mercoledì 9 gennaio 2008

Giovanni Pace scrive a Del Turco sulla questione rifiuti

Anche il presidente emerito della Regione Abruzzo, l'on. Giovanni Pace, interviene sulla vicenda dei rifiuti Campani con una lettra indirizzata al governatore Del Turco. "Che si debba, come collettivita', tentare con ogni mezzo di sottrarre i napoletani dalle ambasce che stanno drammaticamente vivendo ormai da troppo tempo, mi sembra che nessuno lo metta - e lo possa mettere - in dubbio", esordisce Pace nella lettera. "Gli abruzzesi - scrive - avvertono il sentimento della solidarieta' come un bisogno da soddisfare e percio' sono stati sempre solleciti ad organizzare e a realizzare interventi a soccorso di situazioni difficili, anche quelle - e lo riferisco solo a titolo di esempio - vissute qualche anno fa oltreoceano dagli abruzzesi emigrati in Argentina. Allora bisogna pensare l'intervento di solidarieta' in favore di Napoli: come realizzarlo? Accogliendo i rifiuti sin da oggi? L'essenziale - rileva l'ex presidente - e' che domani esista ancora in questa regione lo spazio per stipare i rifiuti prodotti dal milione e trecentomila abruzzesi. L'importante e' capire se il direttore regionale al servizio ambientale, Franco Gerardini, che e' professionista capace e persona seria e responsabile, tra l'altro ricco di esperienza di amministratore e parlamentare, abbia esagerato, o che sia stato mal interpretato l'altro ieri quando ha dichiarato che in Abruzzo non esisteva la possibilita' di accogliere rifiuti altri". Secondo Pace possiamo accogliere i rifiuti campani "purche' si accerti come infondata la notizia secondo la quale i rifiuti di Sulmona (abruzzesi), gia' vengono esportati in altra regione, a Isernia. Nella lettera Giovanni Pace chiede infine al presidente Del Turco se "non ritiene utile che di queste cose il Consiglio regionale ne faccia motivo di riflessione e confronto. Se si', potrebbe imitare il presidente Roselli a disporre apposita convocazione, magari adottando con appropriatezza la urgenza cui ha fatto ricorso impropriamente in altra occasione. Le auguro buon lavoro, presidente - conclude la lettera - assicurando di essere sensibile e attento a questo dramma vissuto dai napoletani, che non e' un dramma naturale, ma politico e sociale".

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