venerdì 29 febbraio 2008

1 e 2 marzo: anche a Lanciano gazebo per votare le priorità del programma del Popolo della Libertà

E’ prevista per domani 1 e domenica 2 marzo la prima iniziativa del Popolo della Libertà di Lanciano. La manifestazione è promossa dal neonato Comitato Elettorale Provinciale del PdL rappresentato, a livello cittadino, da Filippo Paolini (Forza Italia), Marco Di Giovanni (AN) e Cesarino Bomba (DC per le Autonomie).
Lungo Corso Trento e Trieste, dalle 11 alle 13 e dalle 18 alle 21, sarà allestito un gazebo nel quale tutti i cittadini sono invitati a scegliere le priorità del programma elettorale del PdL.
“E’ un’iniziativa che vuole avvicinare i cittadini alla politica –sostiene Marco Di Giovanni- chiedendo loro un’opinione sulle priorità che il PdL dovrà inserire nell’agenda politica in caso di vittoria alle prossime elezioni. Sono lavoro, sicurezza e famiglia le 3 grandi aree tematiche sulle quali i nostri elettori potranno esprimersi. A Lanciano questa manifestazione rappresenta anche un segnale importante della ritrovata unità di una parte importante del centrodestra cittadino”.

Le schede per votare sono già disponibili online al seguente link: www.votaberlusconi.it

giovedì 28 febbraio 2008

Comitato Elettorale del PDL in Provincia di Chieti: conferenza stampa di presentazione



Questa mattina, nella sede di Forza Italia di Chieti, è stato presentato il Comitato Elettorale del Popolo della Libertà della Provincia di Chieti.
Il Comitato Elettorale, che vede la rappresentanza di esponenti di AN, Forza Italia e DC per le autonomie dell’intero territorio provinciale, avrà il compito di coordinare ed organizzare manifestazioni ed eventi in occasione delle prossime consultazioni elettorali del 13-14 aprile prossimi.


I componenti del Comitato Elettorale sono:

Alleanza Nazionale
- Mauro Febbo (Commissario Provinciale)
- Lucio Cieri (Vice-Sindaco Comune di Ortona)
- Marco Di Giovanni (Presidente Circolo Territoriale Lanciano)
- Etelwardo Sigismondi (Presidente Circolo Territoriale Vasto)
- Antonio Tavani (Sindaco Comune Fara San Martino)
- Emiliano Vitale (Presidente Circolo Territoriale Chieti)

Forza Italia
- Pasquale Di Nardo (Commissario Provinciale)
- Nicola Fratino (Sindaco Comune di Ortona)
- Roberto Iezzi (Coordinatore Cittadino di Chieti)
- Filippo Paolini (Sindaco Comune di Lanciano)
- Eugenio Spadano (Capogruppo Comune di San Salvo)
- Giuseppe Tagliente (Consigliere Regionale)

Democrazia Cristiana per le Autonomie
- Giovanna Calignano (Segretario Provinciale)
- Cesarino Bomba (Capogruppo Comune di Lanciano)
- Gianni Di Labio (Segretario Cittadino Chieti)
- Remo Di Martino (Presidente Consiglio Comunale di Ortona)
- Bruno Di Paolo (Consigliere Regionale)
- Lucrezio Paolini (Consigliere Comunale Francavilla al Mare)


Primo e importante appuntamento sarà la grande mobilitazione generale del “Popolo della Libertà” con l’allestimento di oltre 8000 gazebo in tutte le città italiane il prossimo 1 e 2 marzo.

Questa sera è prevista una riunione operativa per definire i dettagli organizzativi della manifestazione di sabato e domenica.

Festa della Montagna Tricolore di Alleanza Nazionale ad Ovindoli




Partirà oggi 28 febbraio e durerà sino a sabato 1° marzo la tre giorni sulla neve di Alleanza Nazionale ad Ovindoli per la Festa della Montagna Tricolore.
Due i momenti clou: la presenza dell’on. Gianni Alemanno giovedì 28 alle ore 18.00 in un confronto a tutto campo e la chiusura, affidata all’on. Maurizio Gasparri, prevista per sabato 1° marzo alle 18.30.
L’intera manifestazione – che si svolgerà presso la Sala Tre Nevi – sarà caratterizzata da dibattiti, convegni ed incontri cui prenderanno parte parlamentari, consiglieri regionali, sindaci del territorio e dirigenti di An e dei partiti alleati.
«Ad Ovindoli scaldiamo i motori della macchina del Popolo delle Libertà – dichiara Fabrizio Di Stefano, coordinatore regionale di An – che già dal fine settimana scenderà nelle piazze di tutta la regione con i propri gazebo per distribuire il primo depliant elettorale del PdL e far compilare ai cittadini tre schede utili ad individuare le priorità del programma».
«Partiamo dalle zone interne per ribadire il diritto ad avere un Abruzzo che non corra più a due velocità, con un divario che è stato accentuato dalle politiche della giunta regionale e dai disastrosi venti mesi del governo-Prodi» prosegue Di Stefano.«
Quelli di Ovindoli – conclude il coordinatore di An – saranno giorni utili al confronto sugli ultimi sviluppi della politica nazionale e daranno l’opportunità di condividere scelte e strategie per dare il contributo forte dell’Abruzzo alla vittoria del 13 e 14 aprile prossimi».

PDL: 1-2 MARZO 10.000 GAZEBO IN TUTTA ITALIA PER FAR SCEGLIERE AI CITTADINI LE PRIORITA' DEL PROGRAMMA




Sabato 1 e domenica 2 marzo primo week-end di mobilitazione del Popolo della Libertà che, in 10.000 gazebo nelle piazze delle città italiane, presenterà all'Italia il suo programma. I cittadini parteciperanno in prima persona, contribuendo alla scelta delle priorità. Nei gazebo saranno presenti Berlusconi, Fini ed esponenti dei vertici di Forza Italia e An e verranno distribuiti depliant e volantini. Inizia così di fatto ufficialmente la mobilitazione del Pdl che culminerà nell'apertura ufficiale della campagna elettorale a Milano, l'8 marzo, con Berlusconi e Fini.

giovedì 14 febbraio 2008

Elezioni: le novità del decreto legge varato oggi

L'anticipo delle amministrative per consentire l'Election day il 13 e 14 aprile, le modalità di voto dei cittadini italiani all'estero, l'esonero dalla raccolta delle firme per la presentazione di alcune nuove liste come quelle del Pdl e della Sinistra arcobaleno, sono alcune delle novità introdotte dal decreto legge elettorale approvato oggi dal Consiglio dei ministri. Il provvedimento d'urgenza, viene indicato nella relazione illustrativa, «é volto a superare gli inconvenienti emersi in occasioni delle precedenti consultazioni politiche del 2006».
ANTICIPO AMMINISTRATIVE - Il decreto legge stabilisce che le elezioni amministrative possano svolgersi tra l'1 aprile ed il 15 giugno 2008, anticipando dunque la finestra prima prevista a partire dal 15 aprile e consentendo così l'accorpamento con le elezioni politiche che si svolgeranno il 13 e 14 aprile. Sarà un successivo decreto ministeriale, però, a fissare la data del 13-14 aprile per le elezioni amministrative.
VOTO NEL 2008 PER COMUNI SINDACI DIMISSIONARI - Per evitare che la gestione commissariale di Comuni e Province si prolunghi fino al turno elettorale ordinario del 2009, vengono apportate modifiche al procedimento elettorale. In particolare, viene posticipato al 27 febbraio il termine, attualmente fissato al 24 febbraio, entro il quale si devono verificare le condizioni che rendono necessario il rinnovo dell'ente. Le dimissioni del sindaco e del presidente della Provincia presentate nei sette giorni successivi allo scioglimento delle Camere diventano efficaci e irrevocabili il 26 febbraio 2008. Le dimissioni presentate prima di questo periodo diventano efficaci e irrevocabili il 26 febbraio. I Comuni sciolti per infiltrazioni e condizionamenti di tipo mafioso sono inseriti nel turno elettorale ordinario del 2008 qualora il periodo di commissariamento si concluda entro il termine antecedente a quello fissato per la votazione.
VOTO CITTADINI RESIDENTI ALL'ESTERO - La composizione dell'Ufficio centrale per la circoscrizione estero viene modificata elevando il numero dei magistrati da tre a sei.E' introdotta una specifica modalità di spedizione tramite raccomandata da parte degli uffici elettorali, del plico contenente il certificato elettorale, la scheda elettorale e le relative buste. Aumentano i seggi per lo scrutinio: presso l'Ufficio centrale per la circoscrizione estero è costituito un seggio elettorale per un minimo di duemila ed un massimo di tremila elettori anziché per ogni cinquemila elettori come previsto in precedenza.
VOTO CITTADINI TEMPORANEAMENTE ALL'ESTERO - Il diritto di voto per corrispondenza dei cittadini temporaneamente all'estero per motivi di servizio o missioni internazionali è consentito: al personale delle forze armate e delle forze di polizia temporaneamente all'estero perché impegnato nello svolgimento di missioni internazionali; ai dipendenti di amministrazioni dello Stato, temporaneamente all'estero per motivi di servizio, qualora la durata prevista della loro permanenza all'estero sia superiore a sei mesi, nonché, qualora non iscritti alle anagrafi dei cittadini italiani residenti all'estero, ai loro familiari conviventi; ai professori universitari, ordinari ed associati, ai ricercatori ed ai professori aggregati che si trovano in servizio presso istituti universitari e di ricerca all'estero per una durata complessiva di almeno sei mesi e che, alla data di convocazione dei comizi, si trovano all'estero da almeno tre mesi.
OSSERVATORI OSCE AI SEGGI ELETTORALI - In occasione delle elezioni politiche viene prevista la presenza, presso gli uffici elettorali di sezione, degli osservatori elettorali internazionali in conformità agli impegni internazionali assunti dall'Italia nell'ambito dell'Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa (Osce).
NO RACCOLTA FIRME PER PDL E SINISTRA - Il decreto esonera poi dalla raccolta delle firme per la presentazione delle liste i partiti 'nuovi' che si presenteranno alle elezioni politiche, come ad esempio il Popolo della libertà e la Sinistra arcobaleno. Nessuna sottoscrizione è, infatti, prevista quando la presentazione della lista è accompagnata dalle attestazioni che la lista stessa è presentata in nome e per conto di due o più partiti o gruppi politici costituiti in gruppo parlamentare in una delle due Camere al momento della convocazione dei comizi.
COPERTURA FINANZIARIA - Per fronteggiare le esigenze organizzative, le rappresentanze diplomatiche e gli uffici consolari possono ricorrere a contratti di servizio di durata limitata con agenzie di lavoro interinale, nel massimo di tre milioni di euro
Fonte:PrimaDaNoi.it

Tempo di elezioni e di chiarimenti. Anche a Lanciano!

Il tiranno ormai è caduto, le elezioni politiche sono alle porte ed anche a Lanciano il clima politico è in fermento per la difficile compilazione delle liste, ancora una volta con un sistema elettorale che francamente è quanto di più lontano dalla partecipazione dei cittadini alla scelta dei loro rappresentanti politici.

Le segreterie dei partiti sono dunque al lavoro, tentando la possibile quadratura del cerchio, che –come avviene sempre in queste occasioni- creerà morti e feriti sul campo, “cambiali” politiche da pagare, promesse di future candidature o di futuri incarichi “in caso di…”. Ed intanto sulla stampa da tempo impazza il toto-nomine per un posto in Parlamento.

Le voci sulla possibile candidatura di Filippo Paolini al Senato (o alla Camera) troveranno risposta fra breve. Anche se è da sciogliere il nodo più importante: la posizione in lista. Sappiamo essere questo l’aspetto fondamentale di questa legge elettorale. Un piazzamento ai piani bassi della lista precluderebbe ogni possibilità di elezione, sarebbe quindi una semplice “candidatura di bandiera”.

Alleanza Nazionale, comunque, sin da ora appoggia la candidatura di un rappresentante del nostro territorio sotto l’insegna del Popolo delle Libertà, la lista unica di Alleanza Nazionale, Forza Italia e di qualche altra formazione politica minoritaria del centrodestra (senza Mastella!).
Le recenti “forzature” di Casini a correre da solo per Palazzo Chigi speriamo rientrino senza troppi traumi: se Casini vuol veramente gareggiare da solo, si tratterebbe di un suicidio politico, di un autogol clamoroso e di un vero e proprio regalo al PD e a tutto il centrosinistra. A meno che i suoi piani siano quelli di un centro moderato a fare di nuovo l’ago della bilancia della politica nazionale, una volta a sinistra, una volta a destra…
Questo farebbe sprofondare ancor di più il nostro Paese, sarebbe un disastro già sperimentato con i 2 anni di Governo Prodi all’insegna dell’instabilità e della paralisi politica.

Tuttavia, senza alcun accento polemico, è il caso di sottolineare, come è sotto gli occhi di tutti, la situazione di difficoltà creatasi negli ultimi mesi nel centrodestra locale in merito al rientro di AN in maggioranza in consiglio comunale.
Una situazione di stallo causata più da posizioni pregiudiziali e da personalismi, come se AN fosse il diavolo in persona, che da divergenze politico-programmatiche. E’ necessario ora dimostrare senso di responsabilità, quella responsabilità che deve avere una classe dirigente politica che sarà chiamata a guidare il Paese nel prossimo quinquennio.
E’ necessario chiarire alcuni “passaggi” politici, formalizzare alcuni momenti nelle opportune sedi istituzionali, senza se e senza ma, senza veti e senza “paletti”, senza furbizie e senza ulteriori inspiegabili rinvii. Dobbiamo ritrovare la serenità per poter lavorare assieme alla vittoria del centrodestra a Lanciano e in Italia.
Per fare questo è necessario un tavolo politico di tutto il centrodestra: urgente, chiaro, concreto, unito. A queste condizioni AN è disponibile a partecipare e a dare il suo contributo.

Gli elettori ci vogliono insieme, non vogliono una coalizione divisa e litigiosa: non possiamo e non vogliamo deluderli, a partire da Lanciano!

Il Presidente
Marco Di Giovanni

mercoledì 13 febbraio 2008

Il Sindaco Paolini rinuncia (forse) a candidarsi

17:32:08 – Altre 24 ore per sapere se il sindaco di Lanciano, Filippo Paolini potrà tentare la scalata a Palazzo Madama. Per le norme che riguardano i primi cittadini dei comuni con oltre 20mila abitanti, secondo alcuni Paolini si sarebbe dovuto dimettere oggi, per altri domani, cioé una settimana dopo la pubblicazione del decreto di sciogliemento del Parlamento. Ma alcune voci, che non hanno trovato al momento conferma, offrirebbe ancora una possibilità al sindaco frentano. Secondo queste nella giornata domani, nel corso del Consiglio dei ministri chiamato a decidere se le politiche, come oramai pare stabilito dopo l’intesa raggiunta in queste con la Casa delle Libertà, dovranno tenersi con le amministrative, potrebbe aprirsi uno spiraglio per consentire ai sindaci di candidarsi e di dimettersi in appresso.
Una voce, si diceva, forse destinata a restare tale. Di fatto, sembra essere tramontata ogni possibilità che Paolini possa candidarsi. Un sogno che al momento resta nel cassetto, anche perché non sembra che da Roma, dalla sede nazionale di Forza Italia, siano arrivati segnali verso Paolini.
Anche il primo cittadino di Fossacesia, Enrico Di Giuseppantonio (UDC), non sembra interessato a correre per un seggio a Palazzo Madama o Montecitorio.

Fonte: IlGiornaleDellaFrentania

Elezioni: Casini candidato premier,l'Udc corre da sola

L'Udc correra' con il proprio simbolo alle elezioni.
Oggi giovedi' 14, la direzione del partito chiedera' a Pier Ferdinando Casini di candidarsi per la corsa a Palazzo Chigi. In una lunga riunione, tenutasi in un albergo della capitale, il partito centrista ha riaffermato la strategia portata avanti in questi giorni. Nessuna trattativa in corso con Silvio Berlusconi."Non possiamo - ha dichiarato Pier Ferdinando Casini - rinunciare alla nostra identita' e al nostro simbolo. Domani ribadiremo il nostro appello a non dividere i moderati, ma non cambieremo posizione. Se Berlusconi ci ripensa, noi siamo qui". Nessun cambiamento di programma,dunque.
Oggi si consacra sempre piu' la sinergia tra FI ed AN.
Gianfranco Fini a colazione dall'ex premier. In mattinata gli 'ambasciatori' di Fini, Andrea Ronchi ed Ignazio La Russa, sono stati dal leader azzurro e al termine dell'incontro hanno reso noto che il Cavaliere e Gianfranco Fini apriranno e chiuderanno insieme la campagna elettorale.
I due leader del centrodestra, hanno spiegato Ronchi e La Russa, hanno in agenda anche altre iniziative comuni nel corso della campagna elettorale. "La struttura di AN - precisano Ronchi e La Russa - resta in piedi e sara' strettamente intersecata con quella di Forza Italia. Ci sara' la massima sinergia tra i due partiti". Sul duello PDL-UDC il capogruppo di An a Palazzo Madama, Altero Matteoli osserva: "Non possiamo che augurarci ancora che ci sia con l'UDC un accordo pieno con il Pdl".
Per il segretario della DCA, Gianfranco Rotondi, "il Pdl e' un progetto di lungo corso che rappresenta una svolta della politica italiana". Nel pomeriggio Silvio Berlusconi ha incontrato a Palazzo Grazioli il leader di Azione Sociale, Alessandra Mussolini.
Fonte: leggimi.eu

Elezioni: Veltroni si accorda con Di Pietro,in stand by i radicali, da soli la Cosa Rossa ed i Socialisti

Raggiunta l'intesa tra Pd e Idv per le elezioni del 13 e 14 aprile.
L'Italia dei Valori di Antonio Di Pietro si presentera' alle politiche con il proprio simbolo e proprie liste, apparentate a quelle del Pd, quindi sottoscrivendone il programma e avendo come candidato premier quello del Pd, cioe' Walter Veltroni. Subito dopo le elezioni, Pd e Idv daranno vita ad un unico gruppo parlamentare a Camera e Senato.
L'accordo e' stato trovato nel corso dell'incontro (durato meno di un'ora) che si e' svolto al loft tra Di Pietro e il leader del Pd. Esito diverso, invece, ha avuto l'incontro di questa mattina con i Radicali con i quali si e' registrato un nulla di fatto. Al leader del Partito Democratico, Marco Pannella, Rita Bernardini e Marco Cappato hanno ribadito la proposta politica che considerano "piu' adeguata" e cioe' quella "di una coalizione" oltre a ribadire l'esigenza di tenere il proprio simbolo e l'urgenza di riforme economiche. I radicali sono in attesa di una controproposta di Veltroni, che arrivera' solo dopo l'Assemblea costituente del Pd in programma sabato 16 febbraio. Le alleanze diventano cosi' piu' definite. Correrano da soli la Cosa Rossa e i Socialisti. Intanto, oggi pomeriggio Veltroni si dimettera' da sindaco di Roma. Sabato l'Assemblea costituente del Pd approvera' lo Statuto, il codice etico e il manifesto dei valori e dara' il via ufficiale alla campagna elettorale del leader del Partito democratico.
Fonte: leggimi.eu

martedì 12 febbraio 2008

Torna a sinistra il debole per la grande distribuzione

«La sinistra torna a mostrare un debole per la grande distribuzione – è quanto dichiarano i componenti del gruppo consiliare regionale di An nel corso di una conferenza stampa tenuta questa mattina a Pescara – segno che lo scivolone dell’autunno scorso sulla deregulation del settore non era frutto di una svista, bensì di un disegno molto preciso».«Ora come allora – sottolinea Fabrizio Di Stefano – la maggioranza è sorda alle istanze delle associazioni di categoria e sta preparando, grazie ad una legge sibillina e capziosa, un’invasione in grande stile dell’Abruzzo da parte della mega-distribuzione».«In particolare – continua Di Stefano – i commi 3 e 4 dell’articolo 22 del progetto di legge, sanciscono la possibilità per i comuni di autorizzare oltre venti outlet che, in alcuni casi, possono raggiungere una superficie di 100mila metri quadrati».Ancora il coordinatore regionale di An: «se da un lato si dice che in questa operazione non rientra la distribuzione alimentare, dall’altro – con il comma 5 dello stesso articolo 22 – si introduce la possibilità di 2mila metri quadri di “food” per ogni outlet».«Un altro bel regalo alla grande distribuzione – spiega Di Stefano – lo si fa con l’articolo 83 che stabilisce le disposizioni transitorie della legge, con il quale si dà l’opportunità alle strutture realizzate non a norma di regolarizzare la propria situazione attraverso una sanatoria che non prevede sanzioni».«In conclusione – ci tiene a precisare Di Stefano – voglio evidenziare che noi non siamo pregiudizialmente contro la grande distribuzione o gli outlet, ma pensiamo che in una Regione come la nostra non ci sia spazio per un numero così eccessivo di esercizi di tale dimensione; al contrario, riteniamo che siano da tutelare le piccole e medie strutture dedite al commercio, che rappresentano la spina dorsale dell’economia abruzzese e che reinvestono nel territorio i proventi delle loro attività economiche; inoltre preannunciamo che presenteremo emendamenti che possano concedere facoltà ai piccoli comuni di derogare per tutto l’anno alle chiusure dei giorni festivi e che stanzino somme per azioni di marketing e promozione dei centri commerciali naturali delle grandi città, iniziative per le quali appaiono veramente ridicoli i mille euro previsti dal progetto di legge».
Fonte: AbruzzoNews

Assunzioni alla Regione. Ecco la lista dei figli (parenti) di un dio maggiore

ABRUZZO. Il concetto sembrerebbe semplice semplice: «assunzioni a tempo indeterminato per 260 precari in violazione delle norme». Se, poi, a questo, aggiungiamo il sospetto di una infornata di parenti, amici, conoscenti, «amanti» di dirigenti regionali, amministratori, politici e via dicendo, la questione diventa incandescente.

È tornato a denunciare stamattina il consigliere di Forza Italia, Giuseppe Tagliente, la proposta di stabilizzazione avanzata dall'assessore al personale, Giovanni D'Amico, che in realtà nasconderebbe «la più grande operazione clientelare degli ultimi anni».

E a destare scalpore è la lista dei 260 nomi che PrimaDaNoi.it pubblica integralmente e che nasconderebbe moltissimi figli di un "dio maggiore", i quali avrebbero avuto precedenza su molti altri nella corsa al posto fisso, quello per tutta la vita, per giunta in una amministrazione pubblica, dopo aver avuto un primo rapporto contrattuale a tempo determinato. Una bella soddisfazione, dunque, specie se si considera che nessuno di questi dovrà sottoporsi alla spiacevole e fastidiosa gogna della selezione pubblica.E questa operazione rischia anche di avere una replica (ci sarebbe in circolazione già una seconda lista con almeno 150 nomi con i “figli di un dio... medio”).A destare l'attenzione sono nomi molto ricorrenti della vita pubblica e amministrativa della nostra regione, nomi che trovi prima o poi nei posti che “contano”.

Ci sono ex amministratori trombati alla ricerca dello stipendio fisso ma anche figli eccellenti di dirigenti, addirittura almeno tre componenti dello staff del presidente Del Turco, chiamati con incarico fiduciario. Tra gli stabilizzandi ci sono anche i celebri vignettista e fotografo (recentemente diventato giornalista pubblicista grazie alla collaborazione con la Regione).

Sono una decina i «raccomandati» individuati dal consigliere di Forza Italia, lasciando intendere che è solo una prima scrematura, mentre moltissimi altri potrebbero essere nascosti all'interno della lista.I tentativi di stabilizzazione dei lavoratori precari della Regione hanno da sempre scatenato polemiche vivaci portate avanti con una passione dallo stesso Tagliente che verso la fine del 2006, in due interrogazioni, portò l'assessore D'Amico a chiarire un po' di numeri sulla vicenda.

Così si scoprì che «il conferimento di incarichi di collaborazione è conseguenza sia della restrizione della possibilità di effettuare assunzioni di personale, sia della necessità di poter contare con urgenza su specifiche professionalità non presenti nell'organico dell'amministrazione, indispensabile per il buon congelamento degli uffici».Le parole da tenere a mente sono:«restrizione», «necessità», «urgenza», «specifiche professionalità», «indispensabili».

Tutte caratteristiche tra le altre cose previste dal decreto Bersani che la giunta regionale ha recepito con delibera solo otto giorni dopo le insistenze di Tagliente facendo partire l'entrata in vigore delle restrizioni non da agosto 2006 ma da gennaio 2007.Dalla risposta dell'assessore D'Amico -siamo ad aprile 2007- «risultano in essere 212 incarichi di collaborazione» di cui 118 portati in dote dalla precedente legislatura di centrodestra.«Ad oggi, però, risultano almeno 260 contratti di collaborazione ma in realtà il numero esatto è ignoto, forse persino allo stesso assessore D'Amico», ha detto Tagliente, «inoltre, non risulta che le procedure di evidenza pubblica siano state sempre utilizzate in tutte le direzioni di giunta. Invece, risulta ed è chiaro che molte assunzioni sono state fatte in forma diretta e clientelare prima che scattassero le procedure selettive per sottrarle, evidentemente, a rischio di una possibile bocciatura».«Nella lista dei 260», continua ancora Tagliente, «risultano certamente parenti molto stretti, mariti, figli, fratelli, anche più di uno per nucleo familiare, di direttori, dirigenti, funzionari, dipendenti ed ex dipendenti della Regione, diversi dei quali proprio del settore personale di cui è responsabile l'assessore D'Amico, che almeno a casa sua avrebbe dovuto garantire il rispetto delle regole e, perché no, dell'opportunità e della correttezza politica».


ALCUNI DEI PRECARI IN VIA DI STABILIZZAZIONE

E Tagliente ha stilato la sua "lista nera" di raccomandati.

Il primo è Antonio Di Giandomenico, ex presidente Aptr, consigliere comunale dell'Aquila, nonché marito di una funzionaria e segretaria dell'assessore al personale.Segue Angelo Tarquini, figlio di due funzionari del settore personale.Luca Iagnemma, figlio del dirigente di giunta e dirigente del consiglio.Luigi Ranieri, fratello del sindacalista Cgil e figlio dell'ex direttore del personale.Alessandro Moroni, figlio del direttore delle attività produttive e consigliere comunale dell'Aquila.Roberta Galeotti, componente dello staff del presidente Del Turco.Claudia Zordan, figlia del dirigente di giunta.Maria Grazia Masciocchi, figlia dell'ex difensore civico regionale e commissario prefettizio di Sulmona.Ludovico Iovino, figlio del dirigente del personale, Antonio, nonchè firmatario della proposta di delibera di giunta proprio relativa alla stabilizzazione dei co.co.co.Infine nell'esercito anche Luigi Salucci, figlio del sindaco di Collelongo, compagno di scuola di Del Turco e dirigente del suo partito per anni.Luigi è noto per essere stato il primo vignettista della Regione Abruzzo. Un bel primato che gli è valsa anche la stabilizzazione.Chiude Egidio Marzicola, in arte Slim, dicono fotografo istituzionale (nato anche come servizio per i giornali ma in realtà mai partito e questo quotidiano non ha mai ricevuto nemmeno uno scatto), meglio inquadrato come fotografo del presidente Del Turco.Marzicola, insieme a tutti gli altri, potrà finalmente diventare a tutti gli effetti dipedente pubblico senza aver superato un concorso grazie ai servigi resi all'attuale presidente pro tempore.Rimangono due aspetti forse «marginali» della questione.Che cosa andranno a fare?C'è il fondato rischio che pur volendo ammettere che tutto sia in regola si accrescerebbe la macchina amministrativa in maniera abnorme di figure che in realtà potrebbero non essere impegnatissime...

Altro aspetto che riguarda tutti è la spesa aggiuntiva per le casse regionali, in considerazione dell'aumento dei dipendenti.

Da un approssimativo calcolo si può dire che il costo dell'operazione di sicuro non sarà inferiore ai 3-4 milioni di euro.


Fonte: PrimaDaNoi.it

lunedì 11 febbraio 2008

Di Stefano (An): “L’Aquila non diventi oggetto di campagna elettorale”

«Parte la campagna elettorale e tornano a fioccare le buone intenzioni su L’Aquila Capoluogo» è quanto afferma il coordinatore regionale di An Fabrizio Di Stefano.«Il primo annuncio di una proposta di legge in tal senso – spiega Di Stefano – era stata fatta da D’Alfonso a pochi giorni dal voto per le primarie del Pd poi, per mesi, più nulla: ora, a Camere appena sciolte, al centro-sinistra torna d’improvviso la voglia di impegnarsi per L’Aquila, una circostanza alquanto sospetta, testimoniata dal fatto che, alla conferenza stampa di presentazione del pdl, c’erano tutti coloro che il toto-nomi vuole in corsa per un seggio a Roma».«Tra questi – prosegue Di Stefano – anche l’ex deputato Cerulli Irelli che, contemporaneamente, fa il consulente super partes a svariate decine di migliaia di euro per il Consiglio Regionale e il consulente di parte per un preciso schieramento politico».Ricorda Di Stefano che «avevo già segnalato, a suo tempo, che gli interventi speciali necessitano, oltre che di parole, anche di risorse economiche da reperire nella legge finanziaria regionale: allora si poteva fare, oggi non più, tanto è vero che entrambi i disegni di legge – tanto quello dei Liberaldemocratici, quanto quello del Pd – lasciano vuota la casella riservata alla norma finanziaria».«Ecco perché – conclude il coordinatore regionale di An – sostengo che la rincorsa a chi vuole più bene a L’Aquila assomiglia troppo ad una manovra strumentale per accaparrare consensi: peccato per chi sta conducendo questo gioco che dimentica che L’Aquila ha, sì, molti problemi ma, tra questi, non certo quello di cittadini che portano ancora l’anello al naso».
Fonte: AbruzzoNews

In anteprima: logo e manifesto Popolo della Libertà

Logo e manifesto del POPOLO DELLA LIBERTA'
Inizia la campagna "Rialzati, Italia!"





domenica 10 febbraio 2008

Berlusconi riparte con i sondaggi: quasi il 50 contro il 26

"Il nostro vantaggio viene fuori dai numeri. Gli elettori del Popolo delle Liberta' ad oggi sono il doppio di quelli del Partito democratico di Prodi. Siamo quasi al 50 per cento come Popolo delle Liberta' e il Partito democratico di Prodi e' al 26 per cento".
Lo afferma Silvio Berlusconi, in collegamento telefonico con il Tg4 condotto da Emilio Fede. Il leader 'azzurro' osserva che "questi sono gli ultimi sondaggi che mettono d'accordo quasi tutti i sondaggisti, e questo si capisce perche' tutti hanno chiaro - aggiunge - a cosa ci ha portato il governo Prodi, che ha fallito. L'Ulivo ha fallito, l'Unione ha fallito, la sinistra ha fallito e dopo un risultato elettorale alla pari, nonostante la nostra offerta di collaborazione si sono presi tutte le istituzioni e nonostante questo hanno fallito e scontentato tutti, famiglie, giovani, anziani, operai, professionisti e Chiesa".

10 febbraio: Giorno del Ricordo

10 febbraio: Giorno del Ricordo


Ricordo le migliaia e migliaia di uomini, donne, anziani e bambini, lasciati morire nel buio di una foiba, seppelliti vivi tra i morti. Perché si risparmiassero le pallottole. Ricordo maestri, preti, soldati, operai, studenti seviziati e uccisi dalle milizie comuniste jugoslave nelle scuole, in strada, in chiesa, in casa propria. Cadaveri disseminati senza pietà lungo tutto il confine nord-orientale d'Italia. Ricordo giovani donne torturate con tenaglie roventi, rinchiuse in gabbie di ferro, stuprate ed esposte al ludibrio degli uomini di Tito. Ricordo quei carnefici ancora impuniti, prosciolti dall'accusa di sterminio per aver operato in territorio "extranazionale" o mai neanche processati. Ricordo la disperazione dei 350 mila esuli italiani di Fiume, dell'Istria, della Dalmazia. Costretti ad abbandonare le loro case, le loro terre, i loro ricordi radicati nei secoli. Ricordo migliaia di persone scomparse nel nulla che l'Italia, l'Europa ed il mondo hanno fatto finta di dimenticare. Ricordo il silenzio degli storici di partito e l'omissione complice della scuola pubblica italiana, perché le giovani generazioni non sapessero, perché non ricordassero. Il 10 febbraio di ogni anno, nel "Giorno del ricordo in memoria delle vittime delle foibe, dell'esodo giuliano - dalmata e delle vicende del confine orientale" io indosso il fiocco tricolore per tributare il mio riconoscimento a questi Figli d'Italia troppo a lungo dimenticati.
Io ricordo. E tu?

ANCHE ALLEANZA NAZIONALE DI LANCIANO ADERISCE AL COMITATO 10 FEBBRAIO PER NON DIMENTICARE I MARTIRI DELLE FOIBE

sabato 9 febbraio 2008

Nascita del PDL: dichiarazioni

PDL: AN, SI REALIZZA IL SOGNO DEL POPOLO DEL 2 DICEMBRE
Il patto politico elettorale tra An e Forza Italia, che ci auguriamo trovi partecipi l'Udc e quanti diedero vita alla Cdl e l'impegno a gruppi parlamentari comuni realizza il sogno del popolo di centrodestra che diede vita alla grande manifestazione del 2 dicembre 2006. Nasce un grande progetto per vincere e governare l'Italia. Alleanza nazionale con la sua identità, i suoi valori, con la sua gente e le sue strutture partecipa con convinzione a questa grande sfida. Il 13 aprile dalle urne e, successivamente dal congresso nazionale di An, verrà la conferma della necessità e della validità di imprimere una decisiva accelerazione al bipolarismo italiano.
La direzione nazionale di An, allargata ai gruppi parlamentari, ai segretari provinciali e regionali, si riunirà a Roma sabato 16 febbraio alle ore 10.00
09/02/08
CDL: FINI, DA URNE NASCERA' NUOVO SOGGETTO ISPIRATO A PPE
"Il 13 aprile nascerà nelle urne un nuovo grande soggetto politico, ispirato ai valori del Ppe e quindi alternativo alle sinistre. Condivido pienamente la proposta del presidente Berlusconi di dare un unica voce in Parlamento al 'popolo del 2 dicembre', il Popolo delle Libertà. Mi auguro che anche gli amici dell'Udc vogliano contribuire a scrivere questa importante pagina. Nei prossimi giorni chiederò doverosamente alla direzione di An, di ratificare questa decisione". E' quanto afferma il presidente di Alleanza nazionale, Gianfranco Fini, al termine dell'incontro con il leader di Forza Italia, Silvio Berlusconi, tenutosi questa mattina a palazzo Grazioli.
08/02/08

Foibe: dichiarazioni di Gasparri e Meloni

FOIBE: GASPARRI, IL QUIRINALE INTERVENGA SU EPISODI DI INTOLLERANZA A ROMA

"Rattrista vedere ancora episodi di intolleranza e di viltà in occasione della Giornata del ricordo dedicata ai martiri delle Foibe. Da quando è stata approvata la legge in Parlamento, tanti sono stati i momenti istituzionali di ricordo di questi martiri e tutti abbiamo presente le forti parole pronunciate dal Presidente della Repubblica Napolitano l'anno scorso. Nonostante questo impegno delle istituzioni, dobbiamo ancora registrare a Roma e in altre città fenomeni di intolleranza e di viltà. Pubblici amministratori che si defilano, manifestazioni che non si possono tenere ed altri episodi deplorevoli.
La faziosità di taluni non offusca la forza di un ricordo condiviso di un'Italia che rende finalmente omaggio ai martiri delle Foibe. E siamo certi che, nonostante questi piccoli e vergognosi fatti, gli eventi di questi giorni diffonderanno ancora di più la consapevolezza che ricordare quelle pagine di tragedia è un dovere dell'intera comunità nazionale. Alleanza Nazionale, senza spirito di parte, plaude a tutte le iniziative di commemorazione e attende come lo scorso anno che soprattutto il Quirinale sia, in occasione del 10 febbraio, una volta di più la casa di tutti gli italiani uniti nel dolore e nella memoria". E' quanto ha dichiarato l'on. Maurizio Gasparri dell'Ufficio politico di Alleanza Nazionale.
FOIBE: MELONI, NO A STRUMENTALIZZAZIONI DELLA GIORNATA DEL RICORDO

"L'Italia è tenuta in ostaggio da gruppetti di facinorosi, appartenenti alle frange estreme della sinistra, che ogni quindici giorni decidono di cosa si può e di cosa non si deve parlare e il mancato svolgimento del convegno previsto questa mattina al Teatro Brancaccio di Roma ne è la chiara dimostrazione. Consideriamo il Giorno del Ricordo - istituito con una legge dello Stato approvata quasi all'unanimità dal Parlamento - non un traguardo ma un importante punto di partenza verso la costruzione di una memoria nazionale condivisa. Proprio perché crediamo che il 10 febbraio debba essere una data capace di unire l'Italia, ci opponiamo ad ogni forma di strumentalizzazione ideologica e politica.
Perciò, come già accaduto nei tre anni appena passati, Azione Giovani parteciperà ovviamente alle celebrazioni in programma nei prossimi giorni e lo farà senza simboli o senza fronzoli, bensì portando in piazza tante bandiere tricolore e la voglia di salutare quei martiri italiani caduti per la nostra Patria". E' quanto dichiara il vice presidente della Camera dei deputati e presidente di Azione giovani, Giorgia Meloni.

Paolo Di Nella PRESENTE! 9-02-1983/9-02-2008. A 25 anni dal suo sacrificio

Venticinque anni fa veniva ucciso Paolo di Nella, militante del Fronte della Gioventù.



Ammazzato dall’autonomia mentre affiggeva manifesti ambientalisti. La notte tra il 2 ed il 3 febbraio del 1983 a Roma due autonomi aggredivano alle spalle il dirigente provinciale del Fronte della Gioventù romana, Paolo di Nella. Paolo era impegnato nella battaglia per il verde pubblico e per l’esproprio di Villa Chigi da destinare a centro culturale. Una tematica sociale che avrebbe coinvolto il suo quartiere sin dall’indomani, attraverso una raccolta di firme. Ma il suo sogno di un quartiere a misura d’uomo e di famiglia si infranse quando una mano assassina, alle spalle, lo colpì con chiavi inglese o spranghe, armamentario “democratico” dell’ultrasinistra.


Tramortito, Paolo tornò a casa. Si sentì male ed in ambulanza entrò in coma. Inutile l’intervento chirurgico: Paolo di Nella, militante del Fronte della Gioventù, lascerà la vita terrena alle ore 20.45 del 9 febbraio 1983, con la testa fracassata come Sergio Ramelli a Milano nel marzo del 1975. Omicidio politico impunito partorito da menti diaboliche e ciniche in un contesto in cui la violenza degli “anni di piombo” si stava affievolendo.


Azione e Tradizione ricorda Paolo di Nella e tutti i camerati caduti sul campo di battaglia a difesa di una visione della vita antitetica agli ideali borghesi e materialisti che sembrano avere la meglio in quest’epoca di decadenza. Idealmente, loro marciano con noi e con tutti coloro i quali hanno preferito la strada stretta dell’Onore alla via larga del potere.

A venticinque anni dalla morte di Paolo cosa ne è rimasto del suo sacrificio? Quali battaglie ambientaliste, culturali e sociali sul territorio hanno trovato seguito nell’azione politica della cosiddetta “destra” italiana? Quale è stata l’alternativa radicale da un punto di vista spirituale ad un mondo che cade in rovina? Interrogativi pesanti come le chiavi inglesi e le spranghe che hanno ammazzato Paolo di Nella.

Camerata Paolo di Nella, R.I.P.

Camerata Paolo di Nella, Presente!

Il Responsabile

Gianvito Armenise


Fonte: ladestra.info

Commercianti inviperiti al mercato di Lanciano: canone per gli spazi da 100 a 1877 euro mensili

I commercianti che operano all'interno del mercato coperto di Lanciano,sono in subbuglio a causa dei nuovi canoni di locazione degli spazi stabiliti dalla Summa Corporation, la societa' che ha provveduto alla ristrutturazione del complesso in project financing, in cambio cioe' dell'affidamento della gestione della struttura concessa dal Comune di Lanciano per i prossimi 20 anni.

Agli esercenti la Summa avrebbe chiesto un canone mensile medio di 1877 euro: 485 per l'occupazione degli spazi, 800 euro per l'utilizzo delle attrezzature e 355 euro al metro quadro per costi di gestione. In passato, invece, il canone si aggirava intorno ai 100 euro mensili.I commercianti, che questa mattina hanno protestato davanti al mercato, si sono rivolti ad un legale per chiedere l'intervento del Comune per la violazione da parte della Summa della convenzione stipulata con l'amministrazione comunale che prevedeva invece l'applicazione di un canone di 485euro al mese.
Il sindaco Filippo Paolini ha gia' inviato una lettera alla societa' per chiedere chiarimenti e sulla vicenda anche il consigliere comunale di minoranza Manlio D'Ortona ha annunciato la presentazione di un'interrogazione al primo cittadino. Nella protesta sono coinvolti anche gli ortolani, che fino ad oggi potevano utilizzare gratis gli spazi del mercato per la vendita dei propri prodotti: d'ora in avanti, invece, dovrebbero sborsare 10 euro al giorno, oltre a rispettare una serie di prescrizioni - come l'utilizzo del camice bianco - prima non richieste. La data di inaugurazione del nuovo mercato coperto, fissata in un primo momento per la meta' dello scorso gennaio, non e' stata comunque ancora stabilita.
Fonte: leggimi.eu

venerdì 8 febbraio 2008

Donna Assunta boccia la lista unica: «Fini non è il padrone del simbolo»

Pubblichiamo di seguito l'intervista a Donna Assunta Almirante sul Corriere della Sera

«Non può mettere la fiamma in soffitta, riunisca la gente di An. Spero che ci ripensi»



«Fini non è il padrone del simbolo di An: se vuole ammainare le bandiere e mettere la fiamma in soffitta, lo dica chiaramente al popolo di destra. Riunisca la gente di An e chieda il permesso agli elettori, bisogna vedere se saranno d'accordo».
Donna Assunta Almirante prende le distanze dal leader di An Gianfranco Fini, che ha aderito al Popolo della libertà di Silvio Berlusconi. La moglie dello storico fondatore del Msi si definisce «in uno stato di confusione totale e- assicura- come me lo saranno molti elettori che sulla scheda elettorale non troveranno più il simbolo della fiamma. Possibile - si chiede- che Fini, di cui tutto si può dire tranne che sia uno stupido, non abbia vagliato più attentamente la situazione prima di prendere questa scelta?». Perché, avverte, «se Fini ha veramente intenzione di mettere il simbolo in soffitta, ci sarà sicuramente qualcuno che si alza in piedi e dice: "Bene, se la fiamma non t'interessa, allora me la prendo io. Ci sarà eccome quel qualcuno...».


Donna Assunta, poi, lascia aperto uno spiraglio: «Spero che sia una decisione momentanea, provvisoria. Dettata dalla consapevolezza che il Pd si può sconfiggere solo uniti». Insomma, sintetizza, se si trattasse di un semplice «accordo elettorale», allora la mossa avrebbe la sua benedizione. Comunque, la scomparsa del simbolo di An, sottolinea Donna Assunta, «resta un fatto molto negativo, che può mettere a rischio l'esito del voto». Poi, una bacchettata alla scelta di andare subito alle urne: «È stato sbagliato chiedere di andare in fretta e furia al voto. Prima- osserva- andava fatta la riforma della legge elettorale: è questo che vuole veramente il popolo. Le elezioni le vogliono solo i partiti e i politici».


Fonte: Il Corriere della Sera 09/02/08

Petizione per dire NO a Mastella nella CDL!

INVITIAMO TUTTI A LEGGERE E SOTTOSCRIVERE LA PETIZIONE RIVOLTA AI LEADERS DELLA CDL PER SCONGIURARE QUALSIASI ACCORDO POLITICO-ELETTORALE CON CLEMENTE MASTELLA!!!
(per sottoscrivere basta inserire i propri dati nell'area COMMENTI)
Ai leaders della Casa delle Libertà
- On. Silvio Berlusconi (Forza Italia)
- On. Gianfranco Fini (Alleanza Nazionale)
- On. Pierferdinando Casini (UDC)
- On. Umberto Bossi (Lega Nord)

I sottoscritti cittadini italiani chiedono con fermezza alle Segreterie Nazionali dei partiti che compongono la Casa delle Libertà (Forza Italia, Alleanza Nazionale, Unione dei Democratici Cristiani e Democratici di Centro, Lega Nord) di scongiurare ogni ipotesi di accordo politico-elettorale con il movimento UDEUR di Clemente Mastella in vista delle prossime elezioni politiche del 13 e 14 aprile 2008.
I sottoscritti firmatari della presente petizione annunciano sin da ora che, nel caso di intesa elettorale con l’UDEUR, in segno di protesta plateale sono pronti a rinunciare all'esercizio del diritto di voto alle prossime consultazioni elettorali.

Tante sono le motivazioni che spingono ad una simile richiesta.
Reputiamo che il Sen. Mastella rappresenti il peggior esempio che la politica italiana possa offrire: campione eccellente di trasformismo, pronto a salire immediatamente sul “carro dei vincitori”, paladino di una politica affaristica e di piccolo cabotaggio.
Nel 1994 col centro-destra, poi con il centro-sinistra, adesso forse di nuovo con il centro-destra, oltre ad accordi locali sparsi ovunque che vedono l’UDEUR da una parte o dall’altra, ma sempre con la maggioranza: i cittadini italiani sono stufi di questi “pendoli” politici che si spostano secondo la convenienza politica. Crediamo che la visibilità ed il peso politico che si vuole attribuire all’UDEUR sia di gran lunga superiore rispetto al consenso elettorale conquistato.
Non ravvediamo nessuna necessità di una simile alleanza e, ad ogni modo, è meglio perdere le elezioni da soli che vincerle con Mastella.
Crediamo che un accordo politico-elettorale con l’UDEUR, basato sulla condivisione di un programma, rappresenti un “minus” e non un valore aggiunto per la coalizione intera, una perdita di consenso e di credibilità del centro-destra nei confronti del corpo elettorale.
E poi chi ha tradito una volta, è pronto a farlo di nuovo senza remore: già intravediamo il solito gioco di ricatti e di pretese a cui Mastella ci ha abituato in questi anni, senza tralasciare l’aspetto etico di un’intesa con un simile personaggio politico.

Ripercorriamo alcuni episodi importanti della vita e della carriera politica del Segretario Nazionale dell’UDEUR.

• Nel 2000 Clemente Mastella è testimone di nozze del braccio destro di Bernardo Provenzano, Francesco Campanella, l'uomo che fornì a Provenzano i documenti falsi per andare in Francia a operarsi alla prostata. Campanella era il segretario dei giovani dell'UDEUR.

• A luglio 2006, Mastella - in qualità di ministro della Giustizia – propone e fa varare in Parlamento un provvedimento di indulto, che prevede la scarcerazione di circa 15 mila carcerati e uno sconto di pena fino a 3 anni per reati tra i più svariati (tranne i reati di terrorismo, strage, banda armata, schiavitù, prostituzione minorile, pedo-pornografia, tratta di persone, violenza sessuale, sequestro di persona, riciclaggio, produzione, traffico e detenzione di sostanze stupefacenti, usura e quelli concernenti la mafia). Nello stesso periodo si esprime a favore della completa impunità per tutti i personaggi e le società coinvolte nell'inchiesta Calciopoli.

• Il 23 ottobre 2006, la Camera dei deputati ha approvato in via definitiva la legge 24 ottobre 2006 n. 269 (meglio nota come Ddl Mastella) che modifica e sospende alcuni aspetti della riforma dell'ordinamento giudiziario licenziata nella XIV legislatura, in particolare per quanto riguarda le disposizioni sulla separazione della carriere dei magistrati e sull'accesso in magistratura.

• All'inizio del febbraio 2007 egli viene raggiunto da un avviso di garanzia da parte della Procura della Repubblica di Napoli. L’ipotesi formulata dagli inquirenti è quella di concorso in bancarotta fraudolenta per il fallimento del Napoli Calcio, dichiarato nel 2004 con sentenza del Tribunale di Napoli. L'iscrizione nel registro degli indagati rappresenta un fatto dovuto, dal momento che, all'epoca della commissione dei presunti illeciti (2002), Mastella era vicepresidente della società e membro del consiglio di amministrazione. Interpellato al riguardo, Mastella si è dichiarato estraneo al crac, sostenendo di non aver mai partecipato direttamente alla gestione della Società.

• A settembre 2007 ha chiesto al Consiglio Superiore della Magistratura di disporre il trasferimento cautelare d'ufficio nei confronti del pubblico ministero di Catanzaro Luigi de Magistris, il magistrato stava indagando su un presunto comitato d'affari composto da politici e magistrati lucani

• Il 14 ottobre 2007 Mastella viene iscritto nel registro degli indagati della procura di Catanzaro nell'ambito dell'inchesta "Why not": l'ipotesi di reato è abuso di ufficio. Il coinvolgimento del Ministro nell'inchiesta sarebbe motivato dai suoi presunti rapporti con l'imprenditore Antonio Saladino. L'indagine coinvolgerebbe l'attività imprenditoriale di Saladino, titolare in passato di una società di lavoro interinale denominata "Why Not". Agli atti figurano, tra l'altro, intercettazioni di colloqui telefonici tra Mastella e Saladino.

• Il 16 gennaio 2008, dopo il provvedimento di arresti domiciliari nei confronti della moglie Sandra Lonardo, Mastella presenta le sue dimissioni da ministro, sostenendo di essere vittima, insieme alla sua famiglia, di un attacco della Magistratura. Le dimissioni vengono respinte dal Presidente del Consiglio Romano Prodi e nel tardo pomeriggio della stessa giornata le agenzie di stampa scrivono che anche lo stesso Mastella sarebbe indagato nell'ambito dell'inchiesta riguardante la moglie.
• Le sue dimissioni dalla carica sono motivate dalla "mancata solidarietà politica" da parte del centro-sinistra rispetto alla vicenda che lo vede indagato.

• Il giorno seguente, Mastella conferma le proprie dimissioni ed annuncia che il suo partito, l'Udeur, darà "appoggio esterno" al Governo; il 21 gennaio 2008, Mastella modifica la propria posizione dichiarando di uscire dalla maggioranza e di voler votare no alla questione di fiducia

• Il 21 gennaio 2008 apre la crisi di governo durante un comunicato stampa dalla sede dell'UDEUR dichiarando di lasciare la maggioranza dopo 2 anni

• Il 23 gennaio 2008 l'UDEUR si astiene sul voto di fiducia alla Camera dei deputati.

• Il 24 gennaio 2008 il Governo Prodi cade a seguito del voto contrario alla fiducia. Votano contro la fiducia anche due dei tre senatori dell'UDEUR.

• Il giornale di partito il Campanile è stato oggetto di diverse indagini giornalistiche che ne hanno evidenziato la funzione "privata". In altri termini oltre un milione e trecentomila euro di finanziamenti pubblici (stando al solo 2005) sono serviti per pagare il contributo fattivo di Clemente Mastella [20], viaggi e trasferte della famiglia Mastella (98.000 euro nel 2005), liberalità e spese di rappresentanza (141.000 euro), liberalità (22.000), pacchi, dolciumi e torroni (17.000). In altri termini, secondo una indagine de L'Espresso, "all'ombra del 'Campanile' Clemente Mastella, i suoi familiari e le loro società hanno ottenuto soldi e vantaggi grazie a un giornale finanziato con i soldi dei contribuenti.

Nasce il PDL: AN e FI insieme al voto il 13 e 14 aprile

Ansa ROMA - Silvio Berlusconi, in collegamento con ‘Panorama del giorno’, dice addio ai simboli di Fi e An e annuncia un accordo con Gianfranco Fini per dar vita ad una lista unica, federata con la Lega, che avrà il simbolo del Popolo della libertà.

Il Cavaliere e’ al momento a colloquio con lo stesso Fini a Palazzo Grazioli.Berlusconi, nel corso della diretta telefonica, ha confermato le indiscrezioni di stampa su un’unica lista Fi-An. A Maurizio Belpietro, direttore di Panorama, che gli chiedeva se fosse vero che i due partiti si sarebbe uniti in una sola lista con un unico simbolo, il Cavaliere ha risposto: “Non soltanto Fi e An, ma tutti coloro che ci staranno”.

“Altro non è - ha proseguito Berlusconi - che un ulteriore passo avanti” in quel processo “che aveva trovato conferma pubblica a Piazza San Babila: un movimento grande e importante che unisse tutti i cittadini italiani, liberali e moderati, che non si riconoscono nella sinistra”. Quanto al nome della nuova formazione unica, Berlusconi non ha dubbi: “I cittadini - ha detto - hanno scelto il nome optando per il ‘Popolo della liberta’”. L’ex premier ci tiene a sottolineare che non si tratta di una risposta alla corsa solitaria di Veltroni. “Nessuna contromossa”, ha sostenuto, sottolineando poi che il leader del Pd “si doveva togliere dall’abbraccio mortale della sinistra”. I simboli di Fi e An dunque non ci saranno? “Né il simbolo di Fi né quello di An”, ha detto, annunciando che “entro oggi” ci sarà un “incontro con Fini e Bossi per definire i particolari”.

“Dentro il Popolo delle libertà saranno accolti tutti, spero anche l’Udc e tutti i rappresentanti dei partiti più piccoli che vorranno unirsi a noi, mentre la Lega, che è un partito territoriale, si federerà al Pdl”. Così Silvio Berlusconi, nel corso di ‘Panorama del giorno’ su Canale 5, precisa i contorni del progetto di una lista unica Fi-An. Il leader di Fi ha anche parlato di gruppi unici a Camera e Senato.

Casini: "L’imposizione di un partito unico rispondente ad una estemporanea operazione elettorale non ci interessa oggi come non ci interessava ieri". Così Pier Ferdinando Casini ha bocciato da Bologna l’ipotesi della lista unica lanciata. "Se la scelta di Berlusconi e Fini impedirà una nuova alleanza per il governo del Paese, ci presenteremo autonomamente, parlando agli italiani un linguaggio di verità e responsabilità". Il leader dell'Udc, però, non esclude la possibilità di una federazione con il Pdl: "E' una possibilità concreta a cui siamo disponibili".


La risposta del Cavaliere "Io spero che aderiscano, ma se l’Udc non aderisce noi andremo avanti ugualmente". Lo ha detto il presidente di Forza Italia conversando con i giornalisti al Plebiscito. "Nessuno può negare che siamo alleati - ha detto Berlusconi - ma non nella stessa coalizione. Per questo possono presentarsi da soli e poi in parlamento, quindi, potremo naturalmente trovare un accordo per farli entrare nell’alleanza". Per Berlusconi "l’Udc non può fare come la Lega che è un partito territoriale e che, come sul modello della Bavaria, credo si presenterà soltanto in certe regioni".


Fini: "D'accordo con Berlusconi" "Condivido la proposta di Berlusconi di dare al popolo del 2 dicembre, al popolo delle libertà, una unica voce in parlamento". Gianfranco Fini dopo un vertice di tre ore e mezza a Palazzo Grazioli con Berlusconi conferma la nascita della lista del Popolo delle libertà. "Abbiamo sempre sostenuto che tutti gli elettori del centrodestra sono animati da una spinta unitaria maggiore di quella degli eletti dei partiti. Il 13 aprile nascerà nelle urne un nuovo grande soggetto politico ispirato ai valori del Ppe, mi auguro che gli amici dell'Udc si uniscano a noi".

CASTELLI, BERLUSCONI ACCETTA POSIZIONI LEGA

MILANO - “Sostanzialmente Berlusconi accetta le posizioni della Lega, perché data la nostra peculiarità per noi non sarebbe stato possibile confluire e stemperarci in una lista unica”: lo ha detto il presidente dei senatori leghisti, Roberto Castelli, intervistato da Radio Padania a proposito delle dichiarazioni fatte da Berlusconi sul Pdl.
“Se gli altri partiti della Cdl - ha aggiunto Castelli - decidono di confluire in un unico simbolo mi sembra un fatto positivo, è anche una questione di semplificazione del quadro - ha aggiunto Castelli - La Lega, che ha la sua specificità si presenta federata e adesso occorre solo stabilire bene cosa vuol dire la parolina federata”. “Ma la sostanza - ha spiegato l’esponente leghista - per noi é il programma in cui ci devono essere i punti che riguardano la questione settentrionale. Noi porremo dei punti precisissimi, perché i patti siano chiari e l’amicizia lunga”. E all’intervistatore che gli ha chiesto se la questione delle tre Macroregioni che venne posta per la prima volta dal professor Gianfranco Miglio anni fa sia al centro del programma, Castelli ha replicato: “Questo è uno dei punti già noti e che sono stati elaborati nei mesi scorsi dal Parlamento del Nord che è stato l’organismo di spinta, elaborazione e sostegno della questione del Nord. Il nostro programma andrà concordato con gli alleati, naturalmente non ci aspettiamo che accettino tutto, ma certamente ci sono punti che per noi sono fondamentali e irrinunciabili”. “In ogni caso - ha concluso Castelli tornando alla questione del Pdl - il quadro si sta chiarendo bene a vantaggio delle elezioni. La semplificazione proposta da Berlusconi dimostra che non c’é bisogno di una nuova legge elettorale per chiarire le cose e andare incontro a quel che chiede l’opinione pubblica”.

Fonti: Ansa, Ladestra.info, IlGiornale

100 politici da salvare e rispedire in Parlamento


Il quotidiano economico “Italia Oggi” il 5 febbraio ha lanciato una simpatica iniziativa: ciascuno di noi potrà votare uno o piu’ parlamentari (fino a 3) da rispedire alla Camera o al Senato.

Basta inviare una mail a: classroma@class.it od a fbechis@class.it indicando fino a tre parlamentari preferiti con una breve motivazione sulla scelta, legata all’attività svolta in questi anni. Alla fine Italia Oggi stilerà una classifica e la inoltrerà alle segreterie partitiche, nella speranza che chi deciderà i candidati per le prossime elezioni ne tenga conto.

Attenzione le nomination dovranno riguardare esclusivamente chi è già in carica…

mercoledì 6 febbraio 2008

Giornata del Ricordo: AN Lanciano partecipa alla commemorazione dei martiri delle foibe

Alleanza Nazionale di Lanciano parteciperà alla "Giornata del Ricordo" organizzata dall'Amministrazione Comunale in collaborazione con il "Comitato 10 febbraio" per ricordare la memoria dei martiri delle foibe di Istria e di Dalmazia.
A seguito di quanto accaduto nei giorni scorsi, auspichiamo che quest'anno il ricordo sia più vivo che mai, poichè sono ancora tanti quelli che considerano questo evento erroneamente come una celebrazione "di parte".
Rendiamo onore a quelle migliaia di nostri connazionali massacrati al confine italo-jugoslavo tra il 1943 e il 1945 e gettati nelle foibe dai partigiani comunisti di Tito solo perchè italiani.
L'appuntamento è per domenica 10 febbraio alle ore 10,30 davanti al "Largo Martiri delle Foibe di Istria e Dalmazia" alla fine dei viali delle Rose.

Alle armi, cittadini... (di Marcello De Angelis)

Alle armi, cittadini...
(di Marcello De Angelis)




Elezioni sì, no, forse. Per noi, è scontato, elezioni subito. Per loro: “finché c’è vita c’è speranza”. Sircana, portavoce del governo uscente, assicura che l’esigenza del centrosinistra di allontanare l’inevitabile ritorno di un governo di centrodestra non ha nulla a che fare con la valanga di nomine di top manager e dirigenti delle aziende pubbliche previste in primavera. Difficile crederlo, perché per Prodi piazzare quelle centinaia di uomini fidati ai vertici dell’amministrazione sarebbe l’ennesimo strumento per tenere in ostaggio l’Italia, anche con un governo a lui estraneo.
I sondaggi non sono uno strumento indispensabile della politica, se non altro per la volatilità dei loro risultati; l’umore del pubblico è condizionato da così tanti e variabili elementi che i sondaggi andrebbero replicati quotidianamente. Cionondimeno la tendenza che tutti registrano, e che permane inesorabilmente, assegna ad una coalizione di centrodestra la certezza di una vittoria elettorale con ampio margine. Chi fa appello ad un governo a tempo sostenendo l’inevitabilità di una riforma elettorale perché le regole vigenti non darebbero garanzie di stabilità, mente. Con questa legge il centrodestra avrebbe una schiacciante maggioranza alla Camera e notevoli margini al Senato. L’ingovernabilità che si paventa, insomma, è che non governerebbero loro. Sui collegi esteri il problema fu la frammentazione del centrodestra in più liste. Basta andare uniti e vinciamo anche lì.
Per ora i problemi veri sono tutti nel centrosinistra. La crisi è stata interna, la coalizione è implosa. E non è neppure vero che l’elemento critico sia stato il solo Mastella. Già da tempo si percepiva che la duplicità tra Prodi e Veltroni sarebbe esplosa in una conflittualità aperta. Come nelle migliori tradizioni bizantine, il conflitto è stato realizzato per interposta persona. Prodi non ha attaccato Veltroni, ma quest’ultimo ha annunciato che il Partito democratico, con lui alla guida, poteva “andare da solo” ed è toccato ai prodiani di sinistra e di centro (da Rifondazione a Di Pietro) rispondere che erano disposti ad andare avanti con Romano, ma non con l’arrogante Walter.
Una nuova legge elettorale serve dunque a rideterminare le regole “interne” del centrosinistra, quello sì ormai ingovernabile con la legge esistente, e ristabilire i rapporti i forza.
Cosa faranno i personaggi e i partiti che hanno tolto il sostegno al governo Prodi in Parlamento? Cosa faranno i seguaci di Dini? Cosa farà Mastella? Una cosa è certa: la strada del ritorno è sbarrata. Una ipotesi di “centralismo” con questa legge elettorale è irrealizabile: o si sta da una parte o dall’altra.
Per ora, a livello locale, le alleanze reggono. Nel Consiglio regionale campano, dove la guerra tra Bassolino e la famiglia Mastella ha avuto inizio, i consiglieri dell’Udeur hanno rinunciato all’occasione di votare la sfiducia al presidente che ha fatto il delatore contro la moglie del loro capo. Hanno lasciato l’aula e mantenuto in vita la giunta. Lo stesso avviene in quasi tutte le amministrazioni locali di centrosinistra, dove mastelliani e diniani siedono ancora fianco a fianco con dipietristi e comunisti. Mantenere in sella le giunte significa, anche per loro, non perdere assessorati e posizioni strategiche che garantiscono rendite di posizione, clientele e consenso; perché privarsene?
Ma se la manovra preservatrice di Napolitano dovesse fallire e si andasse alle urne, anche queste commistioni vacillerebbero. Gli uscenti dell’Udeur, come gli amici di Dini, in caso di elezioni nazionali dovranno posizionarsi, e molto probabilmente sceglieranno la parte che gli offre maggiore accoglienza e con maggiori possibilità di successo. A quel punto non è verosimile che possano mantenersi in piedi le amministrazioni dove queste forze fanno la differenza, il che significherebbe un collasso globale del sistema di governo locale del centrosinistra con commissariamenti in ogni Comune e Provincia ed elezioni anticipate dove sia impossibile commissariare. Lo spettro del voto anticipato grava anche sulle Regioni. In Sicilia, ovviamente, le dimissioni di Cuffaro imporranno di andare alle urne quasi contemporaneamente alle eventuali Politiche, il che rappresenterà un dato molto importante.
Avere chiaro in mente questo scenario aiuterà ognuno a prepararsi per quello che verrà e soprattutto a far comprendere sul proprio territorio, a chi è troppo miope per vederlo, che anche a livello locale le scelte di campo non resteranno improcrastinabili per molto tempo ancora.
Comunque sia, qualunque tentativo facciano i potentati, questa fase è conclusa e qualsiasi soluzione che non siano elezioni immediate non rappresenterà che un prolungamento dell’agonia della nazione senza alcuna possibilità per il centrosinistra di riconquistare consensi. Questa volta, cambiare cavallo in corsa come fecero nel ’96 sacrificando Prodi a favore di D’Alema, non funzionerà. Anche se questi erano i piani, da noi già da tempo svelati, di Veltroni e degli altri ex-Pci.
La campagna elettorale è dunque riaperta e sarà permanente. Nessuno stia con le mani in mano. La “rivoluzione italiana”, che sognammo nel ’94 e che ci è sempre sfuggita di mano, è di nuovo a portata.
E quanto mai necessaria…


FONTE: Rivista Mensile AREA - febbraio 2008

lunedì 4 febbraio 2008

VIGLIACCHI! Danneggiata la targa dedicata ai Martiri delle Foibe d'Istria e Dalmazia a Lanciano

Sdegno e vergogna per il gesto incivile, stupido e vigliacco che qualche ignorante e irrispettoso ha compiuto ieri notte contro la targa dedicata ai Martiri delle Foibe di Istria e Dalmazia posto alla fine dei Viali delle Rose a Lanciano.
Gli autori dell’atto vandalico non fanno altro che continuare a seminare un clima di odio, quello stesso odio che portò al massacro di migliaia di nostri connazionali da parte dei partigiani comunisti di Tito al confine italo-jugoslavo per il solo fatto di essere italiani.
Un gesto deplorevole da parte di chi ancora oggi non accetta la storicizzazione di questa immane tragedia italiana.
Esprimiamo solidarietà profonda al “Comitato 10 febbraio” che ogni anno è impegnato nel ricordo di questo evento e soprattutto il nostro pensiero va ai familiari di quelle innocenti vittime la cui memoria si è tentato di profanare con questo gesto vandalico.
Auspichiamo che quest’anno, ancor più del passato, la Giornata del Ricordo dei martiri delle foibe – prevista domenica prossima- sia celebrata con la dovuta importanza e chiediamo che in quell’occasione l’Amministrazione Comunale si impegni al ripristino della targa danneggiata.

sabato 2 febbraio 2008

Eletto il nuovo Consiglio dell'Ordine forense di Lanciano

Quattro donne elette – ed è la prima volta nella storia del Consiglio forense di Lanciano: affluenza più alta che nel precedente turno (319 su 293 che si erano recati alle urne una settimana fa); sei consiglieri eletti per la lista n. 1, capeggiata dall’avvocato Sandro Sala, tre per quella guidata dall’avvocato Marco Di Domenico.
Sono queste le indicazioni emerse nel turno di ballottaggio che quest’oggi si è svolto al Tribunale di Lanciano per il rinnovo del Consiglio dell’Ordine degli avvocati frentani. Un’affermazione larga quella ottenuta dalla lista che faceva riferimento all’avv. Sala.
I numeri che erano venuti fuori nella precedente tornata sono stati ampiamente confermati nel ballottaggio. La lista n. 2, capeggiata dall’avvocato Di Domenico, ha recuperato voti grazie a un intelligente gioco di squadra – gli avvocati Anna Maria Pasquini, Danilo Di Rocco e Domenico Sciorra, ieri avevano annunciato di non volersi cimentare nel ballottaggio in modo fa far votare gli altri candidati che avevano raccolto un miglior numero di preferenze – ed è riuscita ad ottenere tre rappresentati nel nuovo consiglio.
“Sono molto soddisfatto del risultato. Molti colleghi hanno voluto votarci considerando il programma che abbiamo loro proposto attuabile – ha commentato l’avvocato Sala, che non ha preso parte al turno di ballottaggio, avendo ottenuto, già nella prima prova elettorale, ampi consensi – 172 – che gli avevano fatto superare il quorum, fissato a quota 149 voti. Oltre all’avvocato Sala, che s’avvia a diventare il nuovo presidente del COA di Lanciano, sono stati eletti i colleghi Pietro Di Ienno, che ha ottenuto 146 voti; Silvana Vassalli, 141; Tito Antonini, 139; Alessandro Geniola, 139 (lista n. 2); Marco Di Domenico 134; Nicla D’Angelo 129 (lista n. 2); Angela Di Cicco 126; Angela Mario Nigro, 122.
La prima riunione del consiglio appena eletto è stata convocata il prossimo 11 febbraio. La speranza ora che messi da parte i dualismi ci si metta al lavoro nell'interesse del Foro lancianese, che vanta una storia e una tradizione bicentenaria.
Fonte: Il Giornale della Frentania

Marco Del Vecchio al Lanciano




La notizia è di quelle che faranno sicuramente piacere alla tifoseria lancianese. Di lui si era parlato qualche settimana fa.


Il suo nome era circolato con una certa insistenza perché dopo tante battaglie con la Roma e poi le ultime con l’Ascoli, era rimasto “disoccupato” e l’amicizia con Francesco Moriero, che è stato anche suo compagno di in casacca giallorosa, aveva appunto fatto ritenere che Marco Delvecchio sarebbe potuto finire a Lanciano.


Adesso pare che l’accordo sia stato raggiunto e per la società rossonera questo può rappresentare l’acquisto più altisonante della sua storia. Il curriculum del 35enne attaccante di Milano è impressionante: 326 gare giocate in serie A e 85 gol realizzati (in particolare con la Roma, dove ha segnato 77 gol in 269 presenze).


In Nazionale, dove ha giocato dal 1998 al 2004, ha totalizzato 24 presenze ed ha segnato 4 reti, la più significativa fu quello segnato alla Francia nella finale dell'Europeo 2000, persa dagli azzurri per 2-1 al golden gol. Ha vinto uno scudetto con la Roma nella stagione 2000-2001. Lo scorso anno ad Ascoli è rimasto vittima di un incidente al ginocchio. Moriero, come nel caso di Delli Carri, potrebbe impiegarlo in spezzoni di partita e apportare quel tasso d’esperienza fondamentale in una squadra giovane come il Lanciano di oggi. Entro domani se ne saprà di più. Per quanto riguarda la società, proseguono gli incontri tra Riccardo Angelucci e i nuovi soci che andranno a formare la base del nuovo Lanciano.


Stasera, secondo alcuni attendibili fonti, Angelucci ha visto la Roberta Prospero che ha il 7 per cento delle quote (che non sono state sequestrate, come invece avvenuto, su disposizione del Tribunale di Lanciano, per quelle di Patrizia Bernardi Patrizi, moglie del presidente Paolo Di Stanislao). Sempre secondo alcune voci circolate in giornata, la Prospero sarebbe disposta ad aumentare la sua partecipazione nella società. Molto dipenderà da quel che vorrà fare Angelo Renzetti. Il professionista di origini abruzzesi ma che vive in Svizzera, a giorni dovrebbe finalmente sciogliere il nodo sul suo ingresso in società, insieme ad altri imprenditori locali, che Angelucci incontrerà nella giornata di domani.


Fonte: Il Giornale della Frentania