venerdì 7 dicembre 2007

DL Sicurezza, il giorno dopo. Stesso caos, nuove minacce...

Il giorno dopo il voto del Senato sul DL Sicurezza, le polemiche all’interno del centrosinistra non si placano, anzi…

Il ministro Di Pietro: «Piaccia o no, dopo il voto di fiducia di giovedì al Senato la maggioranza politica non c'è più. Di questo va preso atto».

Italia dei Valori «chiede non solo una verifica politica ma un nuovo processo costituente».

Il Guardasigilli Mastella minaccia il ritiro della fiducia, nel caso in cui il Prc o altre forze della sinistra si ostinino a non far modificare il punto del Dl sicurezza relativo alla norma anti-omofobia e alla lotta alle discriminazioni sessuali.

Il ministro di Rifondazione Comunista Paolo Ferrero replica a Mastella affermando che “la norma fatta (la anti-omofobia) è assolutamente corretta e non ha nulla a che vedere con i reati di opinione”.

Rifondazione comunista boccia in ogni caso l’intenzione del governo di togliere le norme anti-omofobia dal testo del provvedimento sulla sicurezza che dovrà essere esaminato in seconda lettura dalla Camera. «Noi votiamo il testo così come ci arriva dal Senato», avverte il presidente dei deputati del Prc Gennaro Migliore mentre il Ministro per i Rapporti con il Parlamento, Vannino Chiti, aveva promesso l’eliminazione della norma dal provvedimento entro la fine dell’anno.

Che confusione…

Tutti minacciano chissà cosa, ma intanto continuano a rimanere ben saldi ai loro posti!!

Risolto intanto il “caso Divella”: il senatore di AN non ha partecipato al voto giovedì sera perché colto da un malore improvviso che ha necessitato il ricovero in ospedale. Diffusa una nota con la quale Divella si scusa con i suoi elettori, con i colleghi senatori e con il Presidente di AN Gianfranco Fini che in un primo momento ne aveva chiesto le dimissioni.

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