo raccolto un pò di notizie su questo caso...



Del Turco: l’Abruzzo accoglierà parte dei rifiuti della Campania

La Regione Abruzzo accogliera' una parte dei rifiuti della Campania perche' "e' importante accettare questa gara di solidarieta' con il popolo campano". Cosi' il presidente della regione Abruzzo, Ottaviano Del Turco, entrando a Palazzo Chigi per il vertice con il presidente del Consiglio sulla emergenza rifiuti. "Noi intendiamo partecipare per un pezzo - dice - alla soluzione del problema partenopeo perche' nella nostra regione c'e' posto anche per la solidarieta'".

E' il segretario generale Lamberto Quarta a specificare dove i conferimenti potranno essere accolti: "L'unico sito disponibile e' quello di Lanciano".Cioe' dovremmo ospitare in Abruzzo i rifiuti campani.


Il Dirigente Regionale: l’Abruzzo non può ospitare i rifiuti campani

La visione tecnica di chi conosce pero' lo stato reale dell'ecologia abruzzese nella sua globalita', e cioe' il dirigente del settore Franco Gerardini, non consiglia questa disponibilita' alla nostra regione.
Egli a tal proposito afferma:"Noi stiamo rischiando di diventare una seconda Campania, perche' tra quattro mesi Teramo non avra' piu' un sito in cui smaltire i suoi rifiuti".
Quindi, quello che Gerardini definisce "il nostro bauletto", cioe' la discarica lancianese che offre ancora un po' di spazio, potrebbe tornare utile alla nostra regione."
Senza contare-aggiunge Gerardini-che gia' anni fa ospitammo i rifiuti di Napoli, ma la Campania per quel servizio non ci pago' mai. Entro il 2008 noi saremo in ginocchio, come e piu' della Campania, perche' Teramo e' bloccata, L'Aquila da 14 anni porta i suoi rifiuti nella Marsica e la discarica di Celano reggera' ancora 3-4 mesi.Fino ad oggi-continua il dirigente- abbiamo lavorato per tappare i buchi e cercare una soluzione all'emergenza che si profila all'orizzonte. Cosi' abbiamo individuato una ventina di siti, in parte nuovi in parte da rimettere in funzione, che ci potrebbero consentire di gestire le settecentomila tonnellate di rifiuti che ogni anno produce l'Abruzzo. Ma se Teramo non si decidera' a sbloccare la discarica di Notaresco allora si che saranno guai".Questo lo scenario..

La delusione di Paolini

Il sindaco di Lanciano Filippo Paolini, pur esprimendo la massima solidarieta' all'emergenza che si sta vivendo a Napoli e nelle altre citta' della Campania, non conviene con l'ipotesi, prospettata da Del Turco, di conferire presso la discarica lancianese il pattume campano.
'Sono rimasto deluso e perplesso, dall'aver appreso solo dai giornali della proposta del governatore Ottaviano Del Turco, di dare la disponibilita' alla Regione Campania di conferire i rifiuti nella discarica di Lanciano . Mi sarei almeno aspettato una telefonata o una comunicazione al presidente del nostro Consorzio Rifiuti Riccardo La Morgia. Del resto, il dirigente del settore rifiuti della Regione Franco Gerardini ha gia' fatto sapere che l'Abruzzo non puo' accogliere pattume proveniente da altre zone d'Italia, perche' gia' e' alle prese con le emergenze di Teramo e L'Aquila. Non capisco, quindi, come il governatore possa esprimersi in senso contrario.Senza considerare - conclude il sindaco- che la Campania non ha ancora saldato i pagamenti dei conferimenti relativi all'altra emergenza rifiuti del 2004, quando il pattume di Napoli fini' nella discarica di Lanciano'
Paolini chiede comunque la convocazione di un tavolo tecnico, in cui vengano definiti tempi e quantita' degli eventuali conferimenti.


Il Presidente del Consorzio Rifiuti di Lanciano: la solidarietà costa

'La solidarieta' che in tutti questi anni abbiamo sempre assicurato ai Comuni, abruzzesi e non, alle prese con emergenze legate allo smaltimento dei rifiuti, ci e' costata finora il 40 per cento della capienza della discarica di Lanciano.' E' quanto sostiene Riccardo La Morgia, presidente del Consorzio Comprensoriale Smaltimento Rifiuti di Lanciano, a cui aderiscono 53 centri della provincia di Chieti.
'Gia' nel 2004 la discarica comprensoriale di Lanciano accolse circa 50 tonnellate di pattume campano, senza che il corrispettivo del servizio - 63mila euro - venisse mai saldato. Ad oggi - continua La Morgia - continuiamo a smaltire i rifiuti provenienti dall'Aquila e da altri 3 centri della provincia. Il punto e' che queste situazioni hanno portato ad un accorciamento della vita residua della nostra discarica, che doveva durare per almeno altri 10 anni. E' quindi indispensabile che la Provincia di Chieti ci autorizzi ad aumentare la cubatura, altrimenti nel giro di qualche anno anche i nostri 53 comuni soci si troveranno nella necessita' di realizzare a proprie spese un nuovo impianto di smaltimento'.



I Verdi sui rifiuti campani: irricevibile,inaccettabile,improponibile


Dulcis in fundo e imprescindibile, visto l'argomento, l'opinione dei Verdi sull'ipotesi di dirottamento del pattume campano presso la discarica di Lanciano; a parlarne e' il capogruppo al Consiglio regionale Walter Caporale:
'L'emergenza sanitaria e ambientale esplosa a Napoli e in tutta la Campania richiede un aiuto immediato da parte di tutte le Regioni in grado di dare una mano. L'Abruzzo non e' nelle condizioni di smaltire i rifiuti campani vista la criticita' delle discariche regionali. Sono sicuro - aggiunge - che il governatore, Ottaviano Del Turco, illustrera' a Roma la situazione abruzzese evitando di accollare anche all'Abruzzo lo smaltimento dei rifiuti campani. In ogni caso se si rendesse necessaria la collaborazione abruzzese l'unica provincia che non versa in stato di emergenza e quella di Chieti, e la discarica di Lanciano, gia' discarica emergenziale per le altre province, potrebbe essere indicata per raccogliere il pattume campano. Riteniamo che questa soluzione sia irricevibile, inaccettabile ed improponibile: i lancianesi non possono pagare le inadempienze, i ritardi e gli errori delle altre regioni, ma anche delle altre province abruzzesi. Noi Verdi - afferma Caporale - non ci stiamo a questo gioco al massacro contro la provincia di Chieti, e siamo pronti a scendere in piazza per fermare il colpo di grazia al nostro territorio, alla salute dei cittadini, ai nostri prodotti,come olio e vino, che hanno dato ricchezza e lustro alla nostra zona'.



Fonte: Leggimi.eu

Giovanni Pace scrive a Del Turco sulla questione rifiuti

Anche il presidente emerito della Regione Abruzzo, l'on. Giovanni Pace, interviene sulla vicenda dei rifiuti Campani con una lettra indirizzata al governatore Del Turco. "Che si debba, come collettivita', tentare con ogni mezzo di sottrarre i napoletani dalle ambasce che stanno drammaticamente vivendo ormai da troppo tempo, mi sembra che nessuno lo metta - e lo possa mettere - in dubbio", esordisce Pace nella lettera. "Gli abruzzesi - scrive - avvertono il sentimento della solidarieta' come un bisogno da soddisfare e percio' sono stati sempre solleciti ad organizzare e a realizzare interventi a soccorso di situazioni difficili, anche quelle - e lo riferisco solo a titolo di esempio - vissute qualche anno fa oltreoceano dagli abruzzesi emigrati in Argentina. Allora bisogna pensare l'intervento di solidarieta' in favore di Napoli: come realizzarlo? Accogliendo i rifiuti sin da oggi? L'essenziale - rileva l'ex presidente - e' che domani esista ancora in questa regione lo spazio per stipare i rifiuti prodotti dal milione e trecentomila abruzzesi. L'importante e' capire se il direttore regionale al servizio ambientale, Franco Gerardini, che e' professionista capace e persona seria e responsabile, tra l'altro ricco di esperienza di amministratore e parlamentare, abbia esagerato, o che sia stato mal interpretato l'altro ieri quando ha dichiarato che in Abruzzo non esisteva la possibilita' di accogliere rifiuti altri". Secondo Pace possiamo accogliere i rifiuti campani "purche' si accerti come infondata la notizia secondo la quale i rifiuti di Sulmona (abruzzesi), gia' vengono esportati in altra regione, a Isernia. Nella lettera Giovanni Pace chiede infine al presidente Del Turco se "non ritiene utile che di queste cose il Consiglio regionale ne faccia motivo di riflessione e confronto. Se si', potrebbe imitare il presidente Roselli a disporre apposita convocazione, magari adottando con appropriatezza la urgenza cui ha fatto ricorso impropriamente in altra occasione. Le auguro buon lavoro, presidente - conclude la lettera - assicurando di essere sensibile e attento a questo dramma vissuto dai napoletani, che non e' un dramma naturale, ma politico e sociale".

Emergenza rifiuti in Campania: le dichiarazioni di Alleanza Nazionale

RIFIUTI: LANDOLFI, GOVERNO HA COLPE. ORA INDIVIDUI RESPONSABILI


"E' ormai ineludibile un'assunzione di responsabilità da parte vostra: il governo ha delle colpe ben precise per quanto sta accadendo in Campania e adesso ha il compito di individuare i responsabili, perché questa situazione che fa soffrire i napoletani fa arrossire tutti gli italiani agli occhi dell'Europa e del mondo intero".

Così il parlamentare di An Mario Landolfi, coordinatore regionale del partito in Campania, ha chiuso il suo intervento in aula alla Camera dopo la relazione del ministro Vannino Chiti sull'emergenza dei rifiuti in Italia. "Oggi - ha incalzato l'esponente di An - a riferire in aula non ci dovrebbe essere il ministro Chiti, ma il presidente del Consiglio che in questi giorni terribili non ha nemmeno trovato il tempo, o forse il coraggio, di recarsi in Campania".

"Ci saremmo aspettati da lei ministro Cireneo Chiti - ha sottolineato il deputato - una sincera autocritica e invece constatiamo che vi rimettete ancora una volta alla clemenza di quelle regioni che potrebbero aiutarvi a risolvere il problema. La differenza tra noi e voi è che noi le nostre responsabilità ce le siamo assunte sempre, mentre voi non ve le assumete e avete preferito delegittimare un commissario di Governo pur di salvare l'uniformità della facciata di Governo". Landolfi punta il dito contro il governatore della Campania Bassolino e chiede "in quale nazione al mondo un governatore che vede la propria Regione sprofondare nell'immondizia non passarebbe la mano?.

Per il deputato di An, infine, "non si può più nascondere dietro il sillogismo camorra-spazzatura: quello della camorra è un alibi che non può servire più a nessuno, perché questo problema non esiste in Calabria dove c'è la 'ndrangheta, non c'è in Sicilia dove c'è la mafia. Esiste in Campania".

RIFIUTI: DONZELLI (AU), BASSOLINO ATTACCATO A POLTRONA. ORGOGLIOSI DEI RAGAZZI DI NAPOLI


"Bassolino non si dimette e il Governo Prodi ancora non procede a commissariarlo: un disgustoso esempio di attaccamento alla poltrona. I ragazzi campani oggi stanno difendendo la dignità della politica e dell'Italia. Azione Universitaria è orgogliosa della manifestazione contro Bassolino".

Così Giovanni Donzelli, presidente nazionale di Azione universitaria, movimento studentesco vicino ad An, commenta la manifestazione di questa mattina indetta da AU e da AG di Napoli fuori dalla Regione Campania."Se Bassolino non ha la dignità di dimettersi, deve essere cacciato - prosegue Donzelli - quando un imprenditore sbaglia tutto, fallisce; è impensabile che un politico dopo aver causato disastri di queste dimensioni, resti tranquillamente al proprio posto. I nostri ragazzi di Napoli, guidati da Sansoni, Foderini e Argo, non si fermeranno certo con la manifestazione di oggi. Napoli è un gioiello che deve essere difeso ad oltranza dal malgoverno".

"E' finita la favola della presunta superiorità della sinistra nel governare. Bassolino e la Iervolino in Campania, Veltroni a Roma e Prodi al Governo - conclude Donzelli a nome dei giovani studenti di destra - dimostrano tutta la superficialità della politica basata sull'apparenza".

RIFIUTI: FINI, PRODI SI SCUSI CON NAPOLI E SOSPENDA TARSU

"Da Prodi arrivano solo annunci, non atti concreti" è il commento del presidente di An, Gianfranco Fini, alle decsioni del governo sull'emergena rifiuti in Campania. Dopo aver riunito l'ufficio politico del partito nel capoluogo campano, il leader di An sottolinea le responsabilità del governo nazionale, oltre che di quello locale, nell'emergenza in atto e sottolinea che "Prodi dovrebbe avvertire anche lui la necessità di venire a Napoli a scusarsi con la città", scuse "accompagnate da un provvedimento per garantire il diritto di non pagare la tassa sui rifiuti, un'imposta collegata ad un servizio".
"Se è sospeso, come è sotto gli occhi di tutto il mondo, il governo centrale - propone Fini - potrebbe operare una giusta compensazione del minore introito nelle casse comunali con un intervento finanziario ad hoc".
Riguardo la nomina di De Gennaro a commissario straordinario, Fini ha riconosciuto l'onestà dell'ex capo della Polizia come "servitore dello Stato, ma la sua nomina - conclude - avrà un senso solo se in 15 giorni saprà liquidare l'esperienza fallimentare del commissariamento straordinario per lo smaltimento dei rifiuti".
RIFIUTI: FINI A NAPOLI, PROVO UN SENSO DI SCHIFO. SOLIDARIETA' A NAPOLETANI

"Ho un senso di schifo, provo grande solidarietà nei confronti dei napoletani perché questa città che ha potenzialità da capitale, conosciuta in tutto il mondo, è ridotta in questo modo: fa male vederla così e i napoletani hanno il sacrosanto diritto di chiedere conto di queste scempio". Sono le prime parole che Gianfranco Fini pronuncia durante una passeggiata nel quartiere di Porta Nolana a Napoli. Il leader di An cammina, con al fianco Andrea Ronchi, Ignazio La Russa, Gianni Alemanno e Mario Landolfi, nelle vie del centro del capoluogo partenopeo e nelle strade nei quali si accumula la spazzatura, vera e propria emergenza delle ultime settimane a Napoli. "In tutto il mondo, quando si pensa all'Italia - aggiunge il leader di An prima di andare via -, si pensa a Napoli, Venezia e Roma. Oggi, in tutte le tv del mondo, compresa Al Jazeera, stanno scorrendo immagini di una Napoli sommersa dalla spazzatura. Ogni italiano deve esprimere oggi solidarietà alla gente come voi".
RIFIUTI: MANTOVANO, RESPONSABILITA' BASSOLINO RICONOSCIUTE DAL PARLAMENTO

"A differenza di ciò che sostiene l'on. Veltroni, l'ammissione di responsabilità del presidente della Campania Bassolino contenuta nella lettera pubblicata da la Repubblica non è né seria né onesta né responsabile. Per la semplice ragione che è ampiamente incompleta, come risulta dagli atti ufficiali. Basta rileggere non l'interrogazione di un parlamentare di opposizione, ma la relazione sulla Campania, approvata all'unanimità (quindi anche dai colleghi di schieramento e di partito di Bassolino) nella seduta del 26 gennaio 2006, al termine della 14^ legislatura, dalla Commissione parlamentare di inchiesta sul ciclo dei rifiuti. Si scopre così che, dopo cinque anni abbondanti di commissariamento dei rifiuti in Campania gestiti dal Centrosinistra (un anno col presidente Losco e quattro con Bassolino) allorché al marzo del 2004 subentra come commissario il prefetto Catenacci, al momento del passaggio delle consegne da Bassolino a Catenacci, il Commissariato aveva speso quasi 620 milioni di euro ed era indebitato per altri 600 milioni.La metà della spesa era stata destinata per le attività connesse alla raccolta differenziata; ciò nonostante, non erano stati neanche lontanamente sfiorati gli obiettivi fissati nel decreto Ronchi (35%), attestandosi, per esempio, la provincia di Napoli al 5% negli anni 2003-2004 (addirittura nel capoluogo, si passa dal 6% nel 2002 al 5% nel 2004).
L'assenza di raccolta differenziata ha fatto sì che le tanto pubblicizzate ecoballe, prodotte dagli impianti di CDR, non fossero altro che immondizia: pertanto, del tutto inutilizzabili come combustibile. Sono stati impiegati più di un miliardo e 200 milioni di euro per giungere al risultato di smaltire i rifiuti in discarica o di trasportarli fuori Regione. Le discariche e i trasporti sono stati due settori che hanno fatto la felicità - e i profitti - della camorra: nella medesima relazione della Commissione Parlamentare si legge che numerose imprese di trasporto individuate dal Commissariato (e talora imposte dallo stesso Commissariato ai Comuni) sono state colpite dal Prefetto con una misura interdittiva antimafia; molti terreni, utilizzati come discariche, sono stati acquistati da soggetti indagati dalla Procura di Napoli per mafia e rivenduti alla società concessionaria del Commissariato, talora nello stesso giorno, a costi quintuplicati. I risultati sono stati che l'immondizia è cresciuta, di pari passo con i proventi della camorra e con gli stipendi della dirigenza del Commissariato: dai 16.638 euro della gestione Rastrelli, si è passati ai 698.000 della gestione Bassolino del 2001, ai 2.270.000 delle gestioni 2002 e 2003. Conclusione: la confessione di Bassolino sarà apprezzabile se sarà completa, e non solo al 10%. Ancora di più se, come logica impone, sarà seguita da dimissioni irrevocabili.
RIFIUTI: BOCCHINO, NAPOLITANO SCIOLGA CONSIGLIO REGIONALE CAMPANIA

"Giorgio Napolitano è il garante della Costituzione. E questa, all'articolo 126, prevede lo scioglimento del consiglio regionale in caso di impossibilità di funzionamento. Ebbene, in Campania il caso è così evidente che è l'Europa a minacciare sanzione". Così il parlamentare campano Italo Bocchino, in una intervista a Libero, torna sulla tragica situazione dei rifiuti che sta vivendo la città di Napoli e l'intera regione campana. Il deputato di An nel 2005 aveva conteso ad Antonio Sassolino la presidenza della Regione.
O' governatore traballa. Dica la verità: non invidia affatto quella poltrona..."La verità è semplice. E la conosce anche Sassolino. Di fronte ad una emergenza rifiuti del genere ci vuole un evento traumatico, la politica non è attrezzata. Aprono Pianura? Basterà per qualche settimana. Inaugureranno il termovalorizzatore di Acerra? Ci vorranno 50 anni per smaltire le ecoballe".
E allora?"Il Quirinale scelga tre commissari. Mi permetto qualche suggerimento: l'ex capo di Confindustria, Antonio D'Amato, l'ex capo della Polizia, Gianni De Gennaro, e l'ex ministro della Salute, Umberto Veronesi".
Con quali competenze?"Il primo con delega allo sviluppo, il secondo alla lotta alla criminalità, il terzo alla sanità regionale. Due o tre anni di commissariamento con pieni poteri per poi tornare al voto. In una situazione normalizzata".
RIFIUTI: AN, CAMPANIA VERGOGNA EUROPEA. BASSOLINO SE NE VADA

"Le dimissioni di Bassolino sarebbero utilissime a recuperare la fiducia dei campani nelle istituzioni. Se, come ha lamentato lo stesso prefetto Pansa, i cittadini sono diffidenti è anche perché continuano incredibilmente a vedere ancora rappresentata la Campania da chi l'ha fatta assurgere a vergogna nazionale e continentale. Non chiediamo un capro espiatorio. Vogliamo solo che il principale artefice di quest'autentica catastrofe ambientale, sociale e sanitaria tolga finalmente il disturbo. Il presidente Napolitano richiami Bassolino all'adempimento di questo elementare atto di responsabilità". Lo ha dichiarato il coordinatore regionale di Alleanza Nazionale, on. Mario Landolfi."La situazione della Regione Campania - aggiunge il deputato campano di An, Italo Bocchino - è ormai insostenibile e senza soluzione, richiedendo pertanto una decisione forte da parte delle autorità competenti. Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha il dovere istituzionale di attivare l'art. 126 della Costituzione procedendo allo scioglimento del Consiglio regionale e alla conseguente nomina di tre commissari che affrontino l'emergenza definitivamente". "Napolitano - prosegue Bocchino - potrebbe nominare commissari Antonio D'Amato con la delega allo sviluppo, Gianni Di Gennaro con la delega alla lotta alla criminalita' e all'emergenza ambientale e Umberto Veronesi con la delega alla ristrutturazione del sistema sanitario regionale. Sarebbe una scelta saggia ed istituzionale che chiamerebbe a risolvere i gravi problemi attuali soggetti riconosciuti capaci a livello nazionale ed internazionale". "Affidarsi all'ex presidente di Confindustria, all'ax capo della polizia e all'ex ministro della salute - ha concluso - sarebbe un segnale forte, alto, nobile e risolutivo. Invitiamo Napolitano ad intervenire prima che la Campania diventi la vergogna d'Europa".

Di Stefano (An): “Abruzzo Engineering come l’Istituto Zooprofilattico”

«Preso atto dello sconcerto di Del Turco sulla cena da 15mila euro offerta dall’Istituto Zooprofilattico ai suoi dipendenti ci auguriamo che il governatore intraprenda azioni anche nei confronti di Abruzzo Engineering» è quanto sostiene il consigliere regionale di An Fabrizio Di Stefano.«Da notizie in mio possesso – spiega l’esponente di An – risulta che anche la società di cui è presidente e amministratore delegato Lamberto Quarta abbia a cuore l’alimentazione dei suoi dipendenti, considerato che, a fine ottobre, in un noto ristorante aquilano, ha offerto loro un ricco buffet per festeggiare la presentazione delle nuove strategie di management aziendale».«Anche se l’importo speso da Abruzzo Engineering è inferiore alla somma utilizzata dall’Izps – prosegue Di Stefano – è chiaro che ad essere messe in discussione non non sono le cifre, bensì l’opportunità che, in un periodo di generalizzate ristrettezze economiche, aziende ed enti controllati dalla Regione si permettano spese del tutto evitabili».«Aspettiamo quindi – conclude Di Stefano – che il governatore censuri il suo braccio destro con la stessa severità riservata all’Istituto Zooprofilattico e che uguale pugno di ferro riservi ai componenti della sua giunta che, alle spese superflue, fanno ampio ricorso, come più volte da noi denunciato».

lunedì 7 gennaio 2008

Sondaggio "Governance poll 2007" : in Abruzzo netta bocciatura degli amministratori del centrosinistra.

Il sondaggio "Governance poll 2007”, pubblicato oggi su Il Sole 24 Ore e realizzato dalla Ipr Marketing, misura il gradimento dei cittadini per i loro amministratori locali (sindaci, presidenti di Provincia e di Regione).


In Abruzzo netta debacle per gli amministratori del centrosinistra:

  • il presidente della Regione Abruzzo, Ottaviano Del Turco, e' al 17esimo posto, il penultimo, considerando che in Trentino e in Valle d'Aosta non e' prevista l'elezione diretta del presidente e che il governatore del Molise nel 2006 non fu testato in quanto rieletto a novembre in corso di rilevazione. Del Turco, in particolare, e' passato dal 58,1% di quando fu eletto ad un gradimento del 45% rilevato nel 2007.

  • per i Sindaci sembra spuntarla solo il sindaco di Pescara, Luciano D'Alfonso, all'ottavo posto. Ma c’è da scommettere che, alla luce delle recenti vicende giudiziarie che lo coinvolgono, l’indice di gradimento è probabilmente calato. Al 36esimo posto troviamo il sindaco di Teramo, Giovanni Chiodi (Cdl) con un consenso leggermente in flessione. Segue, al 43esimo posto, il sindaco dell'Aquila Massimo Cialente (cs) che guadagna piu' di tre punti rispetto al consenso di quando fu eletto. Chiude la classifica dei sindaci abruzzesi quello di Chieti, Francesco Ricci (cs) classificatosi al 78esimo posto. Dal 2006 il primo cittadino ha perso 4 punti e mezzo.

  • per quanto riguarda le Province i presidenti – tutti di centrosinistra- sono quasi fanalino di coda e tutti in perdita di consenso. Il presidente della Provincia di Teramo, Ernino D'Agostino e' al 79esimo posto seguito dall'85esimo posto di Stefania Pezzopane, presidente della Provincia dell'Aquila. A due distanze, all'87esimo posto, c'e' il presidente della Provincia di Pescara, Giuseppe De Dominicis). Chiude la classifica abruzzese il presidente della provincia di Chieti Tommaso Coletti fermo al 96esimo posto con 5 punti in meno rispetto al 2006.



Mauro Febbo (AN) all’attacco su Coletti in caduta libera

Ecco il commento impietoso di Mauro Febbo, capogruppo di Alleanza Nazionale in Consiglio Provinciale ed ex presidente della Provincia di Chieti sulla pessima performance di Coletti:


"Un'altra sonora bocciatura si abbatte sulla Provincia di Chieti. Dopo quella sulla Qualita' della vita, che vede la provincia al 72esimo posto dopo aver perso ben 18 posizioni, dal quotidiano Il Sole 24 ore arriva oggi la nettissima bocciatura del presidente Tommaso Coletti il quale, nella classifica sul gradimento dei presidenti delle Province d'Italia, e' precipitato al 98esimo posto, praticamente in caduta libera, ultimo fra i presidenti delle Province d'Abruzzo, con un indice che si attesta al 45%".
"Un risultato pesantissimo, se si considera che, ancora una volta, a dare il voto all'operato di Coletti sono direttamente i cittadini. Ma era difficile immaginare un risultato diverso. Il presidente Coletti risponde alle circostanziate e documentate critiche dei Gruppi consiliari di minoranza con insulti personali e, fatto ancora piu' grave, non risponde sui problemi veri.
Non da' risposte sul rispetto del Patto di Stabilita', sul futuro delle societa' Ops e Alesa, sul proliferare dei lavoratori interinali, sulla sostanziosa variazione di bilancio che bisognera' fare entro febbraio, sui debiti verso i fornitori che non vengono pagati perche' altrimenti salta il Patto di Stabilita', sui lavori piu' volte annunciati ma che non partono lungo la Fondo Valle Alento, su quelli interminabili per il dissesto idrogeologico di Lanciano mentre solo dopo tre anni e mezzo possono iniziare quelli della rotonda di Marcianese.
In compenso marcia spedita l'organizzazione delle festicciole e dei buffet pagati con i soldi dei cittadini. Quanto al capogruppo del Partito Democratico Camillo D'Amico farebbe bene, piuttosto che a difendere una Giunta indifendibile, a tenere unito il suo gruppo politico che nello spazio di pochi mesi ha perso il consigliere Palmerino Fagnilli ed ha visto le dimissioni del consigliere Silvio Paolucci da delegato al Bilancio e del consigliere Amedeo D'Ortona dalla commissione Urbanistica. Come dire che alla bocciatura dei cittadini si e' aggiunta quella di pezzi importanti della stessa maggioranza".

Di Stefano (AN): Del Turco, sempre più "sgradito" agli abruzzesi...

«Il governo del centro-sinistra in Abruzzo: una debacle» è il commento del coordinatore regionale di An Fabrizio Di Stefano ai dati pubblicati questa mattina dal Sole 24 Ore sul gradimento di governatori, presidenti di provincia e sindaci dei comuni capoluogo.«A guidare la poco onorevole classifica dei meno amati dai cittadini è naturalmente il padre-padrone della sinistra abruzzese, Ottaviano Del Turco, posizionato al penultimo posto, capace di fare peggio anche del Bassolino sommerso dai rifiuti e meglio solo del suo collega ligure Burlando, noto per le discutibili evoluzioni automobilistiche contromano in autostrada: d’altronde è noto – sottolinea ironicamente Di Stefano – che Del Turco non guida…».«Se questa è la Regione che corre di cui parla il governatore – prosegue Di Stefano – due sono le alternative: o gli abruzzesi non se ne sono accorti oppure è una corsa che ci porta dritti dritti ad un precipizio, considerato che il timoniere non sembra aver chiara la rotta».«Per quanto riguarda i presidenti di provincia – continua il coordinatore di An – i quattro esponenti del Pd a capo delle rispettive amministrazioni si trovano in piena zona retrocessione: D’Agostino è 79°, la Pezzopane 85°, De Dominicis 87° e, buon ultimo, Coletti 96°».«Il Governance Poll diramato dal quotidiano di Confindustria – conclude Di Stefano – disegna in maniera inequivocabile lo stato d’animo degli abruzzesi, gravati da una morsa fiscale insostenibile e da una disoccupazione che in certe aree tocca il 30%, che assistono ad una mancanza di qualsiasi strategia di rilancio del territorio, ad un utilizzo scriteriato delle risorse e ad una incapacità diffusa di dare risposte concrete ai bisogni dei cittadini: un panorama a tinte fosche creato dal centro-sinistra che non hanno mancato di bocciare sonoramente attraverso le risposte al sondaggio del Sole 24 Ore».

domenica 6 gennaio 2008

Sinistra e Destra pari sono? (di Marcello De Angelis)

Sinistra e Destra pari sono? (di Marcello De Angelis)





Tirare giù un editoriale facendo la recensione di un libro non è una prova di grande giornalismo. Ma capita, abbastanza spesso per chi legge più di quanto scriva, di incontrare un libro che stimoli ad una riflessione o anche semplicemente sia un utile strumento di consultazione. Marco Revelli non è tra i miei autori preferiti e non considero i suoi libri indispensabili; Sinistra/Destra, l’identità smarrita, edito da Laterza è stato però una piacevole e utile scoperta, di cui mi sento di consigliare la lettura. È un saggio di duecento pagine, ma io l’ho letto in una sola notte insonne. Quindi non si tratta di una lettura complicata, altrimenti non ne sarei stato in grado.


Revelli è un professore di scienze politiche, cosa che, per chi ama Schopenhauer, sta a un politico come un professore di filosofia sta a un filosofo e, secondo alcuni, un economista a un operatore finanziario. Il professore di filosofia studia, o più spesso fa l’autopsia del pensiero che era vivo e pulsante quando il filosofo lo pensò e che finisce dissanguato e appiattito tra la carta e l’inchiostro. Se l’economista fosse così esperto come appare, dicono in Borsa, sarebbe un miliardario, invece scrive articoli. Il politologo analizza perché la politica vada di qui piuttosto che di lì, ma non sa o non vuole far nulla perché vada così o altrimenti e generalmente te la racconta dopo.


Come tutti sanno - perché l’ho ripetuto così spesso da venire a noia anche a me stesso - io non amo le citazioni, né chi ne infarcisce i propri discorsi e i propri scritti. Per gli accademici però è un duro e tirannico obbligo, perché essi ritengono che se non citassero continuamente le fonti rendendo credibile ciò che scrivono grazie all’autorevolezza di chi l’ha scritto prima di loro, qualcuno potrebbe non prenderli sufficientemente sul serio.

Io invece dico che Revelli scrive bene anche se ogni suo pensiero sembra dover essere confermato da Marx, Caron, Lefranc, Buber o più spesso Bobbio e Galante Garrone. Ha scritto vari saggi su destra e sinistra e da un po’ si interroga su dove vadano a finire le categorie della politica in quest’era di grandi cambiamenti. Come esplicita il titolo, quest’ultimo saggio è proprio una riflessione su questo tema. Purtroppo si tratta di solito di riflessioni sulla destra e la sinistra che vengono da una scuola, quella di Bobbio, in cui l’essere di sinistra sta all’essere di destra come la natura angelica sta a quella del bruto (e anche di un bruto che non si lava e ha tendenze sadiche) quindi si percepiscono spesso alcune forzature nel definire le categorie. Ma Revelli è un valido studioso, versatile e di grande erudizione, quindi riempie le pagine di interessanti nozioni dove tanti altri mettono invece avverbi, aggettivi e parole in inglese per far vedere quanto hanno viaggiato (almeno con la mente).


Ne esce una gita semantica tra i termini destra e sinistra che spazia dall’antropologia culturale allo studio delle religioni, alla storia dell'arte e alla psichiatria. Ci si può divertire a cercare di collocarsi tra gli assi cartesiani di Zagdoun, per vedere se siamo paranoici o depressi di destra e di sinistra, cioè se aderiamo più al tema paranoico virile (destra autoritaria e estrema) o a quello del depresso generoso (destra moderata o liberale) oppure paranoico seduttore o depresso fedele (per la sinistra estrema o libertaria e sociale). Finiti però i divertissement e le “curiosità” filosofiche, si finisce con delle analisi sociopolitiche molto attuali e pregnanti sui grandi cambiamenti imposti dalla globalizzazione e dalla pervasività mediatica che, alterando perfino la percezione ordinaria e ordinata dello spazio e del tempo, mettono ancor più in confusione i luoghi e i nomi della politica.


Le conclusioni sono interessanti, seppur tuttavia io non le condivida. Ma questo è dovuto al fatto che le letture rigide della destra e della sinistra che fanno parte del bagaglio delle “certezze che si van perdendo” di Revelli, non sono le mie. Revelli ritiene che le grandi distanze tra ricchi e poveri siano di destra, io penso siano semplicemente ingiuste. Revelli crede che abbreviare queste distanze sia di sinistra, io credo che in Italia, per la prima volta, l’abbia fatto il Fascismo. Revelli ritiene che il Fascismo fosse di destra, molti uomini di destra pensano di no e io credo che si ponesse fuori dalle categorie di destra e sinistra.
Revelli assegna la religiosità alla destra e la ribellione alle tradizioni alla sinistra, ma questo crea dei problemi su laicità e laicismo che a mio avviso appartengono, almeno oggi, l’una alla destra e il secondo alla sinistra.


C’è poi l’antinomia conservazione/progresso che porta alla dinamica rivoluzione/reazione; antinomie capovolte: la prima destra/sinistra e la seconda, per risposta, sinistra/destra. Ma oggi le forze della conservazione stanno tutte nel centrosinistra, mentre la rivoluzione ha provato a farla nel 1994 il centrodestra, provocando la reazione di chi, politicamente ed economicamente, aveva delle rendite di posizione da difendere.


Già in passato Revelli aveva cercato di affrontare questo cortocircuito che vedeva, a suo avviso, contrapposte due destre, una tecnocratica e confindustriale e una populista e particolarista. Denunciando la subalternità della maggioranza della sinistra politica e sindacale alla “destra tecnocratica”, invocava la nascita di una nuova “sinistra sociale” ancora inesistente.

Il mondo di Revelli, insomma, è un mondo dove c’è destra ovunque e la sinistra è sparita. Il che, per un uomo di sinistra, dev’essere un bell’incubo. A meno che le sue categorie non siano un poco forzate, nel qual caso anche per lui c’è una speranza di un mondo migliore. Che magari costruiremo noi. Da destra.


Fonte: Area - Gennaio 2008