mercoledì 31 ottobre 2007

Replica alle dichiarazioni della Nuova DC

COMUNICATO STAMPA

In merito alle dichiarazioni dell’esponente della Nuova DC in Consiglio Comunale a Lanciano, apparse oggi su alcuni quotidiani locali, si precisa quanto segue.
Il progetto politico di Alleanza Nazionale, come forza fondamentale del centrodestra, è di ben altra portata rispetto alle presunte poltrone e “strapuntini”: non accettiamo illazioni di questo genere da parte di chi, invece, proprio su queste logiche sembra muoversi.
Tra l’altro, egli stesso dimentica che già nel turno di ballottaggio Alleanza Nazionale dichiarò il suo sostegno al Programma ed alla candidatura di Paolini senza avanzare nessuna pretesa o contropartita.
Cerchi di volare più in alto la prossima volta, ne guadagnerà tutto il centrodestra, se davvero è questo il suo primo interesse.

Lanciano, 31 ottobre 2007
Il Presidente
Marco Di Giovanni

martedì 30 ottobre 2007

lunedì 29 ottobre 2007

Alleanza Nazionale Lanciano ritrova l'unità con il centrodestra

Il nostro blog lo aveva fatto intendere qualche settimana fa sostenendo che i tempi erano maturi per una nuova e diversa presa di responsabilità nel centrodestra frentano da parte di AN.
Ed infatti oggi una conferenza stampa convocata dai vertici del partito ha ufficializzato l'atteso ritorno di Alleanza Nazionale nella maggioranza che amministra la nostra città.
Quindi giornata importante per la politica locale, per il centrodestra e per AN, forse la più importante da quando il partito si è riunificato a livello locale in un unico Circolo.

Marco Di Giovanni, Mauro Febbo, Marino Ferretti e Fabrizio Di Stefano


Il messaggio è stato chiaro: AN è parte integrante del centrodestra ed oggi prende il via un percorso politico partito da lontano, nato da un intenso lavoro fatto di confronto, di dialogo e di condivisione interna al partito ed esterna con gli alleati. Oggi è arrivata finalmente la necessaria sintesi di questa faticosa attività, con il ritorno di AN nella sua casa naturale, dopo un periodo di discontinuità. Un ritorno che ci permette –finalmente- di riunire sotto un unico grande simbolo molti di quelli che, seppur di centrodestra e seppur di AN, avevano scelto percorsi differenti con la creazione di liste civiche.
Nel corso della conferenza stampa il Commissario Provinciale, Mauro Febbo, ha ribadito che, anche grazie al consenso del Sindaco Paolini, è stata finalmente sanata una “anomalia” che non aveva più modo di esistere.
Fabrizio Di Stefano, Coordinatore Regionale del partito, evidenziando il lavoro condotto in questi mesi, ha anche pronosticato una consultazione elettorale vicina per il rinnovo del Parlamento e quindi la necessità di un centrodestra unito e compatto.
Marino Ferretti, capogruppo in Consiglio Comunale, dopo aver ringraziato i dirigenti del partito per quanto fatto, ha ricordato alcune delle criticità da risolvere per lo sviluppo della città (PRG in primis), ribadendo la necessità di essere propositivi all’interno della coalizione.
Il Presidente del Circolo locale, Marco Di Giovanni, nel suo intervento ha ricordato il lavoro svolto in sinergia con la dirigenza del partito per arrivare al risultato di oggi e da qui contribuire, con i migliori uomini e le migliori idee, all’attività amministrativa di Lanciano.


Ma le novità non finiscono qui perché, oltre all’ingresso in maggioranza, la pattuglia di AN si allarga comprendendo, oltre a Ferretti, anche i consiglieri Marco Di Domenico, Fabrizio Bomba, Nereo Dell’Aventino e l’assessore Gianpanfilo Tartaglia.
La posizione che AN ribadirà ufficialmente e formalmente nel prossimo Consiglio Comunale sarà quella di partecipare in modo responsabile, concreto e propositivo alle scelte necessarie per lo sviluppo del comprensorio frentano.
L’amministrazione Paolini si rafforza ulteriormente, con una maggioranza che passa da 18 a 20 consiglieri comunali, così come AN diventa una componente di rilievo in un centrodestra da oggi più forte.

L’ufficializzazione di oggi, tra l’altro, è stata preceduta nei giorni scorsi da incontri con le altre forze del centrodestra che hanno unanimemente riconosciuto l’importanza di AN nella coalizione, salutando positivamente l’iniziativa.

Quella di oggi è la conferma di un nuovo corso per il partito, dopo la sua necessaria e rinnovata riorganizzazione e la ritrovata unità a livello locale. Nel recente passato scelte infelici -caldeggiate particolarmente da chi oggi non appartiene più ad AN, dopo averne danneggiato l’immagine- avevano portato il partito ad una forte crisi di credibilità nei confronti degli elettori.

Oggi AN, invece, rinasce e rinasce più forte che mai. Da oggi parte, infatti, il nostro nuovo progetto politico, un progetto arduo ed ambizioso di fronte al quale non ci tiriamo indietro ma che, anzi, vogliamo portare avanti con grande entusiasmo e con grande impulso!

Mastella ed il caso WHY NOT...






Purtroppo le dimissioni di Mastella, il Ministro dell'Ingiustizia, appartengono solo al mondo della satira!


Ogni giorno le minaccia, ma non le presenta mai...


Per le altre immagini di satira politica, clicca qui:

http://anlanciano.blogspot.com/search/label/Immagini%20divertenti%20%28SATIRA%29

domenica 28 ottobre 2007

Conferenza Stampa di AN Lanciano

Lunedì 29 ottobre ore 11.30 presso il Caffè ai Portici di Lanciano è convocata una conferenza stampa per comunicazioni in merito alla posizione di Alleanza Nazionale in Consiglio Comunale.
Saranno presenti Fabrizio Di Stefano (Coordinatore Regionale AN); Mauro Febbo (Commissario Provinciale AN); Marco Di Giovanni (Presidente AN Lanciano) e Marino Ferretti (Capogruppo AN in Consiglio Comunale).

mercoledì 24 ottobre 2007

Si dimette Angelo Orlando. L’IdV non vota la Finanziaria. L’inizio della fine anche in Regione Abruzzo??


Angelo Orlando, consigliere regionale di Rifondazione Comunista, sì è oggi dimesso dalla Presidenza della Commissione Bilancio del Consiglio Regionale.

Un’altra grossa tegola in testa per Del Turco e la sua maggioranza che ieri ha dovuto registrare anche un altro fatto importante: l’Italia dei Valori ha disertato il voto in aula sulla manovra finanziaria regionale.
E così è sempre più nera la crisi del centrosinistra in Regione, che perde pezzi, litiga in continuazione e dà uno spettacolo indecente di sè.

Le dimissioni di Orlando, che ha ricevuto anche la solidarietà e la stima di alcuni colleghi del centrodestra, nascono dalla contestazione per la cancellazione dei fondi destinati ai campi da golf in Abruzzo, già previsti nell’ambito della cd “Legge Omnibus”.

E’ stata questa la goccia che ha fatto traboccare il vaso, l’ennesimo atteggiamento arrogante e famelico del Governatore della Regione che ha minato alla base la fiducia dell’esponente di Rifondazione Comunista che, come Presidente della Commissione Bilancio, ha spesso lamentato una situazione divenuta ormai insopportabile: provvedimenti licenziati dalla sua Commissione puntualmente stravolti in sede di consiglio regionale da “sveltine” architettate dal “cattivo maestro” Del Turco.

Ieri sera l’ennesimo indegno spettacolo a regia Del Turco con la partecipazione, passiva, dei Consiglieri di maggioranza: uno spettacolo che ha umiliato le associazioni di categoria, gli enti locali ed i sindacati che cercavano un momento di confronto ma hanno trovato, invece, un muro contro il quale poter solo piangere.

Del Turco e compagni sono giunti ormai al capolinea. Gli abruzzesi non meritano delle istituzioni regionali così distanti dalle problematiche quotidiane e così impegnate, invece, a tutelare gli interessi di una casta politica che tappa la bocca dei capricciosi e degli “affamati” con incarichi inutili (fumettista e fotografo personale) e consulenze d’oro, prebende e strapuntini (come l’”affamato” per eccellenza Lamberto Quarta docet) pagati con i soldi di tutti noi contribuenti.

A questo centrosinistra abruzzese manca tutto, la programmazione in primis, e continua a navigare a vista in un mare in burrasca.
La maggioranza vacilla, perde pezzi: noi attendiamo pazientemente ma è fin troppo chiaro che il plebiscito di voti riportati da Del Turco nel 2005 è ormai soltanto un lontano ricordo…

sabato 20 ottobre 2007

I tempi sono maturi...

A distanza di un anno e mezzo, AN ha abbondantemente metabolizzato l’esito delle consultazioni comunali di Lanciano che hanno rappresentato un momento di discontinuità ormai superato.
Al suo interno il partito ha avviato un lungo e proficuo confronto, un momento di seria, serena e responsabile riflessione a tutti i livelli.

In questi mesi il confronto e l’analisi sono stati portati avanti mentre si procedeva ad un’attività di riorganizzazione a livello locale e si viveva la frizzante stagione dei congressi provinciali e regionale.
Come è noto, questi momenti di vivacità e di discussione -anche animata- hanno portato qualche strascico polemico, qualcuno che non aveva più niente da ricevere ha preferito egoisticamente trovare spazio e “visibilità” altrove.

Ma la stagione congressuale è ormai finita da tempo ed AN sta già percorrendo la sua nuova strada, con una classe dirigente in parte rinnovata ed in parte riconfermata, ma che gode certamente della fiducia della sua base poiché proprio da quest’ultima è stata eletta.
Una nuova sfida ci attende con la consapevolezza che, ora e nel prossimo futuro, è necessaria la collaborazione di tutti quelli che vogliono contribuire a realizzare l’ambizioso progetto di Alleanza Nazionale, della destra italiana.

Questi ultimi mesi sono stati di duro ed intenso lavoro, nel segno dell’unità, per l’elaborazione di una nuova linea direttrice che vuole portare AN e tutto il centrodestra vincente ai prossimi impegni elettorali.

E’ finalmente arrivato il momento della sintesi e della proposta politica: AN è pronta ad incidere nelle scelte amministrative con i suoi migliori uomini, per rafforzare il governo cittadino e per dare un contributo sostanziale allo sviluppo di Lanciano.

foto (fonte Lanciano.it)

venerdì 19 ottobre 2007

Elezioni a primavera: parola di Mastella. Cronaca di un'ordinaria giornata di crisi nel Governo!

Giornata politica calda, quella di oggi… fino a tarda sera.

Ormai, da quando è al governo l’Unione siamo abituati a questo ridicolo e dannoso balletto politico.
Ed è un teatrino, il solito, che ovviamente non fa bene al Paese ed alla sua credibilità, anche internazionale.


Ieri Prodi e D’Alema si compiacevano del grosso risultato portato a casa dall’Italia nell’ambito della ripartizione dei seggi nel nuovo Parlamento Europeo allargato: soddisfatti di aver conquistato ben 73 seggi invece che 72, appena 1 in meno della Francia! E comunque ne perdiamo 5 rispetto alla ripartizione mentre i cugini d’oltralpe solo 4…



Mah… mi sembra una magra consolazione e c’è ben poco da stare allegri… anche perché su molti altri fronti, oggi la situazione si è decisamente surriscaldata...


Infatti per Prodi e compagni la giornata è cominciata davvero male (tanto per cambiare!). Prima la notizia –prima infondata e poi fondata e come- che il Ministro della Giustizia Clemente Mastella risulta essere indagato dalla Procura di Catanzaro nell’ambito dell’inchiesta “Why not” condotta dal Pm De Magistris. L'inchiesta riguarda il presunto utilizzo illecito di finanziamenti pubblici da parte di un gruppo di esponenti politici, amministratori e imprenditori che avrebbero fatto capo a un comitato d'affari con base operativa e finanziaria nella Repubblica di San Marino.


In serata, ufficializzata la notizia dell’indagine, Mastella invece di avere la dignità di dimettersi, come farebbe qualsiasi esponente politico con un minimo di onore personale (e come è puntualmente successo ad ogni Ministro dimissionario della CDL finito sulla graticola anche per semplici sospetti, spesso del tutto infondati), ha sparato a zero sull’Unione affermando che ormai è tempo di elezioni: a primavera è meglio andare a votare!
Bravo Mastella, finalmente dici qualcosa di sensato. Ma vediamo se alle chiacchiere seguiranno i fatti oppure sarà il solito teatrino al quale siamo abituati e di cui siamo stufi!
NESSUNO SPAZIO NELLA CDL AL MINISTRO DELL'INGIUSTIZIA!!!
(a parte che probabilmente porta sfiga, visto che dove c'è lui, c'è crisi di Governo!)

Intanto in giornata in Parlamento, nella discussione sulla Finanziaria, l’Unione ha presentato più emendamenti dell’opposizione (982 contro 805): ulteriore dimostrazione della totale fragilità di questo centrosinistra, di una maggioranza parlamentare che non ha gradito il documento partorito dal Consiglio dei Ministri. Insomma, l’Unione è da tempo alla frutta, ma non vuole mollare il Palazzo del potere perché sa che ci tornerà fra molto tempo!

E tra poche ore è prevista l’ennesima manifestazione sul welfare contro il Governo organizzata da una parte della sinistra e dei sindacati. L’ennesima pagliacciata della sinistra “di lotta e di potere”. Si va, si marcia e si protesta praticamente contro se stessi, anche perché pare che qualche ministro prenderà pure parte all’evento.

Una cosa è certa, sempre più italiani lo gridano e noi di AN lo abbiamo anticipato la scorsa settimana:

PRODI…. VIA SUBITO!!!

Fontana di Trevi rossa. Azione Futurista ed una nuova forma di contestazione



Oggi uno sconosciuto ha gettato nella fontana di Trevi a Roma un secchio contenente un liquido rosso (anilina) che ha colorato completamente l'acqua e poi è fuggito tra la folla di turisti che stazionava nella piazza.

Un gruppo che si fa chiamare “Ftm Azione Futurista 2007” ha rivendicato l’azione: è una forma di contestazione mai vista finora, dal sapore un po’ dannunziano.
Vicino il monumento sono stati trovati dei volantini il cui testo contiene anche un attacco alla Festa del Cinema e a Veltroni: “Voi solo un tappeto rosso, noi una città intera color rosso vermiglio. Rieccoci...”. I toni riecheggiano il linguaggio dei Futuristi. Il documento è lungo una trentina di righe e termina con il grido “Eja! marciare per non marcire, lottare per non morire” e la firma Azione Futurista con una piccola riproduzione di un'opera d'arte futurista. “Inizia così per noi futuristi un nuovo millennio, una nuova adesione alle evolute tecniche e ai nuovi mezzi espressivi, interpretando un rinnovamento totale … Dare forza alla lotta contro gli scialacquamenti del regime, il precariato, l'usura, il mercimonio della bellezza, la falsità della legge, la provvisorietà della vita dei lavoratori, l'incertezza del domani e per la libertà dei popoli”. Sull'altro lato lo slogan “Una macchia di colore vi tumulerà”. Ed ancora un cenno al precariato: “Noi precari, disoccupati, anziani, malati, studenti, lavoratori, stiamo arrivando con il vermiglio per colorare il vostro grigiore”. E infine l'attacco alla Festa del Cinema. “Ancora la festa del Cinema viene sintetizzata in 15 milioni di euro scialacquati, 2,5 milioni di euro solo per pagare il conto degli alberghi, e la chiamano festa”.
Fortunatamente nessun danno è stato riportato alla splendida opera monumentale: non era nelle intenzioni degli autori del gesto che, con questa azione dimostrativa, hanno voluto ricordare alcune tematiche sociali di grande attualità, come il precariato del lavoro e la critica alle spese esagerate per certe manifestazioni.

Sicuramente è stato un atto provocatorio ben riuscito, non ascrivibile ad un semplice atto di vandalismo fine a se stesso perchè c'è dietro un contenuto politico ben chiaro: un modo di dimostrare forte e di sicuro effetto che non ha creato danni a cose e persone (come verificato in serata) e che è stato per certi versi anche goliardico, per portare un po’ di colore al grigiore della nostra società.

Certamente non sta a noi sollevare gli autori del gesto dalle loro responsabilità ma è stato un atto innocuo, da buontemponi, una forma di contestazione del III millennio in perfetto stile marinettiano ... Rimaniamo allibiti di fronte a quanti (uno tra tutti, Veltroni!) hanno gridato allo scandalo ed al vandalismo, quando essi stessi tacciono di fronte a proteste ben più violente e anzi si macchiano della colpa di finanziare -con contributi pubblici!- centri di impunità e di violenza quali sono i centri sociali.
E' meglio questo modo di protestare goliardico oppure quello portato avanti dai soliti ed impuniti sedicenti pacifisti che, in nome della pace e dell’amore tra i popoli, distruggono banche, devastano McDonald’s ed incendiano automobili??

giovedì 18 ottobre 2007

Dall'autunno a primavera (di Marcello De Angelis)

di Marcello De Angelis
AREA - Mensile della Destra Sociale - Ottobre 2007



Dal primo giorno di questa legislatura è partito una sorta di gioco sul quanto sarebbe durato il governo in carica. La suggestione immediata della sua fragilità ha creato aspettative di rivalsa fortemente sostenute da continui annunci, da parte della stampa, di ribaltoni, crolli o spallate.
Poi ci si è messa anche la cosiddetta antipolitica: campagne più o meno orchestrate di delegittimazione del Parlamento o del ceto politico in generale, colpevole di guadagnare troppo, di avere troppi privilegi, di prendere la pensione troppo presto, di lavorare poco e male, di essere disonesto o quasi criminale e via dicendo senza freni ed inibizioni e senza nemmeno a volte la pretesa di attenersi a fatti reali o riscontrabili.

Dinanzi a questa valanga di attacchi, la politica è rimasta pressoché inerme e rassegnata al patibolo, tanto che i più avveduti hanno preferito, o almeno tentato, di seguire la corrente schierandosi dalla parte di chi chiede a gran voce la ghigliottina, nella speranza di prendere le distanze dai propri colleghi e risparmiarsi l’esecuzione.Ma al continuo auspicio di un rapido crollo del governo, che lasciava trapelare almeno una speranza illusoria che il prossimo potesse essere meglio, si è sostituito un cupo annuncio di un crollo totale del sistema senza alcuna indicazione di quale potrebbe essere un futuro migliore.

Una volta creata l’illusione che l’opposizione, contro ogni logica ed in particolare quella dei numeri, potesse dare una “spallata” alla maggioranza e far cadere il governo, le stesse prestigiose penne che scrivono sulle prestigiose testate hanno fatto a gara a trovare le spiegazioni più forti del perché questo non accadesse.
Così si è fatta strada l’ennesima straordinaria superstizione che vedrebbe tutti i neoletti uniti in una cospirazione finalizzata a far durare questa legislatura il tempo necessario per maturare il minimo della pensione. Così, in questo straordinario campionario di arguzie, i neoeletti del centrodestra sarebbero tutti traditori e mercenari, impegnati a sostenere il governo nemico per la prospettiva di aggiungere trenta denari al proprio budget mensile, una volta raggiunta l’età pensionabile.

Vale la pena di chiarire almeno un punto e cioè che, in base alle regole della nostra democrazia, solo la maggioranza può far cadere la maggioranza.
Per fare un governo ci vuole almeno la metà più uno dei parlamentari che lo sostengano; se si ha la metà meno uno si è minoranza e si sta all’opposizione.
Questo solo perché si capisca che il governo Prodi lo possono far cadere solo i partiti che lo sostengono, privandolo del sostegno.

Potrebbe farlo la sinistra radicale, certo, e tutti gli analisti più astuti ne parlano da tempo. Il governo Prodi non soddisfa in nulla le aspettative degli elettori comunisti né dei loro rappresentanti, potrebbero quindi staccarsi da Prodi per non perdere tutto il consenso. Ma per andare dove? Con la certezza confermata quotidianamente dai sondaggi che, in caso di elezioni anticipate, il centrodestra avrebbe la maggioranza, far cadere il governo Prodi significherebbe condannarsi ad anni di dura opposizione nella speranza di un lungo lavoro di recupero degli elettori delusi.
La situazione è ben diversa per gli alleati centristi o non-deologici come Mastella, Di Pietro e Dini. Questi potrebbero trovare una collocazione sia da una parte che dall’altra dello schieramento e giustificare col proprio elettorato scelte alternative. Allora perché non lo fanno? Forse stanno aspettando il momento opportuno. Intanto criticano il proprio governo dall’interno, prendendo le distanze. La responsabilità della tenuta del governo oggi è principalmente loro. Tutto il resto sono leggende imbecilli e strumentali per gettare fumo negli occhi agli italiani, oggi più che mai pronti a cadere vittime di ogni truffatore e grillo parlante.

Ma bisogna, malgrado tutto, continuare ad avere fiducia nel popolo, perché la politica muore non già quando il popolo smette di credere nella politica, ma bensì quando chi fa politica perde la fiducia e ritiene che per la propria gente non valga più la pena di battersi o buttare il tempo nel tentativo di aprirgli gli occhi. I veri nemici del popolo e della politica sono i demagoghi, quelli che in ogni occasione dicono alla gente quel che vuole sentirsi dire, per restare sempre a galla e farsi poi gli affari propri senza bisogno di rendere conto a nessuno.
E noi vogliamo credere che questo momento di follia collettiva, indotto da untori che avvelenano i pozzi delle coscienze e fanno perdere la vista a molti, stia per finire.

Questo governo può davvero cadere. Le cose potrebbero subire un’accelerazione se verrà approvata una nuova legge elettorale, come tutti promettono e come anche il presidente della Repubblica chiede a gran voce. Anche se Prodi afferma che questo non porterebbe tecnicamente ad elezioni anticipate, è chiaro a tutti che sarebbe difficile tenere in carica un Parlamento espresso da una legge elettorale che sia stata soppressa, smentita ed emendata. Molti ipotizzano che questo potrebbe accadere in primavera, perché altrimenti si rischierebbe di finire nei tempi maturi per lo svolgimento del referendum di riforma elettorale e farsi cambiare le regole dalla “gente comune” sarebbe per il Parlamento una delegittimazione ancora maggiore.
Quindi, forse, la prova d’esame non è poi così lontana e ognuno raccoglierà ciò che ha seminato.
Quello che faremo allora in questi tre mesi sarà la semina di ciò che raccoglieremo a giugno. Se avremo lavorato bene forse Prodi non ci sarà più e, se saremo in grado, forse daremo all’Italia qualcosa di meglio.

Sempre se ce lo saremo meritato e se i nemici fortissimi della politica non saranno già riusciti ad immettere sul mercato un nuovo prodotto, artificiale e abbacinante, che avrà risolto tutti i nostri problemi, sostituendoci con una nuova tecnocrazia alla moda che non avrà nulla per cui farsi criticare. Eccetto forse la fine dei sogni e dei grandi racconti. Ma a quello penserà la televisione.

lunedì 15 ottobre 2007

Partito Democratico: la farsa è servita!




Alla fine niente di nuovo sotto il sole del nascente Partito Democratico, sia in Abruzzo che in Italia.
Veltroni eletto segretario con Prodi già Presidente. Luciano D’Alfonso segretario regionale abruzzese, dopo l’accanita lotta intestina che ha portato Del Turco a minacciare le dimissioni da Governatore della Regione per non aver potuto vincere il capriccio di essere lui, e non Luciano, il segretario regionale del PD. Dimissioni ovviamente e pietosamente ritirate in quattro e quattr’otto!
Insomma, tutto come da copione, ormai stranoto da tempo.

Luciano e Walter vengono da storie lontane e distanti, uno dagli atteggiamenti del buon pretino di campagna, l’altro comunista fino alla caduta del Muro di Berlino e poi improvvisamente dimentico del suo passato, dichiarando addirittura di non esserlo mai stato… eppure sono così simili nel loro modo di fare politica… loro due, gli “uomini della Provvidenza”, intrisi di ecumenismo buonista e paternalista, dai toni pacati e soffusi, chiacchiere in libertà e concretezza zero, la loro onnipresenza prezzemolina al limite del fastidio e del ridicolo, sbandierando un “modello Roma” o un “modello Pescara” che non c’è!
Sono loro che guideranno il riscatto del centro-sinistra che oggi è -di fatto- minoranza nel Paese? Ed il Partito Democratico sarà una stampella per il Governo o contribuirà anch’esso ad affossarlo definitivamente?

Ma sono molte altre le cose su cui riflettere…
Innanzitutto la tanto sbandierata partecipazione “democratica” del popolo italiano a questo “straordinario evento” di massa è sempre difficile da dimostrare in questi casi. Non vogliamo mettere in discussione i numeri sull’affluenza perché non ne avremmo comunque i mezzi ed anche perchè la partecipazione della comunità alla vita politica è sempre un aspetto aprezzabile.
Però qualche dubbio in merito è più che fondato come dimostrato oggi da alcuni quotidiani, ma anche da “Striscia la notizia”, evidenziando come sia stato semplice per un potenziale elettore poter votare in più seggi senza nessun problema. La conseguenza è ovvia: perde fortemente di credibilità l’esito finale del voto e tutta la macchina organizzativa messa in piedi per le primarie!
Ma la cosa più grave è che molti italiani hanno votato il segretario di un partito che non c’è, un partito che non ha una sua anima, che non ha un suo programma, che non ha dei riferimenti valoriali ben specifici… insomma uno scatolone vuoto ancora tutto da costruire.


E poi ancora, nessuno ha detto che la partecipazione della base è una partecipazione soltanto di facciata: le liste che appoggiavano i candidati erano comunque liste bloccate, senza possibilità di esprimere nessuna preferenza ma soltanto di accettare in blocco una rosa di nomi già preconfezionata dalle correnti di partito… diciamo un po’ simile al tanto vituperato sistema elettorale ancora in vigore che nel 2006 non ha dato a noi elettori la possibilità di scegliere i candidati ma soltanto di delegare, con un vero e proprio atto di fede, il nostro mandato elettorale ad una lista la quale, a monte, aveva già inserito il nominativo bloccato.

E così si viene a scoprire che il parlamentino eletto ieri, e a cui è affidato il compito di creare quello che non c’è, è diviso in mille correnti di potere interno, studiate a tavolino, scientificamente, in modo da non garantire a nessuna di esse una netta maggioranza.

Insomma, un partito nuovo che non c’è, nato già vecchio e che eredita le peggiori logiche spartitorie dei peggiori partiti politici italiani e che ripone nel divino Walter tutte le sue speranze per non cadere definitivamente nel baratro!

CLEMENTE MASTELLA: FIRMIAMO LA PETIZIONE PER MANDARE A CASA MASTELLA

CLEMENTE MASTELLA: FIRMIAMO LA PETIZIONE PER MANDARE A CASA MASTELLA

domenica 14 ottobre 2007

Mastella: esempio di cerchiobottismo ambulante

Il Ministro della Giustizia Mastella ora propone carcere certo per chi viene arrestato in flagranza: l'obiettivo dichiarato è garantire la certezza della pena.
Si saltano le indagini preliminari, subito il processo e la condanna esecutiva.
Mastella parla anche di espulsioni più facili per chi commette reati, con un rafforzato potere dei prefetti nei provvedimenti di espulsione. Si prevede anche un rafforzamento della custodia cautelare per chi commette gravi delitti: in presenza di gravi indizi, l'indagato andrà in carcere per poi subire un processo in tempi brevi.
Fin qui la proposta di Mastella, che parla già di rivoluzione.
Ma i dubbi spuntano come funghi...
Essendo una proposta contenuta nel pacchetto sicurezza, essa andrà in discussione in Consiglio dei Ministri il prossimo 23 ottobre. Che fine farà questa proposta? Come al solito la montagna partorirà un topolino, visto che nel CdM ci saranno i probabili veti della sinistra radicale?? Assisteremo di nuovo al patetico teatrino delle dimissioni di Mastella sempre agitate ma mai presentate??
Comunque Mastella è proprio un CERCHIOBOTTISTA: prima si macchia di una grave responsabilità politica e sociale, proponendo l'indulto, cioè scarcerando quasi 30.000 delinquenti per reati tra i più gravi. Per definizione, l'indulto è esattamente la negazione del principio di certezza della pena. Poi, però, parla di garantire la certezza della pena con questa riforma. Nel frattempo, in 15 mesi di indulto, oltre 1 su 4 degli "indultati" è ritornato in carcere!
Ma Ministro Mastella a che gioco sta giocando?? Da incallito e indomito democristiano, non ha perso lo spirito di sempre: accontentare un pò qua ed un pò là, così riesce a galleggiare in questo mare in burrasca!

sabato 13 ottobre 2007

VIA PRODI SUBITO! E' partito oggi lo sfratto al Governo...



TUTTE LE FOTO DELLA MANIFESTAZIONE DEL 13 OTTOBRE A ROMA
CONTRO IL GOVERNO PRODI!







C’eravamo tanto incazzati…
Parafrasando il celebre film, questo è il senso della manifestazione di oggi!
Eravamo davvero tanti… mezzo milione di persone a gridare insieme NO a questo governo: dal Colosseo è partito ufficialmente lo sfratto a Prodi e compagni.
E’ stata la più grande manifestazione della Destra italiana dal dopoguerra.






"Per noi la politica è ancora passione, fede, impegno, volontà di stare fra la gente, è un atto d'amore per la nostra Patria: questa è la destra italiana". E’ sicuramente il passaggio più emozionante dell’intervento di Fini, che fa riaccendere più vigoroso che mai lo spirito di militanza a destra.



La giornata, particolarmente calda, è stata davvero entusiasmante tra sventolii di migliaia di tricolori, bandiere di AN e di Azione Giovani, di cori goliardici e di striscioni di militanti provenienti da ogni parte d’Italia. A dir la verità c'erano anche delegazioni di alcune formazioni politiche del centro-destra, come la Mussolini con Azione Sociale, Publio Fiori col suo movimento DC, i Circoli Liberal di Adornato ed i Circoli della Libertà di Michela Vittoria Brambilla.
3 cortei hanno sfilato per le vie di Roma: 1 da San Giovanni, 1 da Piazza della Repubblica e 1, quello dei giovani, da Piazza Indipendenza.



Sul palco hanno preso la parola varie persone, gente comune –se vogliamo- rappresentanti di differenti categorie sociali, ognuno a raccontare la propria storia, la propria vita, il proprio mondo: un Vigile del Fuoco, un poliziotto, un imprenditore campano che ha mandato in galera 15 estorsori, una immigrata regolare che ha testimoniato un sano esempio di integrazione, il maresciallo Berardi a ricordare il figlio ucciso dal brigatista Piancone, Roberta Muriccioli, figlia del ciclista dilettante pestato a morte quest’estate e morto proprio ieri.
Il popolo di AN ha applaudito commosso ascoltando le storie di questa gente comune, questi eroi di tutti i giorni, che quotidianamente combattono perché animati da valori sani e da un senso di appartenenza a qualcosa di più grande che si chiama comunità nazionale.
E poi, in chiusura gli interventi “politici” di Renata Polverini, segretario generale dell’UGL, dell’ovatissimo Gianni Alemanno ed infine di Gianfranco Fini, che ha parlato per buoni 50 minuti.















AN è e deve continuare ad essere quel grande partito interclassista, moderno e concreto di cui il nostro Paese ha bisogno per ridare vitalità alla nostra economia ed alla nostra società. Deve interpretare quel bisogno diffuso di affermare la nostra identità nazionale, la nostra cultura, la nostra tradizione.

Diversamente da come scritto su alcuni quotidiani, è stata anche una manifestazione propositiva, di presentazione di una piattaforma programmatica su Fisco e Sicurezza.

Famiglia e Tasse:
Applicazione del quoziente famigliare: tasse ridotte proporzionalmente al numero dei figli
Deduzione di spese per casa, scuola e sanità
Abolizione ICI su prima casa

Sicurezza:
Modifica della Legge Zozzini sugli sconti di pena. Esclusione dei benefici per i condannati recidivi
Processi per direttissima per i colpevoli di “allarme sociale”
Risarcimento per i cittadini vittime di reati commessi da chi è stato rimesso in libertà con l’indulto
Intervento dell’esercito nelle aree a densità criminale elevata

Immigrazione:
Applicazione della legge Bossi-Fini per rendere certa ed immediata l’espulsione degli immigrati clandestini
Nuove norme per contrastare il fenomeno del nomadismo

venerdì 12 ottobre 2007

Prima di partire per Roma...

Ecco, ormai ci siamo... tutto è pronto... e la voglia di protestare è tanta!

Tra poche ore si parte, si marcia verso Roma per dire NO a questo Governo e per mandarlo a casa SUBITO!


Questa sera, causa pioggia, il nostro banchetto è stato spostato dal Corso ai Portici, a 2 passi dal banchetto del nascente Partito Democratico impegnato nelle primarie di domenica. Ironicamente abbiamo invitato alcuni di loro ad unirsi alla nostra manifestazione romana: più di qualcuno ci ha confessato che avrebbe voluto partecipare volentieri!


Comunque sappiamo di portare con noi, idealmente e col cuore, la rabbia di quei tantissimi altri cittadini che in questi giorni -nonostante il maltempo- si sono avvicinati ai nostri banchetti per avere informazioni e che domani, per varie ragioni, non possono essere con noi.

Portiamo con noi a Roma la loro voglia di cambiare l'Italia, di dire basta ad un Governo che fa dell'odio di classe la sua bandiera!


Domani saremo in tanti, dall'Abruzzo una quarantina di pullman e che sia chiaro a tutti:

SIAMO GIA' PRONTI PER UN NUOVO 2 DICEMBRE con gli alleati della Casa delle Libertà che lo scorso anno portò in piazza a Roma un marea umana di qualche milione di persone...