giovedì 27 dicembre 2007

Dichiarazioni di Gianfranco Fini a Pescara

Alcune dichiarazioni del Presidente Nazionale di AN Gianfranco Fini in visita a Pescara.

SULLE AMMINISTRATIVE DI PESCARA
"Mi auguro che la classe dirigente riesca a trovare una candidatura unitaria e non ha senso che il sindaco di Pescara venga indicato a livello nazionale. Il tavolo che deve risolvere il problema e' regionale, e spostare il problema a Roma indicherebbe il venir meno della leadership regionale". Quanto ai nomi "ci sono ma non li faccio in tv". Il leader di An si e' detto "dispiaciuto" che Pastore abbia declinato l'invito a candidarsi a sindaco.
SUL GOVERNO
"L'ostinazione con cui il presidente del Consiglio nasconde la realta' e in qualche modo nasconde la testa sotto la sabbia e' degna di miglior causa. Oggi davvero non ci sono ne' le condizioni perche' continui l'azione di questo esecutivo, ne' soprattutto ci sono nel Paese segmenti della pubblica opinione o segmenti sociali che sostengono l'azione del governo. Quindi cali la tela, si chiuda il sipario e la parola torni agli elettori."
Il presidente Prodi e' stato contraddittorio, oggi.
Prima ha dipinto uno scenario tutto rose e fiori, che in realta' non e' come lo ha dipinto, e poi ha detto che nonostante le buone cose fatte, la gente non percepisce positivamente il governo. Credo - ha proseguito Fini - che anche Prodi sappia che questo governo ha da tempo il piu' basso tasso di popolarita' nella storia repubblicana. Non e' un piccolo incidente di percorso, non e' una crisi di fiducia determinata da un provvedimento impopolare o sbagliato. E' un governo che non e' entrato in sintonia con la gente".
Fini ha poi aggiunto: "E' grave che il presidente del Consiglio non voglia prendere atto di quello che gli dicono ormai quotidinamente anche esponenti della sua maggioranza e cioe' che non ci sono piu' le condizioni perche' l'esecutivo continui a governare. Il giorno in cui scendera' il sipario sul governo, gli italiani saranno tutti lieti, anche tanti elettori del centrosinistra delusi".
Sono due gli "aspetti negativi" che caratterizzano l'azione di governo, per Fini, e cioe' "il carico fiscale aumentato per tutti e l'impoverimento della busta paga. L'Unione europea - ha fatto notare Fini - ha stimato il livello delle nostre buste paga come "il piu' basso dell'Unione europea, quindi Prodi ha deluso anche quel ceto sociale che forse guardava al centrosinistra. Questo spiega perche' non si alza mai da quel 25-26 per cento di popolarita'".
SULLA LEGGE ELETTORALE
"Se la legislatura dura, la legge elettorale puo' arrivare per via referendaria" e che ci sono "tanti italiani che hanno messo la firma per chiedere che si svolga il referendum". Quindi, non resta che attendere che la Corte decida sull'ammissibilita' del referendum. Il presidente di An e' contrario ad una legge "purche' sia, solo per mandare avanti la legislatura".
SU CONTRADA
Il leader di An, Gianfranco Fini, non si e' poi pronunciato sul caso Contrada. Fini ha spiegato di non voler parlare della grazia a Contrada "perche' sono ben chiare quali sono le prerogative del Capo dello Stato, e poi perche' si tratta di un funzionario dello Stato condannato in via definitiva per collusione, associazione esterna di tipo mafioso. Non si puo' fare come al bar e sarebbe bello se tutti utilizzassero piu' prudenza e rimettessero le decisioni ad un eventuale provvedimento o alla reiezione del provvedimento".
E comunque, ha aggiunto, "si tratterebbe di una grazia per motivi di salute" quindi sarebbe "necessaria una perizia medica di un certo livello".
SULL'ASSASSINIO ODIERNO DI BENAZIR BHUTTO
"L'attentato di oggi e' la dimostrazione che chi pensava di aver vinto la guerra nei confronti dell'integralismo, del terrorismo jihadista, si deve ricredere perche' l'Iraq oggi non e' piu' la madre di tutte le battaglie, come diceva Saddam. In Iraq, anche se puo' sembrare paradossale, la situazione si sta normalizzando".
Commentando l'assassinio della leader dell'opposizione pachistana Benazir Bhutto, uccisa in un attentato suicida al termine di un comizio a Rawalpindi. "Oggi - ha aggiunto Fini - e' proprio al confine tra Afghanistan e Pakistan che si combatte, secondo me, la battaglia contro i movimenti jihadisti e quindi diventa strategico il ruolo del governo pachistano con tutti i problemi che crea ai governi democratici, visto che il regime pachistano e' molto particolare".
SULL'ALITALIA
"Le chiavi di casa mia vorrei che rimanessero in Italia, non altrove".Cosi' Gianfranco Fini, parlando delle sorti dell'Alitalia. "Da italiano preferirei una cordata nazionale, ma al tempo stesso se compro il biglietto chiedo la qualita' del servizio, al di la' di chi eroga il servizio". Comunque, "l'unico modo serio per salvare l'Alitalia e' vedere tra i due piani industriali qual e' quello che da' piu' garanzia, ma io non sono in grado di farlo perche' non li ho letti".
Fini si e' chiesto come sia possibile che "un Paese come il nostro si riduca ad affidare ad altri, ai francesi, le sorti dell'ex compagnia di bandiera. Questo e' uno dei motivi per cui si va in serie B nel contesto internazionale".
LA DESTRA
"Un clamoroso errore politico".
Cosi' il leader di An, Gianfranco Fini, ha definito La Destra, parlando della scelta di Teodoro Buontempo di cambiare partito. "Non c'e' nessuna necessita', in Italia di dar vita a movimenti dell'uno o del due per cento che in qualche modo finiscono per essere piu' in competizione con i vicini e gli alleati che con gli avversari. In Italia - ha aggiunto - c'e' bisogno semmai di lavorare su grandi contenitori alternativi tra di loro, e credo che da questo punto di vista An una certa coerenza l'abbia avuta nel corso del tempo. Lavorare per dividere, per frazionare, alzare la propria bandierina a discapito della propria coalizione, secondo me e' sbagliato - ha commentato. Dove sta scritto, poi, che An non fa una politica di destra? Non temiamo la competizione, anzi tra originale e fotocopie credo che alla fine si scelga sempre l'originale".
SUL CENTRODESTRA
"Il problema non e' la leadership di Berlusconi ma come si definiscono le regole dello stare insieme". "Sarebbe davvero stupido - ha detto Fini parlando della leadership nel centrodestra - negare che Berlusconi, con tutti i suoi difetti e le sue originalita', ha il 25 - 30 per cento dei voti. Quindi, diventa difficile trovare una alternativa alle sinistre prescindendo da chi e' il legittimo detentore di un 25 - 30 per cento di consenso popolare. Io preferirei organizzare la questione su come il centrodestra si deve organizzare e strutturare, sulle regole di funzionamento".
E delle primarie ha detto che costituiscono la "modalita' di selezione della classe dirigente, compresa la leadership piu' autorevole".
Fonte: leggimi.eu

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