venerdì 8 febbraio 2008

Nasce il PDL: AN e FI insieme al voto il 13 e 14 aprile

Ansa ROMA - Silvio Berlusconi, in collegamento con ‘Panorama del giorno’, dice addio ai simboli di Fi e An e annuncia un accordo con Gianfranco Fini per dar vita ad una lista unica, federata con la Lega, che avrà il simbolo del Popolo della libertà.

Il Cavaliere e’ al momento a colloquio con lo stesso Fini a Palazzo Grazioli.Berlusconi, nel corso della diretta telefonica, ha confermato le indiscrezioni di stampa su un’unica lista Fi-An. A Maurizio Belpietro, direttore di Panorama, che gli chiedeva se fosse vero che i due partiti si sarebbe uniti in una sola lista con un unico simbolo, il Cavaliere ha risposto: “Non soltanto Fi e An, ma tutti coloro che ci staranno”.

“Altro non è - ha proseguito Berlusconi - che un ulteriore passo avanti” in quel processo “che aveva trovato conferma pubblica a Piazza San Babila: un movimento grande e importante che unisse tutti i cittadini italiani, liberali e moderati, che non si riconoscono nella sinistra”. Quanto al nome della nuova formazione unica, Berlusconi non ha dubbi: “I cittadini - ha detto - hanno scelto il nome optando per il ‘Popolo della liberta’”. L’ex premier ci tiene a sottolineare che non si tratta di una risposta alla corsa solitaria di Veltroni. “Nessuna contromossa”, ha sostenuto, sottolineando poi che il leader del Pd “si doveva togliere dall’abbraccio mortale della sinistra”. I simboli di Fi e An dunque non ci saranno? “Né il simbolo di Fi né quello di An”, ha detto, annunciando che “entro oggi” ci sarà un “incontro con Fini e Bossi per definire i particolari”.

“Dentro il Popolo delle libertà saranno accolti tutti, spero anche l’Udc e tutti i rappresentanti dei partiti più piccoli che vorranno unirsi a noi, mentre la Lega, che è un partito territoriale, si federerà al Pdl”. Così Silvio Berlusconi, nel corso di ‘Panorama del giorno’ su Canale 5, precisa i contorni del progetto di una lista unica Fi-An. Il leader di Fi ha anche parlato di gruppi unici a Camera e Senato.

Casini: "L’imposizione di un partito unico rispondente ad una estemporanea operazione elettorale non ci interessa oggi come non ci interessava ieri". Così Pier Ferdinando Casini ha bocciato da Bologna l’ipotesi della lista unica lanciata. "Se la scelta di Berlusconi e Fini impedirà una nuova alleanza per il governo del Paese, ci presenteremo autonomamente, parlando agli italiani un linguaggio di verità e responsabilità". Il leader dell'Udc, però, non esclude la possibilità di una federazione con il Pdl: "E' una possibilità concreta a cui siamo disponibili".


La risposta del Cavaliere "Io spero che aderiscano, ma se l’Udc non aderisce noi andremo avanti ugualmente". Lo ha detto il presidente di Forza Italia conversando con i giornalisti al Plebiscito. "Nessuno può negare che siamo alleati - ha detto Berlusconi - ma non nella stessa coalizione. Per questo possono presentarsi da soli e poi in parlamento, quindi, potremo naturalmente trovare un accordo per farli entrare nell’alleanza". Per Berlusconi "l’Udc non può fare come la Lega che è un partito territoriale e che, come sul modello della Bavaria, credo si presenterà soltanto in certe regioni".


Fini: "D'accordo con Berlusconi" "Condivido la proposta di Berlusconi di dare al popolo del 2 dicembre, al popolo delle libertà, una unica voce in parlamento". Gianfranco Fini dopo un vertice di tre ore e mezza a Palazzo Grazioli con Berlusconi conferma la nascita della lista del Popolo delle libertà. "Abbiamo sempre sostenuto che tutti gli elettori del centrodestra sono animati da una spinta unitaria maggiore di quella degli eletti dei partiti. Il 13 aprile nascerà nelle urne un nuovo grande soggetto politico ispirato ai valori del Ppe, mi auguro che gli amici dell'Udc si uniscano a noi".

CASTELLI, BERLUSCONI ACCETTA POSIZIONI LEGA

MILANO - “Sostanzialmente Berlusconi accetta le posizioni della Lega, perché data la nostra peculiarità per noi non sarebbe stato possibile confluire e stemperarci in una lista unica”: lo ha detto il presidente dei senatori leghisti, Roberto Castelli, intervistato da Radio Padania a proposito delle dichiarazioni fatte da Berlusconi sul Pdl.
“Se gli altri partiti della Cdl - ha aggiunto Castelli - decidono di confluire in un unico simbolo mi sembra un fatto positivo, è anche una questione di semplificazione del quadro - ha aggiunto Castelli - La Lega, che ha la sua specificità si presenta federata e adesso occorre solo stabilire bene cosa vuol dire la parolina federata”. “Ma la sostanza - ha spiegato l’esponente leghista - per noi é il programma in cui ci devono essere i punti che riguardano la questione settentrionale. Noi porremo dei punti precisissimi, perché i patti siano chiari e l’amicizia lunga”. E all’intervistatore che gli ha chiesto se la questione delle tre Macroregioni che venne posta per la prima volta dal professor Gianfranco Miglio anni fa sia al centro del programma, Castelli ha replicato: “Questo è uno dei punti già noti e che sono stati elaborati nei mesi scorsi dal Parlamento del Nord che è stato l’organismo di spinta, elaborazione e sostegno della questione del Nord. Il nostro programma andrà concordato con gli alleati, naturalmente non ci aspettiamo che accettino tutto, ma certamente ci sono punti che per noi sono fondamentali e irrinunciabili”. “In ogni caso - ha concluso Castelli tornando alla questione del Pdl - il quadro si sta chiarendo bene a vantaggio delle elezioni. La semplificazione proposta da Berlusconi dimostra che non c’é bisogno di una nuova legge elettorale per chiarire le cose e andare incontro a quel che chiede l’opinione pubblica”.

Fonti: Ansa, Ladestra.info, IlGiornale

1 commento:

Anonimo ha detto...

FU-SIO-NE